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Cucchi: “Il derby sta tornando quello di una volta. Inzaghi intelligente ed umile”

CUCCHI LAZIO – L’ex cronista, dichiaratamente laziale, ha parlato di…

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CUCCHI LAZIO – Riccardo Cucchi è un giornalista ed ex radiocronista sportivo. Il  giorno della sua ultima partita commentata, il 12 febbraio 2017 (Inter-Empoli, ndr) ha dichiarato di tifare per la Lazio, aggiungendo di aver sempre cercato di raccontare con imparzialità le radiocronache della sua squadra del cuore. Il giornalista è intervenuto oggi a Radiogoal24. Ecco le sue principali dichiarazioni.

SULLA PASSIONE PER LA LAZIOPer essere appassionati di calcio, inevitabilmente, ognuno di noi deve avere una squadra del cuore. Sono nato a Roma, quando ero ragazzino mio papà mi porto’ a vedere una partita della Lazio, avevo dieci anni era un Lazio-Vicenza, da lì nacque la mia passione per il calcio, che già avevo conosciuto attraverso la radio e soprattutto per i colori della maglia biancoceleste, ma io sono anche altrettanto convinto che non sia possibile che un giornalista sia anche tifoso. Ecco questo abbinamento giornalista-tifoso è un abbinamento impossibile nel nostro mestiere, in modo particolare per chi fa servizio pubblico, io direi in modo generale per tutti i giornalisti. Non è stato difficile per me diciamo mettere da parte la mia passione per la Lazio, tenerla nascosta per trentotto anni e rispondendo ogni volta che qualcuno mi faceva la fatidica domanda “per quale squadra tifi?”, rispondendo appunto “se ho una squadra del cuore lo saprete quando smetterò’ di lavorare” perché ritengo che sia giusto che un giornalista sia, diciamo, distaccato dai fatti che racconta e li possa raccontare con obiettività, la massima obiettività possibile.

SUL DERBY –  “Il derby è diventato una costante del calcio romano, che ha bisogno secondo me, sia dalla parte laziale, sia dalla parte romanista, di ritrovare un po’ di passione, di ritrovare quell’entusiasmo che caratterizzava i derby. All’epoca in cui ero ragazzo non c’era la divisione tra curve, settori di una squadra o dell’altra. Quindi ecco, quel tipo di passione che ricordo ultimamente si era un po’ smarrita, vuoi per la divisione dei settori delle due curve, vuoi per tanti altri fattori, per disamore nei confronti magari di scelte societarie e quant’altro. Bene io sto in qualche modo percependo il ritorno di questa passione. Io sono stato a vedere il derby di ritorno, tra Roma e Lazio, di Coppa Italia, non più da radiocronista, ma da semplice appassionato e ho fatto una scelta precisa, dopo trentotto anni sono tornato allo stadio, non più da giornalista, non più da radiocronista e ho scelto di vedere il derby di Coppa Italia in Curva Nord assieme ai tifosi della Lazio, perché era un desiderio che coltivavo da tanti anni e sono tornato a fare, per un giorno, il tifoso in curva. Io ho notato e percepito dalla parte della Curva Nord una tale passione, un tale entusiasmo, un tale attaccamento alla maglia della Lazio, che mi ha fatto pensare, appunto, che qualcosa stesse cambiando. Ma tutto questo per dirti che comunque il derby di Roma stia tornando quello che era una volta. Un derby di passione, entusiasmo e soprattutto, una grande speranza, un derby di serenità, di passione serena e un derby dedicato e riservato alle famiglie. Io ho visto tanti bambini in curva e spero che naturalmente anche domenica, ci siano bambini allo stadio.”

SU INZAGHI – “Quella corsa di Inzaghi, che quasi quasi avrebbe voluto correre nel campo e calciare lui il pallone verso la porta della Roma, Inzaghi ha portato tutta la squadra sotto la curva, ha dato il cinque ai tifosi che poteva raggiungere, beh questo è un modo di vivere il calcio e di vivere la passione, che è straordinario. Io tra l’altro faccio tanta difficoltà a parlar male di Inzaghi, neanche se non fosse bravo, come sta dimostrando di essere, perché Inzaghi per me è stato un giocatore importante, ho avuto l’onore e il piacere di raccontare le quattro reti che Inzaghi segno’ in Champions League contro il Marsiglia che fu record della Champions, non soltanto per la Lazio. Ho avuto il piacere di ricevere la sua maglia, io ho poche maglie perché non ho mai avuto questa mania di collezionare maglie, ma quella di Inzaghi ce l’ho. E’ un ragazzo intelligente, umile, lo era in campo, lo è come allenatore e ha dimostrato di essere bravo. Se ricordate come è partita l’esperienza di Inzaghi, una seconda scelta, perché diciamoci la verità, Lotito lo aveva già spedito a Salerno, pensando a Bielsa, pensando ad altri, e poi ripiego’ su Inzaghi, come una soluzione di seconda scelta. Ha dimostrato di essere molto bravo, si sta rivelando un allenatore molto interessante e soprattutto è riuscito da laziale perché comunque lui è rimasto sempre in società, allenando la primavera, ed è un uomo che ha capito quanto fosse importante non soltanto riavvicinare i tifosi, ma caricare la squadra di sentimenti positivi. Questa Lazio è forte, non soltanto perché ha buoni giocatori, dovrebbe essere migliorata, comunque, nella prossima stagione, perché alcune pecche tecniche tattiche ce le ha. Pero’ è una squadra che da tutto in campo e riesce ad ottenere risultati anche superiori alle aspettative, per questa nuova vitalità  che in qualche modo di è manifestata grazie al lavoro di Inzaghi che soprattutto è attaccamento ai colori.” 

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