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Ecco Bastos, il gigante che ha stregato la Lazio

LAZIONEWS.EU – Andiamo a conoscere meglio il nuovo acquisto biancoceleste, con lui il reparto arretrato…

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15/08

LAZIONEWS.EU – La ricerca è finita. Bastos sarà un nuovo giocatore della Lazio. Alla fine l’ha spuntata lui, tra le tante candidature prese in considerazione a Formello. Sei milioni e mezzo di euro: questa è la cifra che la società biancoceleste sborserà per assicurarsi le prestazioni del centrale classe 1991. Una somma importante, considerano che si tratta di un giocatore in scadenza. Sfumato Rodrigo Caio, Tare ha puntato tutto su di lui, bruciando le altre concorrenti: il Porto in primis.

DALL’ANGOLA ALLA CHAMPIONS LEAGUE – Bartolomeu Jacinto Quissanga, meglio conosciuto come Bastos, inizia la sua carriera in Angola, con l’Atletico Luanda. Viene scovato da alcuni osservatori, che non ci pensano due volte e nell’estate del 2013 lo portano al Rostov. In Prem’er -Liga emerge fino a diventare uno dei difensori migliori del campionato russo. “L’importante è ragionare sempre di partita in partita – rivela dopo una sfida contro il CSKA Mosca –  bisogna scendere in campo con la concentrazione giusta e con l’obiettivo di prendere i tre punti“. Umiltà e spirito di gruppo. Con questa mentalità diventa una pedina fondamentale del Rostov dei miracoli, capace in due anni di vincere la coppa nazionale (2014) e di qualificarsi per i preliminari di Champions League (in programma domani contro l’Ajax, ndr).

COME CAMBIA LA LAZIO – Inzaghi può sorridere: con Bastos il reparto difensivo è ok. Non solo numericamente, ma anche dal punto di vista qualitativo. L’angolano si completa perfettamente con gli altri centrali in rosa: De Vrij, Hoedt e Wallace (Mauricio e Bisevac sono sul piede di partenza). E’ alto (188 cm) ed ha una forza esplosiva nelle gambe non indifferente. Nonostante ciò è molto agile e veloce. Caratteristiche da non sottovalutare, che gli danno la possibilità di provare spesso e volentieri l’anticipo. Con lui la linea difensiva biancoceleste potrà giocare più alta, permettendo alla squadra di accorciarsi molto in fase di non possesso: come vuole Inzaghi. Tecnicamente non è un fuoriclasse, ma nella vita non si può avere tutto. Il suo mestiere d’altronde è un altro.

Riccardo Caponetti

 

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