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Delio ROSSI: “L’esultanza di Totti? Io al posto di Garcia mi sarei arrabbiato: ecco perché”

L’ex tecnico parla anche di Mauri, Felipe Anderson, Pioli e della lotta al terzo posto…

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NOTIZIE LAZIO – Calato il sipario sul derby le emozioni lasciano spazio all’analisi tecnica di quanto è successo in campo. Delio Rossi, ai microfoni di Radio IES, elogia Pioli e la sua squadra:

Sul derby
“Ieri ho visto un derby bellissimo. La Lazio ha fatto una grande partita, sotto il profilo tattico e del gioco. Il primo tempo è stato a senso unico, nella ripresa Strootman ha cambiato volto alla Roma. Non a caso secondo me è il giocatore più importante dei giallorossi. Il suo ingresso e lo spostamento di Pjanic che ha limitato l’iniziativa di Biglia hanno permesso alla squadra di Garcia di prendere il match in mano per 15-20 minuti poi è tornata la Lazio”.

Sull’esultanza di Totti
Io da allenatore mi sarei arrabbiato molto se un mio giocatore avesse pareggiato a metà della ripresa e invece di centrare il pallone fosse andato sotto la curva a fare un selfie. Capisco che segnare un goal così, in un derby giustifica tutto. Su 100 giocatori, 98 avrebbero mandato il pallone in tribuna. Ha fatto un gesto straordinario e in derby dopo una doppietta, lui che sente molto la partita, è un gesto capibile ma io mi sarei arrabbiato”.

Sulla Lazio
“La Lazio ha dato dimostrazione di grande maturità. Ogni calciatore aveva il suo punto di riferimento in campo, hanno vinto tutti i duelli individuali e hanno preso in mano la partita. La squadra di Pioli è stata sempre corta con la difesa alta, e si muoveva in maniera estremamente armonica senza mai apparire statica. Ha rischiato ma non ha concesso nulla alla Roma”.

Su Mauri e Felipe Anderson
“Ancora una volta Mauri è stato decisivo. Io l’ho voluto alla Lazio e per lui ho cambiato anche il sistema di gioco. Lui ha l’abilità dei grandi, trova la sua posizione in campo e si inserisce nello spazio come nessun altro. E’ sempre il secondo attaccante e il primo centrocampista. Felipe Anderson sta dimostrando il suo valore, ha dei numeri importanti anche in considerazione della sua età. Ha numeri decisamente superiori all’età. Però dobbiamo aspettare siamo ancora nella fase dove si notano solo i pregi e non si pensa ai difetti. I numeri attuali sono da fenomeno, però bisogna mantenere l’equilibrio perchè arriveranno momenti meno buoni e dovranno essere considerati normali, i giovani vivono di alti e bassi. E’stato bravo a sfruttare l’assenza di Candreva, adesso è un titolare. Conosco molto bene la parsimonia e l’oculatezza della società, se hanno investito una cifra così importante su di lui significa che ci credono moltissimo. Andava soltanto aspettato. E’stata brava la società e l’allenatore ad avere pazienza. Il carattere si forma nelle difficoltà, Felipe Anderson è stato bravo a superare il primo periodo difficile e questo la dice lunga anche sulla sua personalità, è più facile vedere un ragazzo talentuoso che mostra subito i suoi numeri e poi si perde quando è chiamato a confermarsi. Lui ha fatto il percorso inverso e questo è un punto importante a suo favore.

Sulla lotta alla Champions
“La Lazio deve credere al terzo posto, dopo 18 giornate non può essere un caso essere in quella posizione di classifica. La lotta sarà dura ma adesso sta trovando una continuità importante che la mette nelle migliori condizioni. Di solito chi fa un mercato importante a gennaio significa che ha sbagliato quello estivo. Non credo che il mercato invernale sposterà gli equilibri. Poi quando si acquistano giocatori dai campionati esteri non è mai semplice farli inserire velocemente, hanno bisogno di tempo e poi potrebbe essere troppo tardi con un ritardo in classifica incolmabile. Magari un discorso diverso vale per il Napoli che ha preso Gabbiadini che già giocava nel notro campionato così come Cerci che già lo conosce. Non ci dimentichiamo che tra poco riprenderà anche l’Europa League, se si decide di affrontarla con lo spirito di voler arrivare fino in fondo porta via tantissime energie e gestire il doppio impegno con la partita di giovedì è complicato e ti fa perdere punti in campionato.”

Sul Pallone d’oro di Cristiano Ronaldo
“E chi poteva vincerlo se non lui? Per me non c’era competizione. Se un presidente mi proponesse di scegliere un acquisto tra lui e Neuer non avrei dubbi non dovrei proprio pensarci. Prendo Cristiano Ronaldo, prenderò un goal in più ma varei la certezza di farne uno più degli avversari”.

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