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Lazio e turnover: tra titolari aggiunti e biancocelesti fuori dai radar

NEWS DEL GIORNO – Ultime tre gare del tour de force prima del derby…

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PUBBLICATO IL 30/10

NEWS DEL GIORNO – Meno tre: il secondo tour de force stagionale biancoceleste tra poco più di una settimana avrà termine. Sette gare in 21 giorni, con il derby al culmine dello sforzo, l’ultimo atto di un filotto di partite che avranno grande influenza sul resto della stagione. Ultimi giorni di apnea, poi sarà sosta per le nazionali. Restano tre sfide, di fondamentale importanza: domenica arriva il Milan e Pioli sogna di avvicinarsi ancora un po’ al record della coppia Eriksson-Zoff (12 successi di fila in casa nel 97), augurandosi di inanellare la nona perla casalinga consecutiva. Poi dopo un paio di giorni di lavoro i biancocelesti voleranno in Norvegia: nel mirino c’è il Rosenborg e il discorso qualificazione ai sedicesimi potrebbe essere chiuso definitivamente. Quindi di nuovo l’Olimpico, la Lazio sulla carta sarà ospite della Roma, ma il teatro sarà comunque il manto erboso dell’impianto romano, fido compagno laziale. Tre match da preparare al meglio, magari sfruttando un leggero turnover ragionato, utile per far rifiatare qualche protagonista in debito d’ossigeno.

TITOLARI AGGIUNTI – Contro il Milan dell’ex Mihajlovic spazio ancora al 4-2-3-1, ormai rodatissima arma di Pioli. Il tecnico emiliano sembra intenzionato a schierare la gran parte degli uomini scesi in campo giovedì contro l’Atalanta, con qualche leggera variazione. Hoedt e Milinkovic-Savic potrebbero riposare: arrivati in estate hanno conquistato la fiducia di Pioli e dei laziali, prendendo per mano la squadra. L’olandese, complice l’assenza di de Vrij e il doppio impegno biancoceleste è diventato praticamente un titolare ed ha mostrato qualche difficoltà di troppo solo nella gara contro il Napoli, con la Lazio in bambola e Higuain a farla da padrone. L’ex Genk, uno degli acquisti in assoluto più costosi dell’era Lotito, dopo un primo periodo di ambientamento sta mostrando in lungo e in largo la sua tempra: potenza fisica e buona base tecnica, il tutto condito da un ottimo senso tattico e margini di crescita che possono solo che far sorridere. Da giovane dalle belle speranze a titolare che ha favorito il passaggio al nuovo modulo: il suo passo è stato breve. L’altro nuovo acquisto ad aver scalato le gerarchie e convinto Pioli è Kishna, che domenica potrebbe tornare dal primo minuto e far rifiatare Candreva, parso un po’ in ombra nelle ultime uscite. Sempre affidabile e pronto a dire la sua Mauri, così come il secondo Berisha. Menzione speciale per Cataldi, che a causa di un inizio di stagione non semplice è rimasto un po’ indietro nelle gerarchie in favore di Onazi, ma l’Under 21 azzurro è un centrocampista su cui poter contare. Più che di uomini da turnover si può dunque parlare di titolari aggiunti, su cui contare senza timore nei momenti difficili.

FUORI DAI RADAR – In attacco il discorso è diverso: tre punte per una maglia, con il tecnico biancoceleste che sceglierà di partita in partita l’ariete migliore per scardinare le difese avversarie. Oltre ai diversi titolari aggiunti, c’è anche chi non si è ancora ritagliato spazio e visto il trend difficilmente riuscirà nell’intento. Quasi scomparso dai radar la scorsa stagione, quest’anno è tornato a rispondere presente quando chiamato in causa: Konko si è finora comportato in maniera adeguata quando chiamato a sostituire Basta. In quel ruolo, chi non si è ancora visto e non è riuscito a convincere Pioli è Patric, rimasto fuori anche dalla lista Uefa biancoceleste. Passo indietro anche per Braafheid, che in estate ha rinnovato per un’altra stagione, ma con l’esplosione di Lulic nel ruolo di terzino sinistro e Radu pronto in seconda battuta, non ha ancora assaporato il campo in match ufficiali. La questione spinosa è ormai nota e riguarda il caso Morrison. L’inglese, accolto dall’applauso del pubblico, ha fatto il suo debutto in Serie A nella sfida contro il Torino. Chiuso da Milinkovic-Savic e Mauri, tra un tweet e l’altro il suo futuro è quantomeno nebuloso. Menzione a parte per i giovani Oikonomidis e Prce, che non hanno trovato spazio, ma studiano e rubano con gli occhi i segreti dei ‘grandi’.  Se il trend verrà confermato i due uomini di fascia troveranno ancora poco spazio, mentre per il numero 7 la speranza, soprattutto dei tifosi, è viva: un corpo non ancora identificato che potrebbe allontanarsi definitivamente o prendersi la luce dei riflettori da un momento all’altro.

Gian Marco Torre

@torre_gm

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