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Piccolo: “La Lazio non meritava la sconfitta con il Milan”

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SPEZIA LAZIO INTERVISTA PICCOLO – Poco più di ventiquattro ore e poi sarà tempo di Spezia – Lazio. Raggiunto dalla radio ufficiale biancoceleste, un doppio ex come Felice Piccolo a toccato diversi legati alla sfida: dal caloroso tifo spezzino allo straordinario momento di forma di Ciro Immobile.

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Spezia – Lazio: intervista a Piccolo

“Lo Spezia sta vivendo un momento tranquillo nonostante i risultati non arrivano, però guardando quelle che sono sotto Motta sta facendo un ottimo campionato. La Lazio dopo la sconfitta col Milan, immeritata, veniva da un filotto di risultati importanti e credo che vada a giocarsi con la Roma un posto in Europa League. Sono curioso della partita che sarà, sicuramente aperta”.

Ricordi biancocelesti

“Io personalmente non ero pronto sia mentalmente sia fisicamente, dopo il ritiro mi sono rotto i tendini e ho vissuto quella stagione malissimo. Sono stato il primo acquisto di Sabatini con Lotito. L’ho ripresa alla Juve l’anno dopo e mi sono ripreso la mia carriera che stava svanendo. Quell’annata la ricordo per le tante personalità presenti nello spogliatoio come Igli, Inzaghi, Liverani, Oddo e Peruzzi. Ne potrei nominare tanti altri, il terzo portiere era Handanovic. A quell’epoca Sabatini fece delle cose importanti, venivamo un po’ criticati perché gli anni prima con la mia maglia ci giocava Nesta e quindi immagina la responsabilità di noi giovani. Handanovic? Sì mi aspettavo che sarebbe diventato importante. È un professionista, è capitano dell’Inter ma ha gli stessi principi di allora”.

Un commento di Piccolo al momento di Immobile

“Chi si è adattato meglio al cambiamento? Sembra retorico dirlo però, guardando i numeri, è sempre Immobile che si adatta anche al nuovo modulo. Non pensavo fosse così perché Sarri, nelle stagioni precedenti, ha sempre preferito lì davanti un palleggiatore. Non lo è l’attaccante della Lazio, è uno che ti cerca la profondità e si ti viene incontro ma non è uno che ti fa tanto gioco come spesso accade con Mancini in Nazionale. Però quando poi ti porta i numeri e arriva sempre a finalizzazione, che ben venga”.

La chiosa su Maggiore e il ‘Picco’

Maggiore ormai è un veterano. Nel biennio in cui sono stato io veniva a fare qualche allenamento ma nella primavera era un protagonista. Si intravedeva qualcosa in lui. Ai giovani va data la possibilità di sbagliare e confrontarsi, alla fine quelli bravi arrivano tutti. Gioca in uno schema a trazione offensiva, ha tutto per poter esplodere. Il ‘Picco‘? Il tifoso spezzino non è né Nord né Sud, è un amore viscerale tramandato dai bisnonni. Possono cambiare le società ma quel tifo li resterà lo stesso. Un po’ come le tifoserie a Roma”.

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