Biava: “Lazio, bene con la difesa a 3. F.Anderson? Deve imparare a difendere”

NOTIZIE LAZIO – “Il prossimo turno è sulla carta favorevole alla Lazio. Il Napoli sarà impegnato in una gara non facile a Bergamo e all’Olimpico andrà in scena Roma-Inter”. Questo il pensiero di Biava, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3. L’ex difensore biancoceleste continua: “De Vrij? È forse l’acquisto più importante. La sua lunga mancanza si è sentita tanto”.

La difesa a tre?

“Inzaghi ha scelto questo modulo per le caratteristiche dei giocatori, a me piace molto. De Vrij, Bastos e Radu si completano. Continuerei su questa strada, visti anche i risultati ottenuti e le abilità degli interpreti. Con la difesa a tre si difende meglio, si è in superiorità rispetto all’attacco avversario. Bisogna che ci siano due bravi nell’uno contro uno e negli anticipi, inoltre il centrare deve essere intelligente tatticamente. La difesa a 4 prevede un maggiore lavoro di reparto, bisogna muoversi in linea senza sbagliare un movimento”.

Il nuovo ruolo di Felipe Anderson?

“Deve migliorare nella fase difensiva, ha caratteristiche fisiche importanti. È molto generoso e può fare bene nella nuova posizione in cui gioca ultimamente. Se corre tanto poi è normale che perda un po’ di lucidità in avanti. Se da questa parte c’è lui, dall’altra c’è Lulic che è più attento tatticamente. Si compensano. Un po’ quello che succedeva nella Juventus lo scorso anno, dove Cuadrado era più abile ad offendere. Felipe ha caratteristiche simili al colombiano. La difesa a tre poi può trasformarsi a quattro“.

Sull’Udinese:

“É una squadra tosta, ma non come in passato quando ci ha fatto soffrire tanto. Non c’è più Di Natale. Non giocano benissimo, ma ti costringono a giocare male anche a te. Davanti sono bravi con Zapata e Thereau, ma la Lazio ha le carte in regola per fare bene e conquistare i tre punti”.

Immobile?

“É simile a Belotti. Non si risparmiano mai, sono tanto generosi. Per un difensore è sempre difficile incontrarli, spero che in nazionale possano fare bene”.