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L’incoronazione di Immobile: salutiamo l’Imperatore del gol biancoceleste

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IMMOBILE – Non siamo nel giorno di Natale dell’800, eppure non si può lasciar incorrisposto l’amore per la fantasia. Da sempre il calcio vive di sogni e immaginazione, di gol e proiezioni, di realtà, desideri e mondi paralleli: per tutti questi motivi non si fa certo reato a citare l’incoronazione di Carlo Magno oggi. Proprio oggi che Ciro Immobile ha agganciato Silvio Piola e indossato la corona di ‘imperatore del gol’ di ogni epoca in maglia Lazio.

159 gol: come Immobile nessuno mai

“Il nostro destino esercita la sua influenza anche quando non ne abbiamo
ancora appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi”
. In
questa frase di Friedrich Nietsche c’è tutto il record di Ciro Immobile. Il destino, programmatico e mai disvelante; la natura di bomber incallito, in questo caso; l’influenza del passato, l’oggi, il futuro: insomma, tutto. Tutto ciò che ha portato un ragazzo campano, reduce da esperienze poco felici all’estero, a tornare in Italia, incontrare la Lazio e iniziare a incidere il proprio nome nel firmamento biancoceleste. Oggi, con il gol numero 159, l’opera è completa. E per uno strano scherzo del destino, sapiente e divertito, il record è stato stabilito laddove Immobile lasciò la prima, allora piccola, traccia nel grande libro della storia laziale: a Bergamo.

L’incoronazione dell’imperatore del gol biancoceleste: Ciro Immobile

Chiudiamo dunque gli occhi. Lasciamo che la disillusione del mondo moderno
abbandoni per un attimo il campo visivo. Che a farla da padrone torni a essere
la fantasia. Non sarà difficile in questo mood tramutare il ‘Gewiss Stadium’ in
una cattedrale, tutta ornata di bianco e celeste. Una lunga passerella attende il
bomber di Torre Annunziata. In fondo, gli avversari: da ultimi quelli dell’Atalanta, bucati dalla rete del record. Poi i compagni, naturalmente: stampelle che dal 2016 lo hanno assistito nell’epica impresa. Infine, prima di arrivare alla famiglia seduta ovviamente davanti, le grandi firme della storia biancoazzurra: c’è Chinaglia, con il suo immancabile dito puntato; c’è Signori, il ‘Re del gol’; e poi Rocchi, Fiorini, Klose e tanti altri. Ma c’è chiaramente lui, il ‘mito’ Silvio Piola: le mani che sbattono, un sorriso d’altri tempi e, chissà, quel misto di gioia e rammarico per un record infranto che durava da quasi 80 anni. Passo dopo passo Immobile percorre tutta la navata. Ce l’ha fatta: ad attenderlo c’è una vittoria alata, avvolta dai colori delle Grecia, con un’aquila sulla spalla. L’allegoria della Lazio che in mano serva una corona. La corona che da oggi cingerà la testa di Ciro Immobile, l’‘Imperatore del gol
biancoceleste’.

Daniele Izzo

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