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Progetto Briswa, Peres: “Lo striscione su Totti? Non se lo aspettava nessuno…” (VIDEO e FOTO)

TOR VERGATA – Molti gli interventi: da Tavecchio a Frongia, fino al giallorosso Bruno Peres…

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Pubblicato il 22/05

TOR VERGATA – Oggi 22 maggio 2017 presso l’Aula Magna di Economia dell’Università Tor Vergata (Via Columbia 2) a Roma, si terrà il workshop di presentazione del progetto Briswa The Ball Rolls in the Same Way for All. La finalità del progetto è affrontare il problema del razzismo nel mondo calcio e nello sport, cercando di diffondere il messaggio di uguaglianza tra le razze, generi, religioni tra i calciatori, soprattutto tra i più giovani.

GLI INTERVENTI – Ad aprire il dibattito sarà il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, poi si alterneranno l’Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Roma, Daniele Frongia, il calciatore brasiliano della Roma, Bruno Peres, il campione di salto in lungo Andrew Howe, l’ex calciatrice e attuale assistente tecnico della Nazionale italiana Under 16 maschile di calcio, Patrizia Panico. Al commissario tecnico dell’Under 21, Luigi Di Biagio, sarà consegnata la Panchina Verde.

E.C. e A.M.

LA CRONACA DELL’EVENTO:

16.50 – Premiato Luigi di Biagio, tecnico della Nazionale Under 21.

16.40 – Le parole di Bruno Peres in mixed zone.

Cosa pensi dello striscione per Totti?
“È difficile rispondere, ancora lo abbiamo per l’ultima partita e dobbiamo vincerla, poi parlerà Francesco. Non se lo aspettava nessuno… Anche se sono nostri rivali, lui è un grande calciatore ed un esempio per tutti. Ha meritato tutto questo e siamo contenti se lo hanno fatto. Nessuno se l’aspettava ma è stato bello”.


Progetto BRISWA – Bruno Peres sullo striscione… di lazionews

16.36 – Le parole di Kaspar Capparoni – “Nel mio ambiente il fenomeno del razzismo purtroppo è sempre sotto la lente d’ingrandimento. Mi trovo in difficoltà a parlarne perché è talmente ampio è complicato che è difficile parlarne. Penso che tutto nasca dentro le nostre famiglie, dentro di noi. Non voglio fare discorsi morali, perché possono essere stucchevoli, ma dobbiamo farci delle domande e chiederci come i comportiamo. Anche io spesso ho usato termini poco consoni delle volte giocando, scherzando, anche davanti ai miei quattro figli. Mi comporto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato? Me lo chiedo spesso. Io dentro casa sono e devo essere un’esempio per i miei figli. Tutto dipende da come vengono usate le parole, che possono essere usate male. Questo discorso deve partire dal nostro modo di comportarci. Ci possiamo arrabbiare ed inorridire allo stadio dove tutto viene messo in cavalleria. Invece non esistono luoghi dove parole sono concesse e altre no. La parola ‘razza’ non va bene perché indica un qualcosa di esclusivo, unico. Dobbiamo allargare i nostri punti di vista, stiamo attenti alle parole in ogni caso e circostanza”.

16.30 – Le parole di Stefano D’Ottavio: “Ringrazio per l’invito. Oggi abbiamo avuto Bruno Peres che ha portato una sua testimonianza, che viene presa a modello come indicazioni da imitare. Ieri allo stadio è successa una cosa bellissima (striscione degli irriducibili). Questo secondo me è stato sottolineato giustamente dai media e dalle televisioni ma dovrebbe rimanere un fatto da riproporre come modello ed esempio. Non è facile trovare due sponde contrapposte che facciano cose di questo tipo. Paolo di Canio nel Wast Ham stava per segnare ma poi c’era un giocatore fermo nell’area e si fermò. In un ambiente attento molto al fair play gli riconobbero gesto di sensibilità e democrazia. Lo sport e questo: occasione di incontro ed amicizia, dallo sport si può imparare molto. Dobbiamo prendere come spunto queste testimonianze come indicatori da perseguire e da creare come spunto. Noi come università di tor vergata abbiamo il compito di formare i professionisti di educazione fisica. Una delle prime cose che noi diciamo e che le competenze vengono raggiunte con conoscenze tecniche e professionali, ma anche con altro. Il calcio è un veicolo importante, tenete contro sempre quando insegnate che bisogna pensare all’individuo e alla sua personalità, prima di pensare a vincere. Mi occupo da qualche anno di calcio femminile, Patrizia Panico ha segnato più di 600 gol in serie A, nel suo ambito rappresenta un esperienza incredibile. Condivido ogni parola di quello che ha detto, e confermo quanto la Federcalcio ha investito sul calcio femminile. Montecompatri diventerà un centro sportivo femminile. Come il calcio è nato dalla strada, deve rimanere nella strada. Si alla socialità e no alla discriminazione”.

16.11 – E’ il momento del giocatore della Roma, Bruno Peres: Credo che sensibilizzare il tema del razzismo sia importante, perché è una cosa brutta. Non è il colore che ci rende diversi, il colore non rende più o meno bravi. Siamo tutti uguali r non dobbiamo fare differenza tra le persone. Dentro lo spogliatoio le differenze etniche non si Sentono. Abbiamo un bel gruppo, ci sono calciatori da tutte le parti del mondo . Abbiamo un bel rapporto, il colore e la nazionalità non fa la differenza. Insieme possiamo dimostrare agli altri che siamo tutti uguali e che la cosa più importante è lottare contro il razzismo. All’inizio è stato difficile, ma da quando sono qui in Italia tutti mi hanno trattato bene con affetto , e con rispetto. Questo è stato importantissimo, all inizio un po’ ho sofferto, ma poi prendi il ritmo è anche se sono straniero mi sono trovato benissimo, mi sono sentito a casa. Ringrazio tutti”.

Ai giovani aspiranti calciatori…
“Dovete sapere che la strada è dura, si deve lavorare bene e duramente. Il calcio è uno spettacolo, non deve essere motivo di razzismo, non ci deve essere differenza di colore. La cosa più importante è sapere che la persona vicino a te è uguale a te. Dobbiamo lottare perché questo accada, non solo a calcio ma anche nella vita. Solo chi soffre per questo capisce, e chi lo fa non capisce il male che sta facendo. Diamoci la mano e lottiamo contro il razzismo insieme”.

Cosa può fare un giocatore di fama internazionale come te nel proprio comportamento e quotidiano per lanciare un messaggio?
“Credo che si possono fare tante cose. credo che Dani Alves, grande amico, ha sofferto tanto per questo e ha dato un monito per dire basta al razzismo. Abbiamo tanti modi per dimostrare questo, credo che piano piano riusciremo a vincere questa battaglia contro il razzismo. Il calciatore è una persona normale come tutti. Il messaggio che voglio lasciare é che è una partita contro il razzismo è la dobbiamo vincere tutti”.

15.59 – E’ il momento di Patrizia Panico: “Grazie per l’invito per questa importante iniziativa. Quello di cui vi voglio parlare è la discriminazione di genere nel mondo del calcio, ma so sta cercando di poter creare più opportunità per le donne che giocano a calcio. Quello che preoccupa maggiormente questo sport è la prospettiva futura. Il calcio femminile in Italia è ancora ai margini dilettantistici, per poter avviare una carriera importante si è sempre nei limiti del dilettantismo. Questo fa sì che ci sia un abbandono della carriera calcistica in età molto giovane. Le difficoltà je troviamo sono legate alla terminologia usate dai media, vogliamo scardinare un linguaggio maschilista all’interno dello sport. Molto spesso le donne sono relegate a pettegolezzi, difficilmente si trovano sulle prime pagine sportive i risultati delle donne, che pur ottenendoli sono si margini della comunicazione sportiva. Quello di cui ci si sta occupando in UEFA è quello di far prendere loro decisioni ed occupazioni decisionali, solo così si potranno combattere i pregiudizi. Ringrazio la FIGC perché in Italia per primi si sono inserite le donne in ruoli tecnici, vogliamo cercare di poter essere competitive anche nelle squadre maschili. Speriamo di poter trovare consensi soprattutto da parte dei giovani, la speranza è questa”.

Come si tiene il corso di una squadra maschile?”
“Nell’immaginario collettivo c’è la diffidenza. In realtà tenere uno spogliatoio maschile è più facile di quello femminile, la personalità è a prescindere dal genere. La cosa che interessa ai ragazzi è la competenza di un allenatore, se poi questo è donna o uomo interessa poco. Quello che interessa ai ragazzi è crescere e dedicarsi a questo sport senza pregiudizi. Sono molto più puri di quello che noi pensiamo, lo spogliatoio femminile è più complicato perché le donne per natura si fanno molte più domande. I ragazzi in questo sono più permissivi”.

15.51 – Camillo Carlini, organizzatore evento ha commentato: “Il progetto è partito circa tre anni fa, e siamo orgogliosi di averlo fatto e di averlo reso internazionale”. Poi ha preso la parola l’assessore Frongia: “Grazie per avermi invitato. Noi tutti vediamo il calcio, siamo fan di questo sport, amiamo i giocatori, ma delle volte dobbiamo andare oltre e guardare i limiti che ci sono. Cagliari-Pescara è stata una partita esempio di questi limiti. Certamente noi dobbiamo cercare di cambiare qualcosa. Con le Internazionali di Tennis c’è stata l’occasione di creare un grande evento con tanti bambini e ragazzi. Roma tiene a questi eventi sportivi per combattere il razzismo nello sport, ma questo deve accadere tutti i giorni. ognuno di noi deve combattere contro questo fenomeno”.

15.45 – Arriva anche Bruno Peres, giocatore della Roma e viene premiato il presidente Tavecchio per il lavoro svolto.

15.40 – Ora la parola al presidente della Figc Carlo Tavecchio:Sono lieto di essere qui perché collaboro già con questa Università per quanto riguarda eventi sportivi. Ho colto questo invito e porto il saluto di tutta la Federcalcio. Due sono le ragioni per cui la FIGC è vicina a questo progetto: la prima è il tema, il razzismo è molto diffuso nel mondo del calcio che è un gioco che dovrebbe coinvolgere tutti. La seconda ragione è per il messaggio, rivolto soprattutto ai giovani. È anche nella formazione che ci si allena a fare gol contro il razzismo. Comunicare il valore dello sport e favorire L’etica dell’inclusione sono i punti fermi di questo progetto e della Federcalcio, che recentemente ha aperto le frontiere con la promozione di iniziative volte a sensibilizzare il tema. Il calcio è altro oltre una palla che rotola. Un’organizzazione come la nostra svolge necessariamente anche altre funzioni. Come primo atto del mio mandato ho pensato che la FIGC si dovesse aprire a personaggi diversi con esperienze diverse rispetto a quello del calcio. Grazie alla collaborazione di molte personalità sono stati realizzati numerosi progetti che hanno visto il coinvolgimento anche di istituzioni. Soprattutto quella della Scuola. Io credo che tutto lo sport debba essere integrativo del sistema scolastico. Lo sport in questo momento è l’unico atto di censimento dei giovani. Abbiamo fatto passi avanti per il mondo della disabilità dello sport femminile, alla fine il mondo dello sport è maschilista, dobbiamo essere sinceri. L’equità tra i sessi è stato un altro progetto portato avanti dalla federazione, lo sport non può essere riservato solo agli uomini. E stato fatto molto fino ad ora, è molto dovremmo ancora fare. Un dato lo voglio condividere: c’è stata una diminuzione sensibile dei casi di razzismo rispetto agli anni passati , meno il 50 percento. È una percentuale enorme se si pensa a qualche anno fa. Questo è un segnale importante , è dalla base della piramide che il calcio si rende utile, sportivamente ed eticamente. Va rilevato che il nostro paese è coadiuvato dal volontariato. I volontari sono fondamentali, senza il loro sacrificio non ci potrebbe essere il calcio professionistico. Da queste basi si insegna l’etica, si arriva ad essere leali e a giocare sul campo in modo corretto”.


22-05-2017, Progetto BRISWA: Le parole di… di lazionews

15.30 – Ha preso la parola Stefano d’Armenia , coordinatore del progetto: “Questo progetto è focalizzato su un fenomeno molto diffuso in Italia , quello di barriere nei confronti degli immigrati e del fenomeno migratorio . Ci sono reazioni così contrastanti, come quelle del razzismo e delle radicalizzazioni. Il progetto verte su questi temi nel mondo dello sport, in cui il fenomeno razzista è presente. Lo slogan del progetto significa esattamente questo ” mettiamo il razzismo in fuori gioco , tutti quanti siamo uguali nello sport “.

15.20 – Arriva anche il presidente della Figc Carlo Tavecchio. Inizia la conferenza stampa.

15.00 – Prende la parola l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, che ha parlato dell’evento in mixed: “Per combattere discriminazione e razzismo, vi cito tre progetti che stiamo portando avanti: recentemente in occasione degli internazionali di Tennis abbiamo installato proprio con la Federazione Italiana Tennis, dei campi a Ponte di Nona ed è stato un vero successo ed abbiamo visto giocare insieme ragazzi e bambini di diverse nazionalità, religione e culture. Il 17 settembre ci sarà mezza maratona di Roma Via Pacis, che coinvolgerà persone di diverse religioni. Alla fine del mese in piazza del Campidoglio, dedicato agli scacchi, gioco molto importante in cui le persone possono risolvere pacificamente molti conflitti”.

14.42 – Viene reso noto il programma dell’evento: il primo ospite a parlare sarà il Presidente della FIGC, Carlo Tavecchio.

14.30 – Dopo la registrazione dei partecipanti, alle 15.00 prenderà la parola l’ingegner Stefano Armenia, coordinatore del progetto BRISWA. Arriva in aula l’assessore allo Sport Daniele Frongia.


22-05-2015 – PROGETTO ‘BRISWA’ – L’ASSESSORE… di lazionews

 

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