Il CALCIO-SPEZZATINO potrebbe aumentare

RASSEGNA STAMPA – La Lega di serie A prepara i bandi d’asta per i diritti tv: ad aprile quelli domestici, a maggio gli internazionali e a giugno la Coppa Italia. La coppia Agnelli-Lotito è riuscita ad ottenere 980 milioni a stagione dal 2015 al 2018 ed un rinnovo nel 2021 nel caso di ricavi annui di almeno un miliardo e 40 milioni.

I diritti i internazionali consistono in 117 milioni annui e la cifra più consistente arriva dalle pay tv: Sky versa 561 milioni l’anno e Mediaset 268. Sky vorrebbe l’esclusiva di una delle sue “finestre” più importanti dato che versa più della sua rivale, Mediaset risponde acquistando i diritti della Champions. Probabile che le due televisioni possano trovare un accordo per le coppe europee, sul fronte italiano però risulta più difficile.

Come rivela Repubblica (F. Bianchi), nelle ipotesi c’è quella del calcio-spezzatino che potrebbe aumentare. È vero ci sono le Coppe europee ma oltre alle cinque “finestre” attualmente esistenti, si potrebbe aggiungere quella del sabato pomeriggio alle 15 o alle 16, che fa comodo alle tv, meno ai tifosi che lavorano. I club sono d’accordo.

Il calcio in chiaro, intanto, è sempre più in crisi: la Rai paga 14 milioni (radio inclusa) all’anno per le sue trasmissioni-cult della domenica. Oltre alla Coppa Italia (21 milioni), che consente ottimi ascolti negli ultimi turni, ci sono anche iMondiali del Brasile che costano 100 milioni (fra diritti e costi operativi). La Rai però non ha la Coppa Davis di tennis, il Sei Nazioni di rugby, il Motomondiale, e non ha avuto le Olimpiadi di Sochi. La tv pubblica è in crisi, e gli ascolti si fanno col prodotto, come ha ricordato l’assemblea dei giornalisti che ieri ha votato uno sciopero per il 3 maggio, finale di Coppa Italia, uno dei pochi prodotti importanti rimasto alla Rai.