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REJA come DELIO ROSSI, la storia si ripete

Il rapporto amore-odio con i tifosi, il rapporto prima idilliaco e poi complicato con Lotito, le similitudini sul mercato e molti altri punti di contatto

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REJA come DELIO ROSSI, la storia si ripete

Il rapporto amore-odio con i tifosi, il rapporto prima idilliaco e poi complicato con Lotito, le similitudini sul mercato e molti altri punti di contatto

Domenica sera la LAZIO sfiderà la FIORENTINA. La società biancoceleste ritroverà un allenatore che a Roma ha lasciato tanti ricordi: DELIO ROSSI. il tecnico viola ha lasciato nella capitale dei ricordi più che positivi conquistando anche una Coppa Italia. Oggi è stata una giornata complicata in casa Lazio con una lunga riunione tra la società ed Edy REJA. Si andrà avanti fino a giugno dove probabilmente le strade si divideranno, un po’ la situazione che si è trovato a vivere nel’ultima stagione di ROSSI sulla panchina biancoceleste. Ma non è l’unico punto di contatto tra i due.

LOTITO Gli otto anni della gestione del patron biancoceleste sono stati un continuo tra alti e bassi e di conseguenza anche gli allenatori ne sono stati attori e protagonisti dell’intera vicenda. Il rapporto col numero uno biancoceleste è stato  al centro della esperienza dei due a Roma. ROSSI è stato chiamato il secondo anno della gestione del presidente ed è rimasto in carica per quattro anni. Dopo un inizio sulla stessa lunghezza d’onda, col passare del tempo la distanza tra le parti si è via via accentuata portando allo strappo finale e l’addio dopo il successo con la SAMPDORIA nella finale di Coppa Italia all’Olimpico. Stessa sorte per REJA chiamato a risolvere nel febbraio del 2009 una situazione disperata. La compattezza della coppia REJA – LOTITO è  molto forte anche quando a settembre il patron respinge le dimissioni del friulano dopo il ko con il Genoa. L’idillio è stato messo a dura prova dalla gestione del mercato invernale.

INCOMPRENSIONI SUL MERCATO I tanti nomi seguiti (HONDA, NILMAR e KRASIC su tuti), le dichiarazioni in grande, un  mese di trattative serrate e gli sbarchi a Roma dei soli CANDREVA e ALFARO non sono andati giù a REJA. Situazione similare a quella vissuta da Delio ROSSI nell’estate del 2007 quando la LAZIO tornava in Champions e, dopo dichiarazioni importanti come “Riportemo in alto il nome della Lazio in Europa con forti investimenti”, arrivarono i soli SCALONI, DEL NERO, VIGNAROLI e un giovane promettente come KOLAROV (non l’ottimo giocatore  ceduto per 18 milioni di euro al City). Anche in quel caso, la rosa non era pronta a fronteggiare le tre competizioni e i biancocelesti uscirono dopo un dignitoso girone in Champions e in campionato non arrivarono in zona Europa. Questo va evitato e, anzi, bisogna provare ad arrivare tra le prime tre sfruttando anche l’apporto dei tifosi. 

TIFOSI Già proprio i sostenitori troppo spesso messi al banco degli imputati. Il morale tra i supporters biancocelesti non è dei migliori e ormai hanno individuato nell’accoppiata LOTITO-TARE il loro nemico numero uno. Mentre prima era solo la Nord a fischiare il patron, adesso anche Tevere e Montemario non sono da meno. Il rapporto con i tifosi ha caratterizzato anche le avventure dei due tecnici. DELIO ROSSI con il suo stile, la sua professionilità e personalità low profile è entrato presto nel cuore dei tifosi. Anche lui, però, ha avuto le sue difficoltà come per esempio la gestione di Stefano MAURI, spesso fischiato per un atteggiamento “non proprio coraceo” in campo e sempre difeso dall’attuale tecnico gigliato. REJA invece è passato da santo, per la salvezza raggiunta nel 2010, a nemico giurato, in particolare dopo la partenza dell’ idolo ZARATE. Ma il friulano è stato paziente, si è tenuto i fischi  ed è andato avanti rispondendo sul campo ed entrando, passo dopo passo, nel cuore dei tifosi.

DERBY Le coincidenze sono tante come anche la corsa e l’esultanza sotto la NORD per due vittorie nel derby ottenute nel minuti di recupero. A Delio ROSSI è accaduto il 19/03/2008 quando la rete di BEHRAMI al 93° fece esplodere l’Olimpico e tagliò fuori la ROMA dalla corsa scudetto. Il riminese con una corsa sotto la curva andò ad abbracciare il centrocampista kosovaro e tutta la gente laziale. Stessa corsa tre anni e mezzo dopo viene riproposta da REJA alla rete di Miro KLOSE dopo cinque sconfitte consecutive nelle stracittadine.

I punti di contatto sono moltissimi e dimostra come forse gli errori del passato non hanno insegnato nulla, ma adesso è tempo di voltare pagina e di mettersi il passato alle spalle. Già da domenica per continuare a sognare l’Europa che conta.

 

ANTONIOMARIA PIETOSO 

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