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Accadde oggi. 11 novembre: derby incancellabile tra pioggia e lacrime, buon viaggio Gabbo…

Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste ma non solo…

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ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste ma non solo. L’11 novembre 2007 è una delle date più tristi per il calcio italiano e per quello della Lazio e della capitale. E’ il giorno in cui Gabriele Sandri, tifoso biancoceleste appassionato di musica, viene ucciso in una stazione di servizio da un colpo di pistola partito dall’altro lato dell’autostrada ad opera di un rappresentante delle forze dell’ordine. Gabbo, 26 anni, era diretto a Milano per sostenere i suoi beniamini in una delle tante trasferte ma a ‘San Siro’ quel giorno non ci arriverà mai. Quest’oggi però non voglio dare spazio alla tristezza e alla rabbia che 8 anni dopo è più viva che mai. L’11 novembre 2012 si gioca il derby, nel segno di Gabbo, cinque anni dopo la sua scomparsa: una serata strana ma incredibilmente densa di emozioni, che chi era presente allo Stadio Olimpico, compreso il sottoscritto, mai dimenticherà.

PIOGGIA E LACRIME – Serata di pioggia, anzi di diluvio, in una Roma che si ferma per 90′ come al solito per LA partita. La Lazio di Petkovic è tornata alla vittoria in Europa League dopo il poker subito a Catania, la Roma di Zeman cerca riscatto dopo un inizio di stagione avaro di soddisfazioni e invece prodigo di rimonte patite. Il prepartita della stracittadina romana è da brividi, da cuori forti, anche solo a ripensarci, anche in questo momento: in campo entra Cristiano Sandri con in braccio il suo piccolo, Gabriele, maglia numero 81 come l’anno di nascita dello zio. Inizia il giro dello stadio, che si stringe a lui in un abbraccio intenso, mentre scorrono le immagini di Gabbo sulle note di ‘Meravigliosa Creatura’ di Gianna Nannini, una delle sue canzoni preferite. E così la pioggia si unisce alle lacrime. Ed insieme spariscono durante il blackout che lascia senza luce lo Stadio Olimpico in un derby già iniziato tra le pozzanghere.

IL MATCH – E così, al 9′ la Roma passa in vantaggio con Lamela ma questa è la serata di Gabbo, deve essere biancoceleste e così succede anche che al 35′ a pareggiare sia Antonio Candreva. Punizione forte e centrale che Goicoechea si fa scivolare sui pugni: è completa così la purificazione di Romoletto, che esplode in una lunga scivolata sul campo con tanto di urlo che sa di liberazione. Otto minuti più tardi serpentina di Hernanes che calcia in porta ma il pallone si ferma sull’acqua e diventa un assist per Miro Klose che non sbaglia e firma il raddoppio. Si va al riposo con i giallorossi in 10 per l’espulsione di De Rossi, reo di aver colpito Mauri con un pugno in mischia. Ad inizio ripresa Piris ‘la spazza’ proprio tra i piedi di Mauri, che ringrazia per il regalo, lo scarta di buon grado e segna il punto del 3-1. I biancocelesti però cincischiano, abbassano la tensione e non danno il colpo di grazia a una Roma agonizzante e in difficoltà. Ed ecco che qui rischia di consumarsi il melodramma con la punizione da lontanissimo di Pjanic a riaprire i giochi sul 2-3, poi con Osvaldo che spreca incredibilmente da pochi passi, disturbato anche da Marquinho, a una manciata di secondi dalla fine. Finisce in trionfo per le Aquile, con le braccia al cielo di Petkovic sotto l’acqua, il dito di silenzio di Miro, la squadra seduta sui cartelloni ad ammirare la propria Curva. Sò brividi forti, Gabbo che finisce di suonare e parte, come ogni volta, per portare la sua Lazio fino alla vittoria, in un viaggio che durerà per sempre.

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca

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