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LOTITO: “Addio al traditore. Reja l’uomo giusto”

CORRIERE DELLO SPORT (F. Patania) – Il patron biancoceleste dice la sua sulla vicenda Petkovic. Reja? “La persona giusta per far ripartire la Lazio”…

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LOTITO Claudio 375653235

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Nel segno della lealtà e della chiarezza, Lotito ha abbracciato il suo vecchio amico Edy e ha distrutto Petkovic. Ha pesato il comportamento di quest’ultimo: Speravo non fosse vero. E’ stato un tradimento. Vero. Sono tutte fandonie, diceva. Siccome sono corretto e ho stima delle persone, mi ero attenuto alla sua risposta. Le persone non si finiscono mai di conoscere. Rispetto molto quello che mi si dice. Perché sono abituato a dire la verità. Mi sono rivolto a lui, chiedendogli se fosse vera la sua trattativa con la Svizzera. Tutte cose inventate, diceva. Per quale motivo non gli avrei dovuto credere?”. Non ha contattato la federezione svizzera, il patron biancoceleste: Non l’ho fatto. Non è un errore. E’ vero? Mi ha risposto di no. Io parlo con il diretto interessato. Dice di avermi avvisato nel giorno della firma. Ma quando mai? Il mio errore? Aver rispettato e dato credito ad una persona. Nel rapporto tra lavoratore e datore di lavoro vige un principio di lealtà e correttezza. Puoi avere un lavoratore che lavora contro la società?”. Continua il presidente, come appare sul Corriere dello Sport: Non rinnego quello che ho detto in passato. Era una scelta basata su alcuni principi e valori poi venuti meno. Con il tempo ho capito tante cose. Nel rapporto con l’allenatore non ho disatteso alcun impegno. L’impegno assunto era: se vai bene, ti rinnovo il contratto. Ha declinato l’offerta in due occasioni. Quando? Prima e dopo la Coppa Italia. Mi ha sempre detto. Ne parleremo dopo. Da gennaio il cammino è stato disastroso. Non voglio rivendicare nessun merito, ma se non fossi intervenuto non sarebbero arrivati certi risultati. Perseguiva un interesse solo personale e l’esaltazione della piazza ha provocato autostima. La Lazio forse gli stava stretta. L’allenatore è il fulcro, non è un dipendente qualsiasi, a lui viene demandato il patrimonio e le risorse della società. Se viene meno il rapporto fiduciario su base oggettiva… Non ho mai licenziato nessuno. Ballardini andò via su sua richiesta. Rossi e Reja per fine contratto”. Altri fatti: Prima di Verona, aveva svuotato l’armadietto a Formello. Già sapeva di andare via? Attribuivo ai giocatori le principali responsabilità. Mi trovo una raffica di moduli. Cui prodest? L’interesse era quello di dire. Mi voglio far cacciare, tanto sto a casa e prendo lo stipendio. I cambiamenti continui non hanno fatto bene alla squadra. Sono stato cinque volte a Formello negli ultimi due mesi, ho parlato con i giocatori. Ma se non c’è il fuochista che mette ogni giorno la paglia, il fuoco si spegne”. Quando si parla di giusta causa: Ma chi è Ulivieri? Fa le leggi? Fa il sindacalista e difende la sua categoria, ma oggi non c’è l’accordo collettivo. Chi ha detto che non poteva essere licenziato?Lui e i suoi legali hanno proposto la risoluzione consensuale. Non sono abituato a fare la guerra. I miei collaboratori hanno ascoltato. Per la risoluzione ha chiesto che gli venissero pagati in anticipo gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo, più il Tfr. Poi ha rinnegato e ci ha ripensato, non andava più bene. Se troviamo una soluzione onorevole, possiamo uscire tutti tranquilli”. Parlando di Edy cambiano i toni:La squadra ha preso l’arrivo di Reja in modo molto positivo, ve lo assicuro. Questo rientro lo avevo anticipato con una lettera quando andò via. Declinò la proposta di rinnovare, aveva deciso di smettere. Era stanco. Dopo un anno e mezzo, ha ritenuto tornare in pista, aveva un legame affettivo con Roma. Reja è la persona giusta per far ripartire la Lazio. Lo ringrazio per aver accolto la mia richiesta”.

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