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Biglia, la rivincita finale

IL MESSAGGERO (D.Magliocchetti) – Per il Principito il match contro la Juventus è di estrema importanza, poiché da quando è arrivato…

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IL MESSAGGERO (D. Magliocchetti) – L’ennesima occasione. Tutto in una notte. Il sì definitivo alla Lazio, ma soprattutto un conto in sospeso con la Juve e con una maledizione che va avanti dall’estate del 2013. Lucas Biglia è alla ricerca della felicità e di una consacrazione. Da quando è arrivato in biancoceleste, il regista non è più riuscito a vincere un trofeo, sia con il club laziale, sia con la propria nazionale. Sei finali, tutte perse. Cinque giocate, una dalla tribuna. Tre con la Lazio, tre con l’Argentina. Roba da non crederci, quasi da togliere il sonno. Un tabù che vuole assolutamente cancellare. Il Principito aspetta la finale di coppa Italia con i bianconeri come se fosse la finale più importante della sua vita. E non fa che ripeterlo da almeno un mese ai suoi compagni. E chissà che Inzaghi, dopo aver detto qualcosa lui, la sera del 17 maggio non lasci proprio a Lucas l’onore e la responsabilità di dire qualcosa ai compagni poco prima di entrare in campo. Un po’ come fece Mou con Eto’o nell’ultimo atto della Champions con il Bayern Monaco.

UN LEADER NATO – Il suo esordio con la fascia fu proprio nella finale di Supercoppa italiana con la Juve del 2015 persa per 2-0 a Pechino. Quel giorno alcune sue dichiarazioni fecero tremare i tifosi, ma poi tutto rientrò e Lucas a suon di prestazioni riconquistò fiducia e amore. Ma stavolta è diverso. Da un certo punto di vista, l’argentino sente il peso della responsabilità, anche per tutte le finale perse, ma allo stesso tempo scalpita per giocare e vincere. La spalla ideale per Inzaghi, tanto che da giorni non fa che caricare e ripetere ai compagni che l’impresa è possibile, anche se davanti la Lazio si troverà la formazione più forte d’Europa. Anzi, probabilmente, questo è lo stimolo più forte. “Abbiamo fatto tanta strada, tra tante difficoltà abbiamo riconquistato i tifosi con il lavoro e con l’umiltà. Siamo un gruppo unito e ognuno di noi vuole regalarsi una notte da sogno”, la sintesi delle parole di Lucas. Il desiderio più grande è alzare la coppa e, perché no, annunciare ufficialmente insieme alla società il rinnovo e la speranza di far parte di una squadra ancora più forte e competitiva. Sul contratto c’è accordo totale, ma manca ancora qualcosa. Il suo agente pressa per attendere e vedere quel che succede da giugno in poi. La società è fiduciosa, anche se un pizzico di preoccupazione c’è. Dopo la finale tutto sarà più chiaro. Chi aspetta la Juve è anche il bomber della Lazio Ciro Immobile. Lui e Biglia non partiranno titolari con la Fiorentina, anche perché la testa, nonostante le dichiarazioni di rito, è già alla Juve.

LA PRIMA VOLTA – E non potrebbe essere in altro modo. “I bianconeri sono una squadra fortissima e difficile da battere – ha ammesso il centravanti laziale -. Cercheremo di metterli in difficoltà nei loro punti deboli, ma serve la partita perfetta. La situazione estiva era difficile, ma c’è stato solo da migliorare e ci siamo riusciti grazie al lavoro e alla nostra umiltà”. Per l’attaccante napoletano è la prima finale importante della sua carriera da protagonista e vuole lasciare il segno. Come l’argentino si sta preparando al meglio per questa partita. Con Keita forma un tandem micidiale. I due hanno legato parecchio non solo in campo, ma pure fuori. “Il futuro di Keita? Non ne parliamo tantissimo, ma credo che saprà prendere la giusta decisione”.

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