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REJA saluta: “Ritengo chiusa la mia avventura alla Lazio”. Poi su PIOLI, il calciomercato ed un futuro da dirigente… (VIDEO)
Il tecnico goriziano aggiunge: “Nella mia valutazione ha pesato la mancanza dell’Europa League e la situazione ambientale”…
NOTIZIE SS LAZIO – Dopo la lunga giornata di ieri in cui si è tenuto il vertice con Lotito, stamattina Edy REJA ha dato il proprio addio alla LAZIO. Queste le sue parole ai cronisti presenti, tra cui quello di Lazionews.eu, rilasciate all’uscita dal centro sportivo di Formello:
Cosa l’ha spinta a questa decisione?
Ma è una decisione che avevo preso già 15 giorni fa, poi con il presidente eravamo rimasti che ci risentivamo, ci siamo risentiti ma è giusto iniziare un altro ciclo. Io ho fatto quasi 5 anni alla Lazio ed è anche giusto cambiare. L’ambiente è un po’ particolare e bisogna dare qualcosa di nuovo, di fresco, non so se sarà Pioli o chi verrà ma è giusto cominciare con un nuovo tecnico, io la mia esperienza alla Lazio l’ho già fatta, avevo già deciso tempo fa. La telenovela è andata avanti per 15 giorni perchè il presidente cercava di convincermi a rivedere le mie posizioni, mi ha sempre dimostrato, al di là del rapporto umano, ma soprattutto da un punto di vista professionale riconoscenza per quello che ho fatto alla Lazio e allora non voleva chiaramente che io andassi ma avevo già preso una decisione. Se avessimo centrato l’Europa il discorso era diverso, si sarebbe potuta prolungare ancora un anno questa esperienza. Ora è un ciclo nuovo, inizia una nuova stagione ed è giusto cambiare anche il tecnico.
Cosa consiglierebbe al nuovo tecnico della Lazio soprattutto per quello che riguarda l’ambiente visto che sembra abbia pesato molto sulla sua decisione?
Bisogna ricompattare l’ambiente e ritornare ai vecchi entusiasmi, c’è voglia di lazialità perché sento in giro i laziali eccetera, bisogna fare una squadra competitiva, altamente competitiva per giocare, non dico la Champions, ma per la quarta o quinta posizione, per lottare sempre per posizioni importanti. Inutile fare troppe chiacchiere, bisogna dare credibilità all’ambiente laziale, questo diventa di fondamentale importanza, bisogna far sì che il pubblico si riavvicini a questa squadra perchè dall’esperienza vissuta in questo periodo dico che così non funziona, la Lazio non può andare avanti in questo modo. Bisogna far sì che la gente sia più vicina a questa squadra e per farlo bisogna operare. Deve iniziare un nuovo ciclo a partire dall’allenatore ma soprattutto con giocatori importanti perché gli allenatori contano ma relativamente, sono sempre le squadre a fare gli allenatori, quando trovi buoni giocatori e giocatori intelligenti sicuramente hai dei vantaggi.
Mister che lei sappia, c’è anche Allegri fra gli obiettivi di Lotito?
Questo non lo so, non è un discorso che mi riguarda. Non so chi sarà, so che il presidente ha parlato con altri allenatori ma penso che il più probabile sia Pioli.
Mister, al di là del fattore ambientale, per quanto riguarda le garanzie tecniche lei sarebbe stato soddisfatto?
Non è un discorso ambientale anche se, chiaramente, questa è una situazione che va ricucita, bisogna tornare ad avere un rapporto importante con il pubblico laziale. Non è più possibile vedere partite con 4 o 5 mila tifosi.
Ma a livello di mercato?
Questo non lo so, le indicazioni son già state date prima e la società sta operando in tal senso. La voglia del presidente è di fare una squadra competitiva, credo che queste siano le sue volontà.
Le sarebbe piaciuta quindi questa squadra che sta nascendo?
Si, si bisogna ancora lavorarci ma non ci vuole molto a capire dove sono i punti deboli, ci sono alcuni giocatori che sono arrivati e adesso bisognerà trovare una soluzione diversa.
Mister è vero che per proseguire sulla sua strada ha rinunciato ad un anno di contratto?
Si, io l’ho sempre detto di non essere legato al contratto. Ho un ottimo rapporto col presidente, abbiamo chiuso tranquillamente senza nessun problema. Abbiamo rescisso questo rapporto così ognuno è libero e va avanti per la sua strada.
Il futuro mister? C’ è la possibilità di tornare da dirigente?
Non lo so, ho qualche cosa che tengo in considerazione. Da dirigente alla Lazio non so ma le porte sono aperte perché col presidente ci siamo lasciati molto bene pertanto potrebbero esserci tali prospettiva, ma non ora, magari un po’ più in là.
LA PAROLE DI REJA A LAZIO STYLE RADIO 100.7
Allora… Cè stata questa pausa di riflessione al termine del campionato. Ora qual è la tua scelta?
A fine campionato, quando ci siamo salitati, il presidente mi aveva rinnovato la stima e chiesto di continuare il rapporto ma gli ho detto che secondo me era chiuso ed era gusto cambiare. È finito un ciclo, è giusto che la Lazio cambi e deve cambiare la situazione ambientale per far tornare entusiasmo: ecco perché serve anche il mio addio. Questa situazione ambientale così critica non va bene,deve cambiare e allora bisogna trovare il sistema giusto per ridare nuovo entusiasmo. La società mi dà la sensazione che stia operando nel modo giusto. Ringrazio tutti per la stima, in primis il President che ieri nel colloquio mi aveva ribadito la sua voglia di avermi sulla panchina. Ma io avevo deciso, il mio rapporto con la Lazio era chiuso. Io ho avuto molto dalla Lazio, che non ho avuto su altre panchine e anche difficoltà e critiche come è giusto che sia perché le critiche devono accompagnare la squadra e la società. Abbiamo fatto bene nell’ultimo periodo ma non non abbiamo centrato l’obiettivo dell’Europa. La non qualificazione ha pesato, lì mi è arrivata una mazzata e le cose sarebbero potute cambiare nel caso in cui ci fossimo qualificato. Con l’Europa sarebbe stato tutto diverso…Bastava vincere la partita contro il Torino e saremmo arrivati in Europa. Con la possibilità di disputare l’Europa League anche i giocatori avrebbero accettato la Lazio con maggiore facilità e si sarebbe operato in modo diverso. Non voglio dire che la società alla fine del campionato non fosse intenzionata a operare e lo dimostrano i movimenti di questi giorni. La società sta facendo tanto sul mercato; Lotito sta operando bene, mi sembra che questa sia la strada giusta. Io avevo già indicato precedentemente su quali obiettivi puntare e la società li sta seguendo
Mai mancato il contatto con la dirigenza e uno scambio di opinioni?
Certo siamo sempre stati in contatto con Tare e Lotito per capire cosa fare a livello operativo. Ma ribadisco: è finito un ciclo e ne è iniziato un altro che deve avere obiettivi già noti, si sa dove devono essere messe le mani. Ho l’impressione che Lotito voglia fare bene. Ed è giusto fare così per dare credibilità e frenare lo scetticismo che c’è intorno. Questo è l’unico modo utile per tornare a portare entusiasmo. Vedere lo stadio così vuoto fa male al cuore, ancora di più conoscendo i laziali e sapendo la loro passione. Serve uno stadio pieno, non vuoto come è stato. Le mie riflessioni nascono anche da questo, questo è un altro motivo che mi ha fatto compiere questa scelta. Mi sono detto che è giusto cambiare per dare nuova linfa alla squadra. Magari anche chi con me aveva maggiore considerazione dovrà dare di più e avranno stimolo maggiori
Quanto ha pesato la contestazione?
Serve il supporto affinché i giocatori possano dare ancora di più e rendere al meglio. La tensione della situazione si avvertiva ogni giorno e credo che qualcosa sia anche venuto meno, anche se non è detto che avremmo fatto più punti. Credo che avremmo potuto fare qualcosa in più… Poi sono stato criticato anche io e non so perché. Mai ho detto qualcosa contro i tifosi, dicevo solo che mi avrebbe fatto piacere se ci fosse stata più vicinanza dei tifosi, che avrebbe fatto bene alla squadra e avremmo potuto fare meglio. Ora bisogna ricreare lo spirito giusto, la giusta voglia, l’entusiasmo. Bisogna fare sì che la gente si riavvicini alla squadra perché quello che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo non può esistere più. Bisogna che la società, o nel modo di esporsi o nel modo di operare o far partecipare la tifoseria in modo più attivo, crei i presupposti per questo riavvicinamento. Non è naturale andare avanti in questo modo
Questa esperienza alla Lazio ti ha cambiato?
L’ho detto altre volte… e me lo diceva anche Capello:vai in una polveriera, se non alleni a Roma non puoi dire di essere un allenatore. È stata un’esperienza straordinaria perché qui devi sempre essere ai vertici, deve avere sempre la gusta intensità, non puoi sbagliare nulla e essere attento a tutti i particolari. Di certo ora vengo fuori più temprato, soprattutto dopo questo ultimo periodo. Certo che anche l’esperienza a Napoli è stata bella tosta
Possiamo salutarci dicendo che abbiamo acquistato un tifoso della Lazio?
Ho sempre guardato con grande simpatia alla Lazio. Rimarrò sempre attaccato e legato a questi colori, ero felice quando c’era Petkovic con la vittoria della Coppa con tutto quell’entusiasmo Ecco vorrei sottolineare questo entusiasmo, vorrei tornasse l’entusiasmo visto nella vittoria dei due derby in quella stagione ,vorrei si ritornasse a quei momenti. Lì è stato l’apice del mio entusiasmo, abbiamo toccato un picco altissimo
Riviviamo i tuoi anni alla Lazio
Il primo anno fu difficile ma centrammo l’obiettivo, con una giornata di anticipo. L’anno successivo fu una bella cavalcata, anche l’anno dopo con le lotte con l’Udinese per arrivare in Champions. Poi quell’anno lì che hanno rivisitato la classifica per calciopoli e abbiamo perso il posto per i play-off. Mi mancava la Champions Legue, peccato non aver mai sentito quella musichetta: quella era la mia ambizione. Questa è stata la mia più grande delusione. Per il resto è stata un’esperienza positiva. Ieri con il presidente abbiamo strappato l’accordo senza problemi, io vivo di altro non di questo. Ho ricevuto tanti messaggi e lettere dei tifosi che mi ringraziano e mi chiedevano di restare. Ma è giusto rinnovare sia la squadra che l’allenatore, vado via per il bene della Lazio. È giusto cambiare e iniziare una viua nuova: è giusto che finisca così, rimarrà sempre il mio affetto alla Lazio. Spero di aver fatto bene. Per coloro che non sono stati riconoscenti nei miei confronti posso solo dire che mi spiace molto perché pensavo di meritarlo, pensavo di meritare maggiore considerazione.
Un saluto finale…
Ringrazio tutti, abbiamo vissuto momenti belli, ma tutte le cose hanno un termine. È ora che cominci a pensare al mio futuro, non sono così giovane. Un saluto a tutti i tifosi laziali
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