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Brozovic vs Parolo: riflettori e dietro quinte, gli attori si presentano alla Scala

FACCIA A FACCIA – Carattere, leadership e predisposizione al gol nel duello a centrocampo…

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FACCIA A FACCIA – La “Scala del calcio” per l’ultima gara dell’anno solare, come nella passata stagione. Inter e Lazio si affrontano a San Siro ancora una volta prima della sosta natalizia ed entrambe sperano di farsi un bel regalo prima di Natale. L’Inter ci arriva da capolista (e chiuderà l’anno solare in testa con qualsiasi risultato), la Lazio da squadra finalmente rimotivata dopo la vittoria in coppa Italia. In notti come queste serve soprattutto carattere: Mancini e Pioli sono certi di trovarlo in Brozovic e Parolo, instancabili faticatori e uomini ovunque delle loro squadre.

EPIC BROZO – Quello che piace a Mancini di Brozovic è la sua capacità di adattarsi a più ruoli, lì dove serve, sempre con la stessa qualità. Un aspetto fondamentale nel calcio di oggi, soprattutto per chi gioca nella zona centrale del campo. Brozovic, croato classe ’92 cresce in patria nel Dragovoljac, prima di approdare alla Dinamo Zagabria, grande big del calcio dei balcani. L’Inter lo ha pescato lì e a soli 23 anni si è già preso anche San Siro. In panchina ad inizio stagione, poi esterno alto nel 4-2-3-1 prima di trasformarsi in trequartista mostrando tutta la sua tecnica e cambiare ancora, arretrando il proprio raggio d’azione da interno nel centrocampo a 3. In quella zona ha agito contro la Roma, nella sfida con la Lazio ricoprirà lo stesso ruolo. Il versatile del Mancio è però anche uomo-gol, fin qui tre, tutti di pregevole fattura: contro Frosinone e Udinese in Serie A e davanti al Cagliari in Coppa Italia. Il croato si è preso così il ruolo di grande sorpresa della grande stagione nerazzurra, protagonista anche fuori dal campo. Per tutti è ormai “Epic Brozo”, dopo un selfie estivo che lo ritraeva con delle amiche particolarmente attraenti. Lui virale sul web, festeggia sempre con la solita mossa: sguardo da duro e posa da sex symbol, diventata oramai un fenomeno popolare sui social network. Lo spogliatoio dell’Inter lo ha adottato come il simbolo di un gruppo unito e affamato più che mai, voglioso di tornare a vincere.

PAROLO AL CAMPO – Pochi social, tanto lavoro. Agli antipodi del “Brozo” personaggio c’è un instancabile faticatore, un fedelissimo di mister Pioli: Marco Parolo, lottatore e leader del centrocampo biancoceleste. Giocatore nato calcisticamente nel Como sboccia nell’Hellas Verona, prima di farsi conoscere al grande pubblico con la maglia del Cesena. Da lì a Parma il passo è breve e la Lazio di Pioli va a prenderselo proprio in Emilia sbaragliando la concorrenza. Lui, stakanovista per natura diventa il simbolo di una Lazio da Champions, con 10 gol in campionato (record assoluto in carriera) e il posto fisso nella nazionale di Conte. Le luci della ribalta però diventano presto ombre, con una stagione che si rivela difficile e piena di ostacoli. Parolo però continua a crederci e spesso ci mette la faccia: “Dobbiamo tornare a correre gli uni per gli altri, aiutandoci di più” consiglia, lui che di corse ne intende, ma la squadra non gira. Attualmente è andato in gol solamente una volta da inizio campionato, nell’ultima vittoria in trasferta della Lazio, a Verona. Anche se nella passata stagione il grosso del bottino arrivò nel girone di ritorno (7 gol su 10) Parolo sta preparando lo scherzetto alla capolista, l’obiettivo dopo la crisi è regalare una vittoria prestigiosa a San Siro.

IL CONFRONTO – Carriere costruite sul sacrificio, sulla voglia di non mollare mai, ma con classe. Brozovic e Parolo sono due centrocampisti di grande corsa, ma hanno il gol nel sangue: in media ne segna uno ogni 7 gare il croato, uno ogni 6 invece l’italiano. L’interista è sicuramente più votato all’attacco, ma quello che ha fatto la fortuna di Parolo è una spiccata capacità di inserimento in area di rigore. Qualità simili, con storie, caratteri e maglie diverse. Il loro duello infiammerà il prato verde del Meazza, ma ne rimarrà soltanto uno: al teatro del calcio, c’è posto per un solo attore protagonista.

 Giorgio Marota

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