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CATALDI: “La LAZIO è casa mia: voglio restare qui a lungo. Non vedo l’ora di festeggiare sotto la Nord”. E su KLOSE…

Il giovane centrocampista romano aggiunge: “Questa Lazio può competere con ogni squadra. Mi trovo benissimo con Pioli: sa bene cosa vuole e te lo fa capire. Il mio ruolo? Mezzala”…

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NOTIZIE LAZIO – Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, Danilo CATALDI rilascia una lunga intervista ricca di spunti. Tra passato, presente e futuro, ecco tutte le parole del giovane centrocampista romano:

Bilancio delle prime due giornate?
“Molto molto buono, nonostante le sconfitta di Milano che è stata bugiarda. Abbiamo mostrato un buon gioco, forse ci è mancata un po’ di cattiveria che invece abbiamo messo in campo contro il Cesena, dove siamo scesi in campo più concentrati”.

Basta diceva che bisogna essere più furbi…
“Sì, forse a Milano è mancata un po’ di cattiveria sottoporta. Poi siamo stati puniti da degli episodi particolari: il primo gol lo abbiamo preso in contropiede su una nostra rimessa laterale, il secondo per un rigore dubbio…”.

Avete messo in mostra un certo atteggiamento in queste prime gare…
“Il mister ci martella sempre perché dobbiamo sempre imporre il nostro gioco, mantenendo sempre un certo equilibrio: questo penso sia la nostra forza. In Italia serve una difesa solida: il campionato è tosto e serve il pressing alto per attaccare subito l’avversario”

Keita invece è dell’idea che questa squadra può competere con tutti: sei d’accordo?
“Sì, assolutamente. Penso che questa Lazio può competere con ogni squadra, poi ogni gara è una partita a sé. Ma scendiamo in campo sempre per cercare di vincere”.

Domenica affrontate il Genoa: la bestia nera biancoceleste…
“Sappiamo delle difficoltà che andiamo ad affrontare a Genova, al di là degli ultimi precedenti: è un campo ostico e dovremo essere molto concentrati. Il campo dirà chi sarà il migliore: speriamo noi”.

E’ strano vedere solo tre squadre a punteggio pieno?
“E’ prematuro vedere la classifica in questo momento, perché è bugiarda. Magari tra 5-6 partite si potrà vedere l’allineamento di questo campionato”.

Quest’anno molti giovani sono partiti per fare esperienza in prestito…
“Gli faccio il mio in bocca al lupo per la loro esperienza. Li sento spesso, sono compagni ma soprattutto amici: spero che possano far un grande campionato. L’amicizia che trovi nello sport è qualcosa di fantastico”.

Come hai affrontato questo secondo ritiro?
“A parte che con Petkovic si correva di più (ride, ndr), l’ho affrontato in maniera diversa perché l’esperienza di Crotone mi ha formato: sono maturato e mi sento cresciuto”.

Rapporto con Pioli?
“Col mister mi trovo benissimo perché parla tanto ma parla chiaro: capisci quello che ha in testa ed è fondamentale. La sua idea è quella di andare sempre avanti ed attaccare e questo modo di giocare sicuramente mi aiuta”.

Primavera, Serie B e Serie A: differenze?
“In Primavera sei ancora in un campionato giovanile dove capita anche di vincere 7-0, in Serie B invece è un campionato molto livellato e molto faticoso perché non c’è mai una pausa. Mi ha strutturato molto fisicamente. La Serie A? Sarà anche peggio! (ride, ndr)”.

(domanda via sms di un tifoso) Quanti punti farete oltre a quelli di Gentiletti sulla testa?
“Tanti, speriamo tanti. Alla fine noi pensiamo ad una partita alla volta e speriamo di farne tanti”.

Domenica avete riabbracciato i tifosi…
“Contro il Cesena è stata la prima volta che ho provato l’emozione di vedere l’Olimpico pieno. Se mai dovessi segnare, e spero avvenga presto, andrò ad esultare sotto la Nord”.

L’ambiente ripone molte aspettative in te: senti la pressione?
“Sento il tanto affetto e spero di poterlo ricambiare nel migliore dei modi. Sono 12 anni che sono qui, a Crotone sono cresciuto ed ora ho avuto la fortuna di essere confermato. Spero di restare qui per tanto tempo perché questa è casa mia”

Orgoglioso del tuo percorso?
“Sì, dalla mia crescita nel settore giovanile fino alla decisione presa l’anno scorso: è stata quella giusta”.

Orgoglioso anche della Nazionale?
“Sì, è un’emozione incredibile perché sai che rappresenti il paese intero”.

Una delle tue caratteristiche è la duttilità tattica: quanti ruoli sai ricoprire?
“Dipende dal compagno che hai accanto e l’avversario. A Crotone ho ricoperto diversi ruoli: prevalentemente quello di mezzala, ma anche come mediano”.

Quale preferisci?
“A me piace andare dentro e segnare, quindi il mio ruolo ideale è quello di mezzala. Ma anche giocare mediano ed avere più tempo per gestire la palla non mi dispiace”.

A parte lo scudetto Primavera, la tua più grande soddisfazione a livello professionale?
“Aver raggiunto i playoff col Crotone, una squadra giovanissima: abbiamo creato un gruppo legatissimo tra giocatori e staff. E’ stata una bella favola”.

Ci spieghi la vocazione dei calci di punizione?
“A me piace calciare a prescindere se è da fermo o in movimento. Capitava anche da piccolo, che rimanevo in campo anche un’ora in più, fino a quando no mi cacciavano, per affinare la tecnica ed allenarmi”.

Compagno primavera al quale sei rimasto più legato?
“Ce ne sono tanti: De Francesco, Serpieri che lo conosco da 7-8 e siamo cresciuti insieme, Falasca che è venuto qua per vincere lo Scudetto e Ilari: questo gruppo va al di là del calcio e siamo veri amici”.

Con chi hai legato di più in Prima squadra?
“Un po’ tutti mi danno qualche consiglio ‘extra’: Ledesma, Mauri, Cana tutti giocatori che ti possono dare una mano. Però quando ho bisogno di un ‘consiglio supremo’ vado da Miro (Klose, ndr)!”.

Tu vai dai giovani a dare qualche consiglio?
“No, è ancora troppo presto. Quando sarò più grande, e se sarà andato tutto bene, magari lo farò anche io”.

Com’è avere in squadra il campione il vicecampione del Mondo?
“A parte Miro che per me è un ‘dio’ e può fare qualsiasi cosa…(ride, ndr). Anche Lucas: resto sempre così quando mi giro negli spogliatoi e vedo certi giocatori…è emozionante”.

Obiettivo stagionale?
“Cercare di riportare la squadra in Europa. Poi a livello personale vediamo: intanto devo recuperare da questo problemino muscolare”.

Con Bollini ti senti ancora?
“Ci sentiamo spesso, andiamo a cena insieme qualche volta. Chi paga? Lui! (ride, ndr). Quando ci vediamo ricordiamo i vecchi tempi e le litigate che si siamo fatti qualche volta (ride, ndr)”.

C’è il rimpianto di non aver vinto il Viareggio?
“Sì, più nel primo che non nel secondo quando abbiamo affrontato l’Anderlecht, una squadra fortissima. Il primo anno invece siamo usciti con la Fiorentina, e come siamo usciti…meglio non dire altro. Sicuramente è stato un grande rimpianto visto che ci sarebbe stato il derby con la Roma in semifinale. E noi nei derby…”.

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