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La Lazio affossa il Milan. All’Olimpico va in scena la festa del gol

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Lazio - Milan

LAZIO MILAN – Il sergente, l’arciere, il mago e il brasiliano. Sembra l’inizio di una barzelletta, è l’elenco dei soprannomi dei calciatori andati in rete in Lazio Milan. La sfida dell’Olimpico, ultima del girone di andata, si è chiusa con un perentorio 4-0. I padroni di casa, magistralmente guidati da un Sarri che ha azzeccato qualsiasi scelta, mandano in rete Milinkovic-Savic, Zaccagni, Luis Alberto e Felipe Anderson, e fanno festa. Le rimonte subite da Lecce ed Empoli sembrano un lontano ricordo, e il biancoceleste si riscopre lucente ed efficace anche senza il fondamentale apporto di capitan Immobile.

Lazio – Milan, il match

Il sergente e l’arciere – No, non è il titolo di un film di Steven Spielberg. Ne il racconto su una tribù d’indiani che deve respingere un’offensiva dei cowboy. In quella favola a tinte biancocelesti che è stato il primo tempo di Lazio – Milan, il sergente e l’arciere lottano per la stessa maglia. E, soprattutto, scrivono calcio. Sono passati solo quattro minuti di gioco all’Olimpico quando l’arciere, Mattia Zaccagni, sgasa sulla fascia sinistra e serve al sergente, Sergej Milinkovic-Savic, un cioccolatino solo da scartare. L’intesa è perfetta, e la Lazio va subito in vantaggio. Il Milan, complice un periodo non positivo, appare tramortito e la squadra di Sarri può gestire la gara. Cataldi e le mezzali gestiscono ottimamente i ritmi della gara: si accelera quando lo decidono loro. Ed evidentemente il tramonto della prima frazione è il momento propizio. Prima i capitolini fanno le prove generali, con Pedro abile a scappare via sulla sinistra e servire al centro Felipe Anderson che per centimetri manca il colpo del raddoppio. Poi vanno in scena. Marusic scappa sulla destra, sfugge a Dest e, ben servito da Pedro, conclude sul palo; il rimbalzo, però, premia la strepitosa azione costruita dai padroni di casa e Zaccagni si ritrova sui piedi il pallone del facile tap-in. E’ la sublimazione a un primo tempo dominato dalla Lazio sia sul piano tattico sia su quello atletico e mentale.

Un pizzico di magia – Nella ripresa il Milan prova subito ad arrembare, ma la sfuriata è sull’onda del nervosismo che della qualità. La Lazio, che con Sarri è migliorata sotto questo aspetto, gestisce al meglio il momento di sofferenza, si rintana in trincea e colpisce in ripartenza. Lo fa alla perfezione al 65′, quando Hysaj recupera un pallone a centrocampo e imbuca per Felipe Anderson, il brasiliano attende l’arrivo di Pedro e lo serve con i giri giusti. Lo spagnolo, però, non riesce a concludere, ostacolato irregolarmente da Kalulu. Di Bello indica subito il dischetto e Luis Alberto, glaciale dagli undici metri, si iscrive alla festa biancoceleste. Con il gol al Milan, il “Mago” sugella una settimana degna del miglior Harry Potter, nella quale è tornato centro di gravità permanente della compagine biancoceleste. E lo spettacolo di magia non è finito qui. Al 75′ lo spagnolo riceve palla al limite dell’area, finta di tirare e invece imbuca per Felipe Anderson. Il brasiliano, a tu per tu con Tatarusanu, non sbaglia e mette l’ombrellino nel long drink dell’Olimpico.

La Lazio di Maurizio Sarri vince il primo big match dell’anno e aggancia Inter e Roma al terzo posto della classifica. I capitolini girano la boa di metà campionato a 37 punti, ben nove in più dello scorso anno, e vincono per la prima volta tre partite di fila tra più competizioni nell’era dell’allenatore di Figline Valdarno. Numeri che testimoniano la bontà del percorso intrapreso lo scorso anno.

Daniele Izzo

Lazio – Milan, il tabellino dell’incontro

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic (78′ Lazzari), Casale, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic-Savic (83′ Basic), Cataldi (87′ Marcos Antonio), Luis Alberto; Pedro (78′ Romero), Felipe Anderson, Zaccagni.
A disposizione: Maximiano, Adamonis, Patric, Vecino, Cancellieri, Radu, Bertini, Fares.
Allenatore: Sarri.

MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori (24′ Kjaer), Dest; Tonali, Bennacer; Messias (58′ Saelemaekers), Brahim Diaz (59′ De Ketelaere), Leao (79′ Rebic); Giroud (59′ Origi).
A disposizione: Vasquez, Mirante, Adli, Thiaw, Pobega, Krunic, Vranckx, Gabbia, Bozzolan.
Allenatore:
 Pioli.

NOTE

Arbitro: Di Bello (sez. Brindisi).
Marcatori: Milinkovic-Savic (L, 4′), Zaccagni (L, 38′), Luis Alberto (L, rig. 67′), Felipe Anderson (L, 75′).
Ammoniti: Bennacer (M, 26′), Milinkovic-Savic (L, 33′), Kjaer (M, 54′).
Espulsi: /.
Recupero: 2′ primo tempo, 3′ secondo tempo.

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