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PETKOVIC: “Abbiamo dominato e schiacciato la Roma. Questo è l’inizio di un processo per arrivare lontano”

Il tecnico biancoceleste ora pensa già alla Juventus: “Loro sono favoriti ma noi vogliamo fare il colpaccio”…

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PETKOVIC A LAZIO STYLE RADIO – Come di consueto, il tecnico laziale Vladimir Petkovic è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare la partita del giorno precedente: la vittoria nel derby contro la Roma per 3 a 2.Una vittoria importante, in una partita che si attendeva da cinque mesi. La squadra ha vinto meritatamente, ha dimostrato un buon livello di gioco su un campo difficile“.

L’emozione più importante della sua carriera?
“A questi livelli sì. Ho gioito tanto anche con le promozioni e per le finali di coppa, ma ieri era un altro livello. Aver sofferto nel finale ha permesso quasi di liberarci, una gioia bellissima”.

Ieri dopo la vittoria, ha pensato allo scetticismo che lo ha accompagnato al suo arrivo?
“Ho letto spesso che la partita più importante nella mia carriera era stato il derby del Canton Ticino,, ma ci sono abituato: Convivo con queste cose da tempo, combatto con il lavoro e con i risultati per dimostrare il contrario”.

Cosa le è rimasto impresso del giorno dopo?
“Sono in Svizzera in questo momento, mi sto godendo anche questa distanza da quello che succede a Roma. Ma anche qua tanta gente è passata, anche sull’aereo mi hanno parlato. La gente ha visto un bel derby, non nel senso classico, ma molto combattivo. abbiamo dato un bellospettacolo e una bella vittoria per il nostro pubblico, che merita tutto questo”.

Perché avete giocato con i lanci lunghi? A qualcuno ieri non è andato giù?
Siamo abituati a giocare così… (ride,ndr). Non ci serve fare polemiche, dobbiamo rimanere grandi sia quando vinciamo che quando perdiamo. Noi dobbiamo essere sempre la Lazio, dobbiamo pensare a giocare. Siamo stati bravi ad avvicinarci nel modo giusto a questa partita, non era facile“.

Se l’era immaginata così la partita?
“Me l’ero immaginata così, speravo di vincere in modo più tranquillo, ma sembra sia destinato a soffrire fino al 95′. Complimenti a tutti i ragazzi, hanno dimostrato che anche soffrendo si può vincere”.

Si aspettava un pubblico così?
“Sì, sono uscito durante il riscaldamento proprio per vedere che cosa stava avvenendo. Come allenatore assisto a questo come una festa, ma dall’altra parte devo rimanere concentrato”.

Il gol di Candreva ha dato un impeto maggiore alla squadra?
“Era importante tornare dopo lo shock del gol subito. Ci abbiamo messo un po’ per recuperare, ma il gol di Candreva ha liberato la mente dei giocatori, abbiamo dominato e schiacciato gli avversari”.

Il derby era l’occasione giusta per ribadire la forza della squadra?
“Né io né la squadra siamo ancora arrivati al punto di essere contenti al 100%. In questo periodo i giocatori mi hanno dato una grande mano nel costruire qualcosa insieme. E’ solo l’inizio di un processo che speriamo ci porti molto lontano”.

Perché non ha inserito un attaccante in più per chiudere prima la partita?
“Con Brocchi volevo portare aggressività, non far ragionare l’avversario. Poi volevo mettere dentro Kozak, ma Candreva ha avuto i campi e l’ho dovuto sostituire”.

L’ultima occasione della Roma? Cosa ha pensato?
“Non ci devono essere errori di passaggio agli ultimi minuti, abbiamo sbagliato il lancio ed è arrivato un contropiede che non doveva esserci. La nostra fascia destra era aperta, non siamo riusciti a recuperare la posizione e poteva succedere di tutto. Quando il pallone è andato fuori, sono stato molto contento”.

I tifosi le stanno dimostrando un grande affetto.
“Grazie a tutti coloro che ci mandano messaggi positivi, ci servono in questi momenti positivi, come nei momenti difficili della stagione”.

Quando vinci il derby, a Roma stai tranquillo fino al prossimo.
A livello locale siamo a posto, ma vogliamo andare oltre (ride ndr)”.

Cosa manca per il salto di qualità?
“E’ un processo che dura, abbiamo fatto bene finora. Dobbiamo mantenere questo passo almeno fino al termine di dicembre, poi si vedrà se dovesse servire qualcosa. Questo gruppo è compatto, ha ricevuto un’impronta, siamo pronti a soffrire, attaccando e difendendo alti possiamo mettere in difficoltà qualsiasi squadra”.

Zarate ha esultato come se avesse segnato lui uno dei tre gol.
“Tutti sono importanti per il gruppo. Finora hanno giocato 26 giocatori, non sono pochi. Tutti devono essere pronti ad aiutare, perché è la squadra a vincere, non l’individuo”.

I tifosi fanno domande relative al mercato di gennaio.
“Finché ci sono questi giocatori si deve sempre credere in loro. Ogni giocatore può avere difficoltà durante la stagione, ma l’importante è il gruppo, che aiuta i giocatori a crescere e a tornare in forma. Stiamo bene così e andiamo avanti così”.

I tifosi ci scrivono di quanto stanno godendo.
“Anche noi, sicuramente anche io, ma domani pensiamo al futuro”.

Con la Juventus una gara insidiosa.
“Sarà anche una gara aperta, loro sono favoriti ma vogliamo fare il colpaccio”.

Dopo la partita con la Juventus, alcune partite di campionato e poi il derby di ritorno…
Certo, dal prossimo lunedì ricominciamo a pensare al prossimo derby! Magari saltiamo Catania… (ride ndr)”.

Che partita vorrebbe rigiocare?
“Sicuramente quella contro il Genoa, ma anche contro il Torino. Due gare in casa in cui meritavamo di più”.

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