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NESTA riabbraccerà la LAZIO LOTITO lo vuole nello staff tecnico

CORRIERE DELLA SERA (A. ARZILLI) – Non è un mistero che Nesta voglia allenare, se ci riuscisse con la maglia biancoceleste sarebbe un sogno che si avvera e non solo per lui, ma anche per tutti i tifosi che non lo hanno mai dimenticato…

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NESTA champions

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – E’ prevista la presenza di Alessandro NESTA sugli spalti, il 9 febbraio 2014 in coincidenza del derby di ritorno. Un primo passo per una LAZIO più vicina ai tifosi, non solo un omaggio al passato ma un ponte sul futuro. Il presidente LOTITO l’ha contattato dopo il suo addio al calcio giocato, tentando di portarlo a Roma come allenatore in seconda a partire dalla prossima stagione. Non è un mistero che Nesta voglia ora iniziare ad allenare, se ci riuscisse con la maglia biancoceleste sarebbe un sogno che si avvera e non solo per lui, ma anche per tutti i tifosi che non lo hanno mai dimenticato. Dopo l’addio forzato del 2002 e l’arrivo al Milan, ora sarebbe il momento giusto per ripartire tutti insieme. Queste le sue parole rilasciate al quotidiano.

Cosa farà da grande?
“Proverò il percorso da allenatore. Ho già due patentini, mi manca il master. Mi preparo, poi si vedrà…”

Il tecnico a cui si ispira?
“Ancelotti è stato bravissimo: con lui abbiamo vinto senza stress. Ma poi non voglio dimenticare l’allenatore che mi ha lanciato”.

Cioè?
“Zeman è stato fondamentale nella mia carriera perché ha creduto nelle mie capacità. È un genio incompreso: i risultati non gli hanno dato ragione ma lui è riuscito a migliorare tanti giovani, come Florenzi”.

L’attaccante più forte che ha affrontato?
“Ronaldo, il brasiliano, il numero uno per distacco”.

Rimpianti?
“Sarebbe stato meglio avere qualche infortunio di meno ai Mondiali”.

La partita da rigiocare?
“La finale di Istanbul l’avrei ridi-sputata dopo un minuto. Ma anche la finale degli Europei con il golden gol di Trezeguet”.

La gara da dimenticare?
“Il derby di Roma del 2002 quando fui sostituito dopo il primo tempo. Ma ero reduce da una settimana strana, il presidente Cragnotti voleva vendermi a tutti i costi. Arrivai al campo confuso, e mi ritrovai un rompiscatole come Montella come avversario”.

I rapporti con i suoi presidenti?
“Ottimo con Berlusconi, con Cragnotti avevo un bel dialogo ma poi qualcosa si è rotto”.

Non gli ha mai perdonato di averla venduta al Milan facendola passare per traditore?
“I fatti mi hanno dato ragione: la società svendette tutti i giocatori importanti, come Crespo e Veron”.

Che effetto le fa vedere il Milan a 4 punti dalla zona retrocessione?
“Fa male al cuore. Le prime quattro-cinque della classifica si sono rinforzate molto. Mi auguro che si riprenda ma è difficile”.

Balotelli come si sarebbe comportato nel vostro spogliatoio?
“Noi avevamo Maldini e Costacurta, fra noi vigeva il rispetto assoluto. Se ci fosse stato nei miei anni si sarebbe comportato bene. Ma siccome non lo conosco personalmente, non mi permetto di dare giudizi”.

A questo Milan inesperto non manca la saggezza di qualche senatore congedato troppo in fretta?
“Non so se è stata una scelta giusta o sbagliata. Ma la società ha fatto i suoi conti”.

Lei perché ha lasciato il Milan?
“Non avrei potuto giocare tutte le partite per problemi fisici. Io per carattere o sono al 100% o evito brutte figure”.

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