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BALLARDINI: “Questa LAZIO può giocarsela per il terzo posto”

L’ex tecnico biancoceleste parla anche di ZARATE: “KEITA come lui? L’argentino non aveva il giusto spessore ed era consigliato male”…

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NOTIZIE LAZIO – Nelle ultime ore si sta discutendo molto in casa Lazio sull’opportunità di riportare RADU al centro per sopperire all’assenza di GENTILETTI. Davide BALLARDINI, intervenuto ai microfoni di Radio IES 99.8, non ha dubbi: “Radu è un  giocatore intelligente, il suo ruolo naturale è quello di centrale a sinistra. Certamente può essere rimesso al centro senza nessun problema ha grandissimo senso tattico e qualità fisiche per ricoprire quel ruolo. L’ho allenato e lo conosco bene. Però dobbiamo dire che la Lazio ha una rosa talmente ampia e di livello che non vedo grandi problemi ne la necessità di togliere Radu dalla fascia. Però giocatori forti e intelligenti come lui non soffrono nulla nel cambiare ruolo anche se per tanti anni non ci hanno giocato. Lui è come Biava, puoi metterlo ovunque e grazie allo spiccato senso tattico garantisce un alto rendimento sempre. La Lazio può lottare per il terzo posto. Roma e Juventus sono fuori quota, ma alle loro spalle se la possono giocare tutte e la Lazio non ha nulla in meno per giocarsi l’ultimo posto utile per la Champions. Lo scorso anno KEITA ha sorpreso tutti, in pochi mesi ha conquistato addetti ai lavori e tifosi. Quest’anno dovrà superare, però, lo scoglio più duro, confermarsi. Lo stesso ostacolo che non è riuscito a dribblare Mauro ZARATE, che proprio con Ballardini non è riuscito a confermare la stagione sorprendente dell’esordio. Zarate è stato una situazione anomala. Ha qualità straordinarie ed è anche un bravissimo ragazzo però non ha lo spessore giusto. La Lazio ci ha provato in tutti i modi a recuperarlo ma lui non si è fatto aiutare. C’erano persone intorno a lui che lo hanno consigliato male. Poi c’è un altro tema che condizionò quel periodo, il discorso legato al suo contratto. Lui aveva fatto un anno meraviglioso e riusci in soli sei mesi a strappare un contratto importantissimo. Questo creò malumori perchè c’erano giocatori fuori rosa che negli anni precedenti avevano dato tantissimo alla Lazio senza riuscire a ricevere nessuna gratificazione contrattuale. Questa situazione aggravò il malessere dei compagni, con il suo atteggiamento non riusciva a farsi voler bene. La differenza la fa la persona. Keita dovrà essere bravo nel circondarsi di persone che lo aiutino a maturare. Sono giocatori che hanno qualità fuori dal comune però se dietro le doti tecniche c’è una fragilità è difficilissimo confermarsi”.

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