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CONFERENZE STAMPA

LOTITO: “PIOLI scelto diverse settimane fa: i colloqui con gli altri erano di facciata” (VIDEO)

Il presidente poi lancia un messaggio ai tifosi: “Resettiamo tutto quello che è successo, mantenendo quello che c’è stato di buono ed eliminando tutto quello che non è stato idoneo”…

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CONFERENZA STAMPA – Prima di lasciare spazio in conferenza stampa al neo tecnico Stefano PIOLI (CLICCA QUI PER TUTTE LE SUE DICHIARAZIONI), il patron Claudio LOTITO ha voluto prendere la parole per spiegare le motivazioni della sua scelta e mandare un messaggio alla piazza:

“Finalmente abbiamo concluso questa telenovela come l’avete presentata ed invece non è stata assolutamente una telenovela. E’ stata una scelta voluta e pondeata, basata sulle qualità tecniche della persona e oggi posso svelare un retroscena: è una scelta che è stata fatta da subito e non per motivi economici come è stato scritto. La scelta è stata fatta perché corrispondeva a quello che cercava la Lazio: ossia la finalità era quella di trovare una persona che avesse le qualità professionali, qualità morali ed avesse l’entusiasmo giusto per innescare il processo di cambiamento sostanziale all’interno del sistema. Le audizioni che sono state fatte e che qualcuno ha scritto sono state di facciata, totalmente di facciata e la scelta di Pioli è stata concordata con Edy Reja, che è stato uno dei sostenitori di Pioli. Il rapporto tra noi due è di grande affetto e rispetto e sono certo che continuerà. Ma a fine stagione ha deciso di non proseguire il rapporto contrattuale perché riteneva che l’ambiente non consentisse, alla luce di quello che è successo nella stagione, di poter portare avanti un processo e un progetto di valorizzazione di questa squadra. Purtroppo, ahimè, non ha portato ai risultati che ci aspettavamo, sulla base di situazioni ambientali che hanno condizionato in modo evidente: Reja ha deciso ed è venuto da me con grande onestà ammettendo di non aver più la forza e la voglia di poter proseguire. Lo capiamo e lo rispettiamo perché una persona di sani valori. E mi ha suggerito di puntare su una persona emergente che riteneva avesse le qualità tecnico e morali come Stefano Pioli. Questo è stato l’iter, che l’excursus mediatico ha alterato, modificando la realtà: con Stefano Pioli avevamo fatto un patto e non ha fatto trapelare nulla. Questo dimostra che ha riserbo, che è una grandissima persona, che sa come affrontare una piazza che è altamente influenzabile dai processi mediatici. Ieri, dopo l’ennesimo incontro con Edy per trovare l’accordo per una risoluzione consensuale, un atto di correttezza per chi ha dato tanto a questa società e sono convinto che continuerà a dare: abbiamo un rapporto aperto, di grande stima e considerazione. E sono convinto che lo stesso rapporto avremo con Stefano Pioli, il quale ha dimostrato grande entusiasmo, valori tecnici, ci siamo confrontati sulle tematiche tecniche ed ha accettato questa sfida sapendo che avrebbe affrontato una piazza che oggi parte, e questa è una cosa che rimprovero a tutti, di criticare prima di iniziare. Le critiche devono essere fatte dopo, non prima di iniziare. Critiche preventive sul fatto che prende un certo stipendio…che poi non è quello che è stato pubblicato. E poi ancora si fanno le valutazioni su quanto guadagna una persona? Ancora con questi sistemi, dopo trent’anni di calcio con un sistema che sta saltando e che io ho anticipato dieci anni fa? Mi sembra assurdo. Come se io non fossi capace di fare il presidente perché non prendo niente: è la stessa cosa. Sulla base di questo, oggi io vorrei che si ricominciasse da capo perché è questo è l’intento e la volontà della società. Resettiamo tutto quello che è successo, mantenendo quello che c’è stato di buono ed eliminando tutto quello che non è stato idoneo per consentire alla società  di raggiungere determinati obiettivi. Di ripartire con un entusiasmo diverso, nuovo, tutti insieme: questo è un appello che faccio anche alla comunicazione, perché se continuiamo a fare processi strumentali, sondaggi su ‘Chi vuoi, chi non vuoi?’ che non sono perseguibili, perché sapete benissimo che certi allenatori non potrebbero venire alla Lazio perché non sono allenatori da Lazio o da campionato italiano. Perché oggi il campionato italiano ha delle condizioni economiche e ambientali, tant’è che i grandi imprenditori stanno abbandonando il calcio perché non ce la fanno più: non si può vivere in un sistema che è totalmente fuori controllo e che non è in linea con la realtà del paese. I risultati si raggiungono col sacrificio e col lavoro, non con la valorizzazione economica. E’ un sistema sbagliato che non esiste più e lo stanno capendo anche i giocatori. Da qui a poco tempo, che stiamo facendo la rivoluzione, vedrete quanta gente resterà a spasso. E’ ora di finirla di dire: quello prende 100, quello vale 200 allora è bravo…Sono tutte fesserie! Chi è bravo lo dice il campo, non la storia. Perché la storia fa parte della storia: poi c’è il presente e il futuro. Prima criticare le persone devono essere messe alla prova, poi se sbaglia giustamente paga. Ma non può sbagliare prima ancora di iniziare. Voi non siete nessuno per poter valutare dal punto di vista tecnico: non avete la competenza. Sono i fatti diranno chi avrà ragione o chi no. Questo lo dico perché ho visto più di una persona che ha fatto delle critiche ridicole. Forse c’è gente che si vende meglio a livello mediatico, e altri che pensano sono abituate a lavorare in silenzio, cercando di portare avanti i risultati con sacrificio e spirito di coesione, che purtroppo non trovano consenso. Noi questo lo dobbiamo cambiare. Noi abbiamo scelto Pioli: è una scelta convinta e voluta, poi sarà a lui dimostrare quello che vale sul campo. Sicuramente l’approccio è quello giusto, poi vedremo. Questo ci tenevo a dirlo per chiarire quali debbano essere i rapporti tra società e mezzi di comunicazione perché, se vogliono il bene della società, è necessario creare un filo comune di collaborazione. Criticando dove deve esserci la critica, perché la critica costruttiva è ben accetta, ma non creando processo di strumentalizzazione mediatica perché non consento alla persona di lavorare bene e creano solo danni. Se la finalità è di creare danni, allora sicuramente questo è un obiettivo che voi volete raggiungere. Ora lascio la parola al mister perché ritengo che questa persona ha capito l’importanza della piazza, ha capito che tipo di sfida lo attende, dal punto di vista di voler far ricredere le persone. Grazie”.

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