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Salvate il “soldato CANDREVA”

LAZIONEWS.EU. Con la vittoria che manca ormai da tre giornate si sta cercando un capro espiatorio a cui addossare tutte le colpe…

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LAZIONEWS.EU – Lazio-Chievo, minuto 61, il quarto uomo alza la lavagnetta luminosa e, tra lo stupore dei tifosi e del diretto interessato, appare scritto il numero 87. CANDREVA lascia il campo col risultato ancora in bilico per la prima volta in stagione. “Aveva cominciato bene la partita ma poi si stava spegnendo”, ha chiarito PIOLI a fine match. Spiegazione plausibile, ma fino ad certo punto: nel grigiore del Bentegodi, Romoletto è stato uno dei pochi a creare qualche pericolo alla retroguardia clivense. Ma questa non è più una novità e non è un caso che l’esterno romano é la “stella polare” dell’attacco laziale, quello che veicola tutte le coordinate della manovra offensiva. Basta dare uno sguardo ai suoi numeri per rendersene conto.

COLPEVOLE – Con la vittoria in casa LAZIO manca da tre giornate, come di regola è scattata la caccia al colpevole. Un giochino al quale neanche lo stesso CANDREVA è riuscito a scampare, anzi nella giornata odierna è toccato proprio a lui vestire i panni del “capro espiatorio”, l’agnello sacrificale da offrire in pasto alla gente per placarne la sete di sangue. Una pratica divenuta, purtroppo, una consuetudine nella piazza romana. Troppo facile puntare il dito alla ricerca di qualcuno a cui addossare tutto quanto, meno che mai se quel qualcuno è il tuo top player, quello che sta facendo la differenza da due anni a questa parte. “Dopo il rinnovo ormai è appagato”, “Non si sacrifica più in campo” e via discorrendo…tutte frasi, circolate nelle ultime ore, che non aiutano nessuno e che, soprattutto, non corrispondo alla realtà: nelle prime 13 giornate di campionato, l’unico vero passaggio a vuoto di CANDREVA si è registrato contro la JUVENTUS. Ma in quella gara è davvero difficile trovare uno al di sopra della sufficienza. Eppure oggi, quando si parla di lui, ci si trova di fronte al “gran colpevole” e questo dovrebbe dar da riflettere.

STRADA SBAGLIATA – Se si vuole salvare “capra e cavoli” questa non è sicuramente la strada da intraprendere. Nelle ultime gare la LAZIO non ha certamente mostrato il meglio di sè e, giustamente, ci si chiede il perché. Ma la critica, per far sì che sia costruttiva, ha bisogno anche di limiti: non è ammissibile che si debba cercare sempre, disperatamente e affannosamente, il pelo nell’uovo, trovare a tutti i costi un responsabile. In questi casi, per ritrovare solidità e compattezza, negli spogliatoi si dice “Bisogna fare quadrato fra di noi”. Un invito che dovrebbe travalicare anche i muri di Formello…

Daniele Gargiulo

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