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Grazie Sandro, capitano di mille battaglie…
FOTONOZIA – Al termine della stagione corrente NESTA dirà addio al calcio giocato. Ripercorriamo la straordinaria carriera dell’ultima, vera, bandiera della LAZIO…
FOTONOTIZIA – Uno come lui nasce una volta ogni cinquant’anni. Alessandro NESTA era un condensato di classe, freddezza e straripanza fisica nonchè una vera bandiera della LAZIO, forse l’ultima che si è vista dalle parti di Formello. “Orgoglioso di essere stato il capitano di questa squadra“, ha ricordato ultimamente a tutti coloro che lo accusavano di aver dimenticato il proprio passato, di non essere più un vero laziale. Ma la fede è qualcosa che non può essere cancellata, neppure dai più luccicanti trofei, quelli che ha continuato a vincere in seguito con la maglia del MILAN… “Se non fossi stato costretto, nell’estate 2002, ad andarmene perchè la società era in difficoltà sarei rimasto tutta la vita alla Lazio. Avevo coronato il sogno di quando ero bambino: giocavo nella squadra della mia città, per la quale io e tutta la mia famiglia facevamo il tifo”, la sua ammissione in un’intervista di qualche anno fa. Parole sincere di un capitano che, per il bene della propria squadra del cuore, fu costretto ad abdicare. Un gesto che non tutti hanno capito o che forse non hanno voluto capire, perchè percorrere il sentiero della rabbia è più semplice e più comodo, e che ha letteralmente spaccato la tifoseria biancoceleste. Proprio come in quel lontano settembre del 2002, il giorno della sua prima volta all’Olimpico da avversario: agli applausi iniziali di una parte dello stadio si affiancarono i sonori fischi che lo accompagnarono nel corso del match. “L’affetto non si compra, chi mi ha fischiato ha fatto quello che sentiva. Ma io non ce l’ ho con nessuno”, dichiarava NESTA dopo il triplice fischio, quasi a giustificare l’amante che si sentiva tradito…
GLI ESORDI E LE STIGMATI DEL CAMPIONE – Scoperto da “Kawasaki” Francesco Rocca, ex calciatore della Roma e talent-scout per la stessa, NESTA approda alla LAZIO nel 1985 in seguito al rifiuto del papà di farlo entrare nelle giovanili giallorosse e di contro lo portò da Volfango Patarca che si occupava, ai tempi, del settore giovanile biancoceleste. Dopo aver compiuto l’intera trafila, ZOFF lo fa esordire in Serie A il 13 marzo 1994 in un Udinese-Lazio terminato col risultato di 2-2. Nel giro di breve tempo NESTA diventa un elemento importante per la LAZIO e l’anno successivo arriva anche la chiamata della Nazionale, col ct SACCHI che lo inserisce nell’elenco dei 22 che parteciperanno a Euro 1996 dove però non scenderà mai in campo. L’esordio avviene il 5 ottobre dello stesso anno contro la MOLDAVIA.
LA CONQUISTA DELLA LAZIO E DELLA FASCIA DI CAPITANO – L’ascesa con la maglia della LAZIO è inarrestabile: dopo ZOFF , conquista la fiducia anche di ZEMAN prima e di ERIKSSON poi, che gli consegna la fascia da capitano. Diventa il perno della retroguardia biancoceleste ed ha il merito di dare il via all’incredibile ciclo di vittorie della LAZIO: il 29 aprile 1998 mette a segno il gol decisivo nella finale di ritorno della Coppa Italia contro il MILAN. Nel giro di tre anni NESTA vincerà tutto quello che c’è da vincere: uno scudetto, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea oltre ad un’altra Coppa Italia, per un totale di 7 trofei.
IL SOFFERTO ADDIO – Al termine della stagione 2000/01 iniziano problemi a livello economico per il sodalizio che comincia a vendere i suoi campioni per ripianare il buco di bilancio. Una crisi che non si arresta e che coinvolge anche lui, l’ultimo baluardo della “grande Lazio”: il 31 agosto 2002 Sergio CRAGNOTTI è costretto a cederlo al MILAN per rimpinguare le casse societarie. NESTA passa, a malincuore, in rossonero per la cifra di 31 milioni di euro dove rimarrà fino al 2012 vincendo 2 Champions e 2 Scudetti, 2 Supercoppe Europee e 1 Mondiale per Club. Chiude la propria avventura con la LAZIO totalizzando 261 presenze.
IL RITIRO DAL CALCIO GIOCATO – Terminata l’avventura al MILAN, nel 2012, c’è chi sogna un suo ritorno alla LAZIO per chiudere in bellezza una straordinaria carriera. Purtroppo per lui e per tutti i tifosi biancocelesti, questa ipotesi rimane un sogno incompiuto e il difensore decide di “emigrare” in CANADA dove firma per il Montréal Impact, squadra militante nella Major League Soccer nella quale militano i connazionali Bernardo Corradi, Marco Di Vaio e Matteo Ferrari. Al termine della stagione corrente NESTA appenderà gli scarpini al chiodo ma ha già le idee chiare su cosa vuole fare da grande: “In futuro allenerò o comunque ci proverò, vedremo a che livello, ma sento che è qualcosa che posso fare. Dove allenerò? Ancora non lo so“. Che sia questa la strada che possa farlo ricongiungere con la LAZIO?
Daniele Gargiulo
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