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LAZIO PRIMAVERA

BOLLINI, l’amante della perfezione che può far la fortuna dei grandi

LAZIONEWS.EU – Ritratto dell’ormai ex-allenatore della Primavera biancoceleste, colui che ha creato la macchina perfetta che domina il suo campionato…

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LAZIO BOLLINI

APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU – Per una Lazio che piange e si lecca le ferite alla fine di un 2013 con più ombre che luci, c’è un’altra Lazio, quella Primavera, che ricorderà il 2013 come l’anno perfetto. Tredici vittorie e tre pareggi nel finale di stagione scorso, dodici vittorie, un pareggio e due sconfitte nella seconda parte dell’anno: un ruolino che farebbe invidia a chiunque, il cui artefice principale è senza dubbio Alberto Bollini. Il tecnico Campione d’Italia, nativo di Poggio Rusco ma ormai romano e laziale di adozione, si è regalato per il suo 47esimo compleanno (una settimana dopo la finale vinta lo scorso 9 giugno) uno Scudetto da portare sul petto con orgoglio e fierezza, e spera di fare altrettanto la prossima estate. Legato a doppio filo con la Primavera biancoceleste, Bollini inizia alla giovanissima età di 26 anni la sua esperienza come allenatore: la prima panchina è quella della vicina Crevalcore, a poco meno di 40 km dalla sua città. Vi rimane per tre stagioni, dal 1992 al 1995: gli importanti risultati raggiunti lo portano sulla panchina del Modena, prima nel settore giovanile gialloblù, poi nella Prima Squadra. Le prime, positive esperienze emiliane, lo fanno finire sui taccuini della Lazio di Cragnotti, che nel 1998 gli affida per la prima volta la panchina degli aquilotti biancocelesti: è subito amore tra il tecnico e la Lazio, un amore che sfocia nel quarto storico scudetto della società nel Campionato Primavera nella stagione 2000/01. Al termine di quattro stagioni esaltanti, Bollini viene chiamato ad allenare l’Igea Virtus e, poi, la Valenzana: due ottime esperienze che però gli rivelano la sua passione per il settore giovanile, tanto da accettare la panchina della Sampdoria Primavera nel 2006/07, con la quale arriverà in finale Scudetto perdendo contro l’Inter. Dopo l’esperienza sulla panchina della Fiorentina, nel 2010 le strade di Bollini e della Lazio si riuniscono per nuovi, esaltanti risultati: arriva subito una nuova finale Scudetto, ma nuovamente l’Inter si interpone con i sogni di gloria di Bollini e della Lazio. Ma il tecnico, alla guida di una Primavera che annovera nelle sue fila ragazzi del calibro di Cavanda, Onazi, e Cataldi, non si lascia abbattere dalla delusione e comincia subito a costruire una macchina imbattibile, che nel campionato scorso si rivela tale e inizia a marciare verso la conquista dell’Olimpo: grazie a Cataldi, Rozzi, Keita, Tounkara, Crecco e tutta la rosa a sua disposizione lo scorso giugno arriva il suo secondo scudetto. Una cavalcata storica, conclusasi il 9 giugno a Gubbio con la vittoria 3-0 sull’Atalanta e il quinto scudetto biancoceleste. Nella stagione in corso, nonostante la partenza di pezzi importanti come RozziKeita e Cataldi, nonché l’assenza forzata di elementi cardine come Antic, la Lazio si rivela più solida e forte dell’anno precedente: in campionato, dopo il brutto finale di settembre, culminato con le uniche sconfitte annuali con Palermo e Juventus (in Supercoppa Italiana), arrivano sette vittorie consecutive in campionato e due in Coppa Italia. Un 2013 perfetto per il tecnico, capace di esaltare il genio e le potenzialità di elementi come Tounkara, Lombardi, Crecco, Serpieri: un 2013 che non è assolutamente passato inosservato in casa Lazio, un 2013 che potrebbe regalargli finalmente una grande opportunità in Serie A.

Renato Boschetti

Twitter @rbos87

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