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ESCLUSIVA. Kramer: “Leitner gran colpo a quel prezzo!”
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Il centrocampista tedesco parla dei biancocelesti e anche della Roma…
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Campione del mondo nel 2014, Christoph Kramer è diventato noto al grande pubblico proprio nella finale di Rio, quando, dopo uno scontro con Garay, dovette abbandonare il campo. Non ricorda nulla di quella partita, ma la coppa se l’è portata a casa. D’altronde le gare importanti Kramer difficilmente le perde: l’anno scorso eliminò col Leverkusen la Lazio ai preliminari di Champions, anche ieri, tornato al Gladbach, è stato determinante nel centrocampo dei tedeschi nell’andata del preliminare contro lo Young Boys. Intervistato da Lazionews.eu, Christoph ha parlato della Lazio, ma anche del campionato italiano, dove, afferma, un giorno potrebbe anche giocare.
Cosa l’ha spinta a tornare al Gladbach dopo un solo anno?
“Il Leverkusen non è un club di poco conto. Lì non mi sono trovato male. Semplicemente al Gladbach mi trovo meglio. Quella di lasciare il Bayer non è stata una decisione contro quella società, ma una decisione a favore del Borussia. Certo, Moenchengladbach non è la città più bella del mondo, infatti vivo a Dusseldorf, ma questo club mi sta a cuore, voglio bene ai compagni. Semplicemente questo è il mio habitat. E stando meglio emotivamente poso anche giocare meglio”.
In quest’anno il Borussia ha cambiato tecnico…
“Mi trovo bene con Schubert. Lo conoscevo già prima. Mi piace la sua filosofia di gioco, penso che possiamo fare bene”.
Cosa pensa della Lazio?
“Seguo il campionato italiano e devo dire che la Lazio ha un grande nome. È stato bello giocarci contro sabato scorso. Mi piace molto la maglia della Lazio, il celeste è un colore che cattura. Ora hanno preso anche Leitner, quindi la seguirò con attenzione”.
Ha mai giocato con Leitner?
“No, nemmeno nelle nazionali juniores perché lui è di un anno più piccolo. Però ci conosciamo. Tecnicamente è molto bravo, stimo chi decide di andare all’estero e secondo me può fare bene. Per due milioni di euro è un ottimo colpo…”.
Detta così sembra che però non valga molto di più…
“Non si può mai dire. Ha delle ottime basi, ma ultimamente non ha giocato molto col Dortmund e prima non ha fatto benissimo allo Stoccarda. Se non ha perso l’autostima ha il potenziale per fare bene. La realtà però è che ogni acquisto va valutato al lungo termine”.
Come ha interpretato il botta e risposta che, al termine della sua avventura, c’è stato fra Klose e la Lazio?
“Da lontano non è facile interpretare. Ci sono sempre tante speculazioni, non si può sapere come è andata veramente e quindi non ho il diritto di esprimere un’opinione. Posso dire però che Miro è un grande giocatore, uno dei più grandi della storia del calcio. Se è vero che non gli hanno proposto di rimanere sicuramente la Lazio si è comportata male, ma come spesso accade la verità sta nel mezzo”.
Cosa ricorda invece delle partite della scorsa stagione fra il Leverkusen e la Roma?
“Belle sfide, ricche di gol. Devo dire che ho avuto la sensazione che la Roma fosse superiore alla Lazio. Ma quando si viene a Roma si sta bene: la città è meravigliosa, il clima è ideale, stavamo in un bel albergo. L’unica cosa che mi ha deluso, sia con la Lazio che con la Roma, era lo stadio: semi-deserto. Due squadre così dovrebbero riempirlo facilmente”.
Perché secondo lei in Italia si va così poco allo stadio?
“Non saprei. Ma la differenza è evidente. In Germania se si accendono le luci dello stadio alle tre di notte in 3.000 vengono a vedere cosa succede, da voi vengono in 30.000 per una partita di Champions, è triste, anche perché con Lazio, Roma, Juventus, Napoli, Inter e Milan di squadre forti, blasonate e di tradizione ce ne sono molte”.
Quello degli stadi deserti è un argomento che potrebbe dissuaderla dal venire a giocare in Italia?
“Ci penserei su. Ma in generale mi ci vedo bene in Italia. Ho appena firmato un contratto di 5 anni col Gladbach però, c’è tempo…”.
Pensa che, nonostante la cessione di Xhaka, il Borussia si sia rinforzato?
“Con Granit abbiamo perso un ottimo giocatore. Penso però che, anche in caso di stagione disastrosa, arriveremmo fra le prime 10. E questo come punto di partenza è buono e dimostra che la società ha lavorato bene dato che appena 5 anni fa ci salvavamo allo spareggio. Senza grandi possibilità economiche però il Gladbach è cresciuto, si è stabilizzato nel grande calcio tedesco, mantenendo una situazione finanziaria sana. Abbiamo quindi obiettivi ambiziosi, vogliamo arrivare in Champions, anche se non è scontato perché la Bundesliga è un bel campionato. È evidente che a tutti faccia più piacere giocare contro la Juventus, il Real o il Barcellona che contro il Paderborn, ma bisogna avere ben chiaro in testa che, per giocare contro questi top club europei il sabato devi vincere contro squadre come il Paderborn senza perdere punti stupidamente”.
Obiettivi personali invece?
“Non me ne pongo mai. Ci si stressa solo. Se non li si riesce ad ottenere ci si deprime, se si ottengono ci si rilassa. Meglio pensare a far bene di partita in partita, un allenamento dopo l’altro”.
P.N.
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