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PRIMAVERA. Ag.Keita: “Ha tutte le carte in regolare per giocare in Prima squadra. E da quando è in Italia…”

Il procuratore gestisce gli interessi anche dell’altro baby campioncino proveniente dal Barcellona: Tounkara. “Ha grandi qualità fisiche ed aerobiche, ha il passo. Deve ancora migliorare dal punto di vista della concentrazione sui 90 minuti”…

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primavera LAZIO-CHIEVO 02 KEITA TOUNKARA

NOTIZIE SS LAZIO –  Keita Balde Diao e Mamadou Tounkara, dopo una vera e propria Odissea per il tesseramento con la Lazio, hanno chiuso la loro prima annata alla Lazio come meglio non si poteva: la vittoria del campionato Primavera. I due talentini provenienti dalla cantera del Barcellona, abilitati a scendere in campo in competizioni ufficiali solamente a gennaio, sono stati senza dubbio il fattore X di questa Lazio scudettata e le loro prestazioni nelle Final Eight ne sono un fulgido esempio. “E’ andata bene, sono stati superiori e scesi in campo con la giusta concentrazione. Il gol di Cataldi ha aiutato perché è arrivato nelle prime battute, hanno disputato un girone di ritorno straordinario e assolutamente meritato”. E’è il commento del loro agente Nunzio Marchione a ‘lalaziosiamonoi.it’. Di seguito il resto delle sue dichiarazioni:

Al netto dei valori tecnici, lo spirito di gruppo e la personalità hanno fatto la differenza.
“Ho notato che ci sono tanti ragazzi di carattere. Oltre allo spirito di gruppo ci sono tante personalità forti. A parte Keita del quale si parla sempre, anche i vari Cataldi, Falasca sono elementi di carattere e spessore che psicologicamente hanno fatto valere queste qualità. Ieri ho visto una squadra di carattere”

Mamadou Tounkara è un classe ’96, gioca sotto età. Gol, assist, peso specifico offensivo e pressing a tutto campo sul regista. Come giudica la sua prestazione?
Mamadou ha imparato tanto quest’anno in Italia, tutto questo è stato merito di Bollini. Nel Barcelona ha sempre sviluppato qualità offensive, il lavoro difensivo è differente per i loro attaccanti. In Italia ha dei compiti precisi, Bollini gliel’ha insegnati. Quando non ha la palla Mamadou deve essere il primo attaccante che difende e ieri è sempre stato bravo a ripiegare sul regista. Questo è merito dell’allenatore, ieri ho parlato con il ragazzo ed era stanchissimo, mi ha detto: “Quando in Italia perdiamo la palla dobbiamo subito rientrare a difendere”.

Era il più giovane in campo, ma paradossalmente è sembrato il più maturo. E’ inquadrato anche mentalmente da campione?
Ha grandi qualità fisiche ed aerobiche, ha il passo. Deve ancora migliorare dal punto di vista della concentrazione sui 90 minuti, ha sempre bisogno di quel quarto d’ora iniziale in cui prende coraggio. A livello mentale da quando è piccolo è abituato a questo tipo di concentrazione, al valore della maglia che indossa. Io ci conto molto su di lui, il fatto di giocare in squadra con Keita comporta che se ne parli sempre meno. Mi aspettavo ieri che mettessero 3-4 uomini su Keita dopo la gara con il Chievo e Tounkara ha avuto più spazio. I due si conoscono alla perfezione, il lavoro in fase di ripiego è stato lodevole. Si applica, lavora sodo, ho notato miglioramenti enormi in Italia. Ha voglia di vincere anche con gli Allievi, va molto d’accordo con Inzaghi, lì viene considerato protagonista e ci si aspetta tanto. Dopo la partita gli ho detto di tener duro, manca questo appuntamento importante e spero che possa vincere anche l’altro campionato a Chianciano”.

Per Keita l’impresa era più ostica: sistematicamente raddoppiato sugli esterni, è stato bravo però a mantenere sangue freddo e lucidità. Negli spazi aperti poi è devastante…
La prestazione di Keita è assolutamente positiva perché si incontrava forse la difesa migliore del campionato Primavera, specie sugli esterni. Gli hanno riservato un trattamento duro, fisicamente lo hanno tenuto, ma il suo lampo a inizio partita ha cambiato l’andamento del match. Si è guadagnato questo calcio di punizione, finalizzato alla perfezione poi da Cataldi. Ha mantenuto la calma, ha capito che in certi momenti il pallone era meglio darlo perché aveva tanti uomini addosso. Ha fatto un bellissimo assist a Tounkara, sul secondo gol era quasi arrivato sul pallone poi ribadito in rete da Cataldi. Nel complesso una buona partita, perché si è mangiato quel gol a fine primo tempo e non si è scoraggiato psicologicamente. Nel secondo tempo è ripartito aggressivo e determinato. Penso che tutto il campionato di Keita sia stato propositivo, al di là della finale. E’ un trascinatore, anche caratterialmente. Ha aspettato tanto ma ora è molto contento di questa esperienza alla Lazio. E’ il primo campionato che ha vinto, ieri è uscito tardi dall’antidoping, l’ho raggiunto negli spogliatoi e gli ho fatto notare che in Italia non ha mai perso una partita”.

Tare non ha mai nascosto la sua ammirazione per Keita, ieri Petkovic in tribuna ha preso appunti. Propositi per la nuova stagione?
“La speranza è quella di far parte della prima squadra in pianta stabile, ritagliarsi il suo posto. E’ consapevole di aver tanti campioni davanti, è una sfida importante e a 18 anni la prima squadra è sempre un obiettivo difficile da raggiungere. Penso che Keita abbia tutte le carte in regola per potercela fare”.

Il 4-1-4-1 può complicare l’inserimento a livello tattico del ragazzo?
Non è un modulo limitante perché dal punto di vista tattico Petkovic è piuttosto flessibile. Keita può offrire soluzione diverse, è abbastanza diverso per caratteristiche agli altri elementi in rosa. Può saltare l’uomo, lavora bene nella fase offensiva e ti dà la possibilità di ripartire con superiorità numerica. Vediamo cosa accadrà, sarà Petkovic a decidere in allenamento cosa potrà dare il ragazzo alla squadra anche tatticamente”.

Keita e Tounkara, due tra i migliori under 19 in Italia. E se arrivasse un top club?
Loro hanno un contratto da professionista, sono vincolati alla società, non c’è  il rischio di ripetere una situazione simile a quella di Marin (prelevato dal Man.City versando l’indennizzo di 400mila euro). Sono contenti di stare alla Lazio”.

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