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Cataldi, piccola stella senza cielo…

Con la voglia di ripetere la scorsa stagione, tanta pressione e un ruolo non perfetto per lui…

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LAZIONEWS.EU – Cosa ci fai, in mezzo a tutta questa gente. Con il peso del centrocampo della Lazio sulle spalle, forse eccessivo per le sue ancora troppo strette. Danilo Cataldi, novello Atlante biancoceleste, cerca una boccata d’ossigeno per un inizio stagione in cui lo tiene su soltanto un filo. In apnea anche con il Sassuolo, il giovane centrocampista romano, l’espulsione gli costerà la tribuna la prossima domenica. Meglio, avrà modo di pensarci su: perché in fondo non gli manca nulla, piccola stella, per trovare il suo cielo.

TIENITI SU – Inciampa, Danilo, nei suoi 21 anni. Iniziare una nuova stagione è stato più complicato del previsto, forse perché quando prendi sempre bei voti, nessuno ti perdona i quattro. Non gioca tantissimo, il centrocampista, ma si ritaglia spazio in otto presenze quest’anno. Quasi tutte in campionato, cinque volte titolare e una dalla panchina, una anche in Supercoppa contro la Juventus. Assaggia appena l’Europa League, sedici minuti con il Saint-Etienne, ma la Champions gli è rimasta in gola. Brilla poco, la piccola stella biancoceleste, e il gol sembra un’impresa titanica in questo momento. Aspetta ancora il suo primo in serie A. In mediana con il Sassuolo è sembrato spesso spaesato, complice senz’altro nel gran numero di passaggi sbagliati dai biancocelesti. Poca copertura di campo, troppi falli e troppi cartellini: solo Baily (6) e Dier (5) ne hanno collezionati più dell’ex Primavera (4) tra gli under 21 dei club europei più importanti (Lazio Page ndr). Il bis di gialli a Reggio Emilia gli è costato l’espulsione e un turno di squalifica. Forse capiterà, che ti si chiuderanno gli occhi ancora. Ma Stefano Pioli se lo coccola, ha capito il momento di difficoltà del ragazzo e da bravo maestro lo sprona a fare meglio. E cerca soprattutto di lasciarlo libero dalla pressione che un calciatore così giovane può percepire in una piazza come Roma. Le altre stelle son disposte. Solo che tu…

A VOLTE CREDI NON TI BASTI – E’ esploso a gennaio di un anno fa, dopo mille travagli e infortuni a inizio stagione. Cataldi ha sfruttato quelli degli altri per conquistarsi il tecnico e la Lazio, e ci è pure riuscito. Ventuno presenze, accompagnate da cinque assist. L’emozione di indossare per la prima volta la fascia da capitano al braccio, una tifoseria intera a cantare il suo nome. E poi cos’è successo? “Non ho cominciato benissimo, per un insieme di circostanze. Lo scorso anno ero più spensierato – ammette candidamente il centrocampista – adesso sento maggiore pressione perché ci si aspetta di più da me. Un po’ ha pesato anche aver iniziato il ritiro in ritardo. Ma sfrutterò tutto questo in modo positivo”. Tutti questi ostacoli vorrebbero tenerti nel loro buio, e fanno l’effetto di ansia da prestazione. Perché si sa, confermarsi è sempre la parte più difficile. Ma a lui non manca nulla per riuscirci, Pioli glielo ripete sempre. Parla spesso con il ragazzo, gli ricorda quanto sia un centrocampista completo con tecnica e qualità di inserimento. Parole assolutamente sue, lo ricordava in una conferenza stampa di appena una settimana fa: “E’ giovane, educato e sensibile. Sente di più certe situazioni perché è di Roma, ma deve giocare tranquillo. Senza preoccuparsi di altro, se non di crescere”. 

TI BRUCERAI O TI MOSTRERAI? L’assenza di Lucas Biglia fa sentire tutta la sua insostenibile pesantezza, così il centrocampo della Lazio pesa altrettanto insostenibilmente sulle spalle di Cataldi. Complice anche l’infortunio di Parolo, non ci sono alternative che affidare ogni responsabilità proprio a lui. Che forse per reggere tutto il peso ancora non è pronto, perché ha bisogno di esperienza e della giusta fiducia in se stesso per non buttarsi giù quando le cose vanno male. Certamente, ha dimostrato di non rendere al meglio a muoversi davanti alla difesa, in una mediana a due.  E, nonostante nella Primavera biancoceleste fosse lui il regista, nella Lazio dei grandi stenta a decollare in quel ruolo. D’altra parte il miglior Danilo s’è visto, soprattutto lo scorso anno, a muoversi da mezzala: come anche nella stagione in serie B con il Crotone, in cui s’alternava anche a impostare il gioco ma in un centrocampo a tre. Giovedì con il Rosenborg avrà una nuova chance, prima di accomodarsi in tribuna con il Torino, Pioli ha intenzione di confermarlo con Onazi nel 4-2-3-1. Fiducia in se stesso, un po’ di esperienza e la stessa voglia di un anno fa. Ecco la ricetta per ritrovare Cataldi. Ti brucerai, piccola stella senza cielo, o ti mostrerai e ci incanteremo mentre scoppi in volo?

Giorgia Baldinacci

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