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Tare, Diaconale e Calveri in conferenza stampa: “La storia della bresaola è falsa, esigiamo rispetto”

CONFERENZA STAMPA – Queste le dichiarazioni in merito alla storia uscita sul presidente biancoceleste…

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CONFERENZA STAMPA – Igli Tare, Diaconale e Calveri sono intervenuti oggi in conferenza stampa presso Formello per commentare una notizia uscita ieri riguardo una discussione avvenuta tra Lotito e il segretario generale, durante la quale il presidente avrebbe rovesciato un piatto in tavola, spaventando il nuovo arrivato Moritz Leitner.

 Diaconale prende la parola per primo:

“Abbiamo scelto di fare questa conferenza a seguito di una notizia pubblicata ieri. La notizia non è sconvolgente, ma ha ache fare con il pregiudizio secondo il quale con la Lazio si possa fare tutto. Questo non va bene. Il rispetto deve essere reciproco: la società deve averlo per ogni critica, che è legittima. Le diffamazioni e le calunnie no. C’è un limite preciso tra critica e diffamazione, sancito dalla legge. Noi vogliamo rispettare tutti, ma pretendiamo uguale rispetto da tutti. Le notizie fasulle che danneggiano non solo il presidente Lotito, danneggiano anche la società, la squadra, i tifosi. I sostenitori si trovano a tifare una squadra screditata anche dal mondo esterno. Nel mondo del calcio attuale, l’immagine è importantissima: l’immagine sporcata danneggia un lavoro fatto da tante persone, i sentimenti di quelli che seguono la squadra. Contro le calunnie non c’è altro che la legge. Contro le critiche c’è invece il confronto. Ho tenuto a fare questa conferenza perché non possiamo lasciar cadere queste cose. L’incidente della bresaola non è mai esistito. Testimoni Calveri e Igli Tare, qui presenti. Perché quindi pubblicare? Perché fa parte dell’andazzo comune di bastonare la Lazio quando non c’è notizie?”.

Poi è la volta di Calveri:

“Questa notizia non ha rilievo, non c’è nulla da aggiungere. Questo fatto non è mai accaduto, lo smentisco, il presidente ha il suo carattere ma questo non è successo. C’è qualcuno che vuole screditare la società e il presidente”. 

Di nuovo Diaconale, questa volta sulle misure di sicurezza introdotte:

“La società è sempre per la sicurezza e la legalità. le nuove forme servobo a tutelare questo e non sono invasive. In un periodo in cui la minaccia violenta e terroristica, più sicurezza nello stadio è a beneficio di chi va allo stadio. A titolo personale dico che tutte quante le misure devono essere prese anche tenendo conto che non si può impedire l’accesso agli stadi: negli stadi devono entrarci i tifosi. Bisogna fare in modo che queste misure assicurino anche ai tifosi di accedere agli stadi, in passato qualche difficoltà c’è stato. All’interno dell’Olimpico, le vicende di violenza non si verificano da tanto tempo, è fuori che bisogna stare attenti. E poi, da romano, non penso che sia giusto che solo Roma abbia questo trattatmento: questo rischio riguarda tutti, non vorrei che anche qui ci fosse un pregiudizio verso la tifoseria romana che avrà tanti difetti, ma non la colpa di aver  creato incidenti nell’impianto. Poi c’è un altro episodio: quello legato all’acquisto di un ragazzo giovane ma con un curriculum importante. Parlo di Leitner: perché salutarlo in maniera sgradevole? Venire a Roma è un privilegio, un occasione. E’ una piazza importante che merita giocatori importanti. Creargli attorno un clima ostile danneggia il giocatore ma danneggia anche noi stessi. Il senso di questa conferenza è questo: evitiamo di danneggiare noi stessi”.

Poi le domande dei cronisti a Diaconale:

Non c’è il timore che queste misure ostacolino la “vendita” di un prodotto?

“Mi auguro che i tifosi torneranno, si sottoporranno a queste misure e che vengano applicate anche in altre città. Queste misure di sicurezza sono a garanzia della loro sicurezza: dobbiamo levare l’aspetto di ostacolo, bisogna convincere che servano. Viviamo in un momento di emergenza generale.

E le barriere? 

“Sono state una decisione dell’autorità, la polizia, su cui non mi sembra si possa tornare indietro. Le autorità considerano le barriere una delle misure della sicurezza. Sono consapevole che queste misure abbiano suscitato preoccupazione per la tifoseria. Con la collaborazione si può creare un clima più sereno.”

La notizia dell’episodio della litigata aveva come oggetto una discussione riguardo la cessione di Candreva, anche questo non è successo?

“La versione della società è che non sia accaduto niente di questo. Forse la testata ha riportato una notizia che è passata di orecchio in orecchio e quindi arricchita di particolari di colore. Spero che non ci sia questo pregiudizio, il mio lavoro è eliminarli. Ma sappiamo che intorno alla Lazio ce ne siano tanti”.

A questa domanda risponde anche Calveri:

“Quando l’Inter e la Lazio stavano trattando le ultime per la cessione di Candreva, Leitner non era a Roma”.

Parla poi Igli Tare:

“Sono fatti che lasciano perplessità. Noi abbiamo riconosciuto gli errori, vogliamo ripartire da questo. L’ambiente ha bisogno di cose positive e cose serie: la bresaola non ha nulla a che vedere con le rinunce di Candreva di uno stipendio. Le presunte informazioni hanno un peso, i nostri tifosi poi hanno difficoltà a identificarsi con queste storie”. 

Le domande dei cronisti al ds:

Quali sono le caratteristiche di Leitner?

“La presentazione a Roma servirà questo. Sicuramente leggere che un quotidiano titoli ‘Pronti e via?’, all’acquisto del giocatore non fa bene. Giudicare si fa con il tempo, non è mai stato presentato come il grande acquisto. Ma ci sono le caratteristiche di cui una squadra ha bisogno. Ma soprattutto per tornare a essere quel giocatore che aveva delle aspettative intorno a lui. La stessa storia si era creata anche intorno a Candreva ma poi grazie alla fiducia di cui ha goduto da parte della soietà, lo ha reso un giocatore importante. Quando facciamo questi acquisti è perché studiavamo il giocatore durante l’anno”.

Quando potremo sostituire uno come Candreva con un giocatore pronto?

“Leitner non c’entra con Candreva, sono giocatori diversi. Noi faremo le scelte in base a ciò che serve in questa squadra, le caratteristiche che servono nel campo. Il bello del calcio è che anche gli sconosciuti possono diventare importanti. Questo non significa che andiamo a caccia di giocatori sconosciuti, ma che troviamo giocatori che rispondono a certe caratteristiche e al gioco del tecnico”.

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