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Accadde oggi. 7 novembre: esordio biancoceleste Boksic, genio puro ma ribelle

Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste ma non solo…

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ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste ma non solo. Il 7 novembre 1993 esordiva in Serie A con la maglia della Lazio uno degli attaccanti a cui i tifosi capitolini si sentono sicuramente più affezionati, uno dei fenomeni passati sul campo dell’Olimpico biancoceleste. Parliamo di Alen Boksic, croato di Makarska (ex Jugoslavia), il gigante cresciuto con Hajduk Spalato e Stella Rossa ed esploso poi con la maglia del Marsiglia con cui aveva vinto campionato e Champions League. Con i francesi si laurea capocannoniere in patria con 23 reti più 6 gol in 8 match europei. Niente male. Cragnotti se ne innamora e i primi di novembre del ’93 lo porta alla Lazio, debutta nella vittoria in casa del Napoli con la squadra di Zoff che supera 2-1 i padroni di casa grazie ai gol di Favalli e Signori. Resterà tre stagioni prima di approdare alla Juve e poi tornare l’anno dopo, nel ’97, in tempo per vincere la Coppa Italia oltre al poker di derby che lo vede protagonista con due gol.

UN ALIENO A ROMA – Nonostante la stazza l”Alieno’, così era chiamato, non era un centravanti tipico ma agiva molto sulla fascia grazie alla sua grande velocità e soprattutto a una tecnica deliziosa con cui ha regalato perle come il gol alla Samp, applaudito in maniera sbalordita dallo stadio tutto, doriani compresi. Non era un bomber infallibile, ma sfornava assist a ripetizione soprattutto con l’arrivo di Zeman. Potenza, progressione, eleganza, ma come quasi tutti i grandi talenti slavi, anche molta incostanza. Boksic alternava picchi incredibili a momenti di blackout. Celebre il match di Coppa Uefa contro il Borussia Dortmund in cui il croato esce inspiegabilmente dal campo per 10′. E’ uno degli episodi che in qualche modo porta al suo allontanamento dalla Lazio e da Zeman con cui il rapporto era davvero agli sgoccioli.

INDOLENTE MA VINCENTE – Discorso simile per il suo secondo corso biancoceleste con Eriksson, in cui gioca sempre meno, anche se segnato anche dagli infortuni, ma soprattutto dalle polemiche con lo svedese. Emblematico l’episodio in cui Alen si avvicina al suo mister in un prepartita: “I pantaloncini mi stanno troppo stretti, così non posso giocare, me ne torno a casa”. Boksic risulta comunque decisivo nella semifinale di Coppa delle Coppe con il Lokomotiv Mosca, ma la sua indolenza e la poca propensione alla continuità e al sacrificio gli impediscono di diventare uno degli attaccanti più forti del mondo negli ultimi anni. Uno dei motivi del primo divorzio dalla Lazio infatti si dice sia stata la poca voglia da parte di Boksic di svolgere i duri allenamenti di Zeman. Dopo aver fatto l’opinionista per la tv croata e poi team manager della federazione croata guidata da Suker, si dimette e ora si dedica alle sue passioni più grandi, la vela e lo sci nautico, nell’isola di Mariaska, acquistata quando ancora calcava in campi da gioco. Nel 2000 va in Premier al Middlesbrough e lascia il calcio a soli 32 anni, ma il suo palmares fa comunque impressione: 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 2 Supercoppe Europee, 1 Coppa delle Coppe, 3 Scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa di Jugoslavia tra Lazio, Marsiglia, Juventus e Stella Rossa.

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca

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