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Berisha: “Alla Lazio sono migliorato, voglio fare il massimo per la squadra e per i tifosi”

Il numero uno biancoceleste racconta: “Un sogno andare all’Europeo”…

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Pubblicato il 13/10 alle ore 17.56

NOTIZIE LAZIO – Sorride Berisha, per il portiere albanese è un momento d’oro. Prima le parate contro il Frosinone, poi la storica qualificazione agli Europei con l’Albania. Il numero uno biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per raccontare le proprie emozioni.

Settimana molto importante per te e per l’Albania…
“Per noi era un sogno andare in questo europeo. Sono molto felice, abbiamo fatto molto, abbiamo sofferto e giocato bene. Alla fine quando tutto è andato bene è stata una grande gioia”.

Tare vi ha seguito da vicino. Come avete festeggiato?
“Tutti erano molto felici e tutti abbiamo fatto un circolo per festeggiare. Per me era un po’ strano perché contro la Serbia abbiamo perso all’ultimo minuto e l’ho presa abbastanza male. Quando abbiamo vinto mmi sentivo libero, abbiamo fatto una grande cosa. E’ successo veramente”.

Che meriti ha lo staff tecnico, De Biasi e Tramezzani…
“Per loro ho grande rispetto per quello che hanno fatto. Quando è arrivato il mister ha portato energia che ci mancava. Ha fatto molto sia a livello tecnico e tattico sia nel riuscire a far lottare la squadra tutti insieme”.

Bella soddisfazione per tutto il gruppo
“All’inizio nessuno pensava che saremmo riusciti a farcela. Ci credevamo solo noi, anche chi parla di calcio non era riuscito a dire che potevamo farcela. Ci abbiamo creduto sempre e devo ringraziare tutti i tifosi e soprattutto il mister e i compagni di squadra”.

Esodo in Francia dei tifosi albanesi?
“In Francia andiamo per fare il meglio possibile, non solo per fare tre partite. Vogliamo cercare di passare il turno”.

Prima del fischio di inizio eri concentratissimo, poi Cana in lacrime al termine della partita…
“C’era pressione, soprattutto dopo la partita contro la Serbia. Contro l’Armenia era la partita della vita per tutti noi. Volevo solo concentrarmi e questo mi ha fatto tranquillizzare. Un po’ ho pianto anche io”.

Successo molto italiano…
“Ci sono tanti giocatori che giocano in Italia e in Svizzera. Un mix che ha fatto bene insieme”.

Ti stai togliendo soddisfazioni anche con la Lazio. Sei soddisfatto dei progressi?
“Da quando sono arrivato sono migliorato in tante cose. Per me è importante lavorare il più possibile e meglio che posso. Il portiere è un ruolo particolare in cui non si cambia. Per essere sempre pronto c’è bisogno di continuità. Ora non sto giocando ogni partita, ma quando ho la possibilità cerco di fare il massimo per la Lazio e per tutti i tifosi”.

Cosa vuol dire giocare nello stadio Olimpico?
“C’è più gente che segue il calcio qui, i tifosi sono più passionali. In Svezia sono più calmi e giocare lì era una grande opportunità che ho sfruttato prima. Ora devo continuare a fare il meglio possibile. Non ho più tirato i rigori da tre anni, ho segnato anche in Europa League”.

Sul discorso generale, sono tante le Nazionali qualificate per la prima volta all’europeo…
“Il calcio non è più come prima, se hai uno o due giocatori che sono forti non fanno più la differenza. Se giochi come squadra puoi fare male a tutti, e noi lo abbiamo capito”.

A chi dedichi questo momento particolare?
“Adesso voglio continuare a lavorare il meglio possibile, sono molto concentrato qui alla Lazio e voglio fare bene così. Spero anche di giocare di più, vediamo poi cosa succede”.

Matteo Vana

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