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Ballotta: “La rosa va completata prima di agosto, non bisogna commettere gli errori del passato”

L’ex portiere biancoceleste aggiunge: “Guerrieri ha un grande futuro, la Lazio con Marchetti può stare tranquilla”…

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NOTIZIE LAZIO – Marco Ballotta, storico ex portiere biancoceleste, è intervenuto ai microfoni de “I Laziali sono qua”, per parlare della stagione biancoceleste e dei giovani della Primavera. Queste le sue parole:

Marco in questi giorni si fa un gran parlare di Guido Guerrieri, il portiere della Primavera della Lazio, che oltre ad essere eletto miglior giocatore delle Final Eight, ha disputato una grandissima annata. Tu, da ex collega di reparto, credi che sia giusto dargli sin da subito una chance in Prima Squadra o ritieni che sia meglio mandarlo un anno in prestito per farlo giocare e fargli acquisire esperienza?
“Il discorso sui giovani è sempre molto delicato. Secondo me, a meno che non si tratti di un fenomeno assoluto, è sempre meglio mandare i ragazzi a farsi le ossa per un anno. Il salto che c’è è tra la Primavera e la Serie A è notevole. Guerrieri in prospettiva è un ottimo portiere, ma considerando che la Lazio ha un certo Federico Marchetti tra i pali, credo che bisogna dare tempo al tempo”.
Ci eravamo sentiti poco prima che la Lazio conquistasse il terzo posto e quindi il diritto a disputare i preliminari di Champions League. Dove e come credi che possa essere migliorata questa rosa?
“Premesso che la Lazio può vantare uno dei migliori allenatori in circolazione, dico che la squadra andrebbe rinforzata con elementi di esperienza internazionale. Se proprio dovessi indicare dei ruoli ti direi un difensore e un centrocampista, i due reparti fondamentali. Bisognerà muoversi prima di Agosto ed evitare di ripetere gli errori del passato. Nel 2007, l’ultima volta che la Lazio ha giocato la Champions, ci siamo ritrovati in grande difficoltà, tant’è che dovetti giocare io in porta, in quanto Carrizo non aveva ottenuto il diritto al trasferimento e Muslera non era ancora pronto ad affrontare una stagione da titolare”.
Quest’anno la Lazio ha disputato una grande stagione, ma qualcuno dice che l’anno prossimo, con l’impegno europeo, sarà molto diverso. Tu cosa pensi a riguardo?
“Innanzitutto che la Lazio ha già una grande intelaiatura e che anche il prossimo anno sarà tra le protagoniste. Detto questo serviranno 22 titolari veri, nel senso che se dovesse mancare un giocatore, non si deve andare in difficoltà come è successo quest’anno quando sono stati assenti Biglia e De Vrij”.
Facciamo un tuffo nel passato. Tu hai vestito la nostra maglia in due momenti diversi. Dal 1997 al 2000 e dal 2005 al 2008. Quali sono i ricordi più belli che ti legano a noi?
“Il momento più bello l’ho vissuto quando sono arrivato e ho conosciuto Dino Zoff. Per chi fa il portiere, avere l’opportunità di potersi confrontare quotidianamente con un personaggio del suo spessore è il massimo. La prima Lazio che ho vissuto era la squadra più forte del mondo, piena zeppa di campioni. La seconda era più a misura d’uomo, ma si è tolta le sue soddisfazioni. Quel terzo posto conquistato con Delio Rossi è stata una mezza impresa”. 

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