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“Prima fanno casino, poi raccontano bugie”

IL TEMPO (D. Palizzotto) – La denuncia del segretario del COISP MACCARI….

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Dalla colonne de ‘Il Tempo’, arrivano le dure parole di Maccari, segretario del COISP, intervistato da Palizzotto sulla situazione dei tifosi biancocelesti ancora a Varsavia. Ecco uno stralcio:

«Non mi pento della lettera. (CLICCA QUI PER LEGGERLA). Al contrario, forse avrei dovuto tirarla fuori prima. La polizia polacca ha agito nel rispetto della legge, dando una dimostrazione di efficienza che in Italia ci sogniamo. Io faccio il sindacalista della polizia, ho osservato con attenzione quanto accaduto in Polonia e ho preso la palla al balzo per complimentarmi con i colleghi. Il fatto che in Italia la squallida violenza che puntualmente si registra per una partita di calcio venga considerata solo un problema delle forze dell’ordine non legittima le accuse contro un paese dove, piuttosto, l’ordine e la sicurezza sono considerate una cosa seria da trattarsi con il polso fermo».

Sugli arresti e i fermi dei 200 tifosi
Sono stati fermati. Ma in carcere sono finiti solo in pochi. Ci sono delle condanne dei giudici, mi pare che le accuse siano suffragate dalle sentenze. Non posso pensare il contrario».».

Sui ragazzi fermati a causa dei passamontagna usati solo per proteggersi dal freddo
Ognuno racconta la storia che preferisce.  Se i tifosi biancocelesti avevano freddo potevano restare a casa. La legge è chiara, il volto non può essere coperto, e va rispettata sempre, non solo quando ci fa comodo».

Sui presunti maltrattamenti subiti
Se questi fatti verranno accertati scriverò una nuova lettera al comandante della polizia polacca.  Quale essere umano potrebbe non condannare eventuali condizionamenti fisici e mentali? Ma non mi pare ci siano denunce di maltrattamenti subiti dalla polizia e io ne dubito

Sul comportamento della polizia?
«In Polonia contrastano nel modo giusto il fenomeno della violenza negli stadi. In Italia, invece, ogni domenica migliaia di poliziotti sono impiegati per uno spettacolo privato, 40-50 agenti ne escono feriti e questo viene considerato normale. Non è accettabile, è ora di finirla. Sul vostro giornale avete fatto ottimi articoli, il nostro sistema va condannato: non è giusto lasciar correre, bisogna reprimere questi comportamenti. Per questo guardo con ammirazione alla Polonia e in generale agli Stati che stroncano sul nascere le violenze. E invece i nostri politici si mobilitano per i tifosi reclusi a Varsavia come se fossero innocenti, mentre le condanne dicono il contrario».

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