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DE MARTINO: “HERNANES? Dobbiamo far sentire la nostra vicinanza al giocatore, tutti soprattutto i tifosi”

Il responsabile della comunicazione biancoceleste aggiunge: «Lui non ha mai manifestato l’intenzione di lasciare la LAZIO, è parte importante del progetto»…

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NOTIZIE SS LAZIO – «HERNANES? È vero che non sta facendo vedere tutte le sue tantissime qualità in questa prima patte di stagione, lui lo sa, la dirigenza lo sa. Ma dobbiamo far sentire la nostra vicinanza al giocatore, tutti soprattutto i tifosi. La ricetta è questa: fargli sentire l’affetto e l’importanza che ha questo giocatore noi. Se Hernanes si sente amato e stimolato fa quel clicK che gli permette di tornare a essere quel grande gioatore che è. Ruolo? Ieri, è vero, capitava che HERNANES giocasse più dietro di Ledesma. Non è cambiato nulla, c’è solo un problema legato alla prestazione e alla mentalità di giocare 20 metri più avanti. Serve quel “Click” e potrebbe arrivare in qualsiasi momento. Sono convinto che possa riaccendere quell’interruttore. Non parlo di ruoli in cui debba essere impiegato, ma dell’uomo Hernanes». Sono alcune delle parole del responsabile dalla comunicazione della LAZIO Stefano DE MARTINO. Il dirigente biancoceleste, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 1oo.7, ha poi affrontato diversi argomenti.

Su MILAN LAZIO
 «È stata una serata che ci ha mostrato tante cose. Io facevo una considerazione in base alla classifica di questo campionato: rispetto alla griglia di partenza data dagli addetti ai lavori a inizio campionato, a veder bene le aspettative sono state rispettate. La Roma a bottino pieno, poi Napoli e Juventus, a seguire l’Inter che va a corrente alternata. Poi c’è il Verona che non avremmo messo lì all’inizio del campionato anche se alla lunga il campionato si riequilibrerà. La Lazio ha 15 punti, è a soli quattro punti dall’Inter che è una squadra molto competitiva. Contro il Milan potevamo concretizzare le tre occasioni del secondo tempo e avrebbe potuto portare a casa il risultato. Alla decima giornata il campionato sta rispecchiando i valori di partenza. Alla Lazio mancano tre, quattro punti: con la fiorentina abbiamo fatto 20 tiri in porta, nessun gol. Se poi non ci facevamo raggiungere dal Sassuolo, a questo punto avresti i punti dell’ Inter e i giudizi sarebbero meno severi. Quindi se facciamo questo discorso siamo là, in linea con i valori della Serie A. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, quindi non voglio cercare scuse. La Lazio a Milano ha giocato come non faceva da tempo, c’è bisogno di un po’ di equilibrio nell’ambiente e un po’ di convinzione in più, solo così potremmo ricominciare a correre. In questo momento andare a Milano e dominare contro il Milan, che ha pareggiato con il Barcellona e ha perso una partita particolare contro il Parma, non è da tutti. Al di là di tutto, del gran gol di Kaka, il Milan in casa è una grande squadra e noi abbiamo avuto addirittura la possibilità di vincere. Se Klose la mette dentro andiamo a casa con i tre punti. La Lazio deve senz’altro trovare la quadratura e una identità di gioco definitiva, ma ieri il Milan non è stato così pericoloso. Non voglio dire che va tutto bene ma con equilibrio analizzo la classifica”.

Sull’abbraccio con Petkovic dopo LAZIO CAGLIARI
«Perché c’è l’incontro con lui per quello che ci siamo detti tante cose. Lui indossa la giaccia della LAZIO, è parte del mondo biancoceleste. Ero un modo per dirci tante cose».

LAZIO senza gioco da gennaio?
«L’anno scorso non facevamo dormire, lo dicevano i tifosi che dicevano che la LAZIO facesse un bel gioco, meglio di quella di REJA. Questa è la stessa LAZIO. Dovremmo chiederci cosa succede, perché? Nei piedi e nella testa c’è quella LAZIO. Sento che questa LAZIO possa far bene».

La LAZIO dopo il ritiro si è persa, proprio da quando è arrivato Hernanes?
«Non sono d’accordo. Dicono che non rientri nel progetto tattico? No, lui è parte importante del progetto LAZIO. Credo solo ci sia una patina che lo sta oscurando. Ci sono aspetti mentali che pesano molto, come l’Europa League, che ancora non è stato superato. HERNANES non ha mai manifestato l’intenzione di lasciare la LAZIO. Presto ruggirà. Non facciamo diventarlo un caso. Non dobbiamo farci prendere dalla deriva subito. La crescita passa anche nella ricerca di un equilibrio nei giudizi».

Mercato fallimentare?
«Assolutamente no. Ho sempre detto che si poteva far meglio, ovvio. Ma questi giocaotori possono far bene. PEREA come il primo CAVANI? TARE l’ha detto parlando della sua fisicità e della sua corsa. Ha corso fino al 94′ ieri rincorrendo e dando molto fastidio ai difensori. Vedo giocatori che possono fare bene. A gennaio faremo una prima valutazione».

Sugli infortuni
«Ci sono giocatori che non hanno fatto il ritiro, altri che venivano da infortuni e anche lo staff medico sta facendo le sue valutazioni. Se c’è stato un errore sulla preparazione fisica lo scoveremo»

LOTITO perché non lascia la LAZIO? Ha senso continuare se ogni domenica viene fischiato e se è costretto a muoversi con la scorta?
«Perché è fulminato (ride ndr)… È difficile quello che fa. Il motivo è uno: perché è della LAZIO. Lo ha detto mille volte. Io guardo i risultati e la società e non entro in dinamiche personali».

Il problema non è la rosa troppa lunga che porta confusione e difficoltà di scelta al mister?
«No, la stagione è lunga e difficile e dobbiamo avere più uomini. Poi sta al mister scegliere chi vede meglio. Serve una rosa ampia per tutte le gare che ci aspettano».

SU MAURI
«La prossima settima avremo Mauri qui con noi che non lo vedevo da un po’ di tempo. Non potremo parlare di lui del discorso calcioscommesse ma credo che a tutti i tifosi farà piacere parlare con lui».

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