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BROCCHI: “Non pensavo che la LAZIO potesse darmi tanto. Nessun rancore verso MATUZALEM”
L’ex centrocampista biancoceleste aggiunge: “Un mio tiro a Napoli, dentro di un metro, non è stato visto. Sono stato sfortunato. Il fallo in Genoa-Lazio? Le conseguenze le ho pagate solo io…”
NOTIZIE SS LAZIO – Cristian BROCCHI si è raccontato in una lunga intervista concessa a Marco Piccari a la Tribù del Calcio in onda su Premium Calcio. Il guerriero ha ripercorso la sua carriera, gli anni con il Verona e l’approdo in Serie A, il difficile rapporto con il mondo Inter. Cristian racconta di quella volta che, recandosi ad Appiano Gentile, non trovò più il suo nome nell’armadietto. Al suo posto c’era un altro calciatore e Cristian non sapeva nulla. Nel suo racconto ampio spazio al Milan e ai successi rossoneri. Nei suoi un posto particolare lo merita la Fiorentina, una parentesi felice. Il suo viaggio si conclude con la Lazio, una squadra entrata prepotentemente nel suo cuore. Ecco le sue parole sull’esperienza in biancoceleste:
SULLA LAZIO – “L’esperienza alla Lazio è stata un qualcosa di forte, non pensavo di poter esser qui oggi a parlare di una squadra che, oltre al Milan, mi avesse potuto dare tanto“.
SU MATUZALEM – “Matu ha sbagliato con me, perché mi ha fatto un brutto intervento e non mi ha chiesto scusa subito, ma per quel fallo non nutro assolutamente rancore nei suoi confronti. Non ho mai parlato ai giornalisti o in tv dicendo una parola fuori posto verso di lui, che comunque ho sempre reputato un compagno leale all’interno dello spogliatoio. E’ un episodio che doveva chiudersi lì, ma alla fine l’unico che ha pagato le conseguenze sono stato io…“.
SULL’ADDIO ALLA LAZIO E AL CALCIO – “Il giorno del mio saluto all’Olimpico, mi emoziona ancora parlarne, è stato forse un qualcosa di inaspettato. Sapevo che i tifosi mi vedevano come un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio per la squadra. Quel giorno ho vissuto veramente un qualcosa di grande, di emozionante ai massimi livelli, probabilmente il più bello della mia vita da calciatore“.
SU REJA – “E’ arrivato in un momento particolare, anche della mia vita, perché era nato da pochi mesi il mio secondo bimbo con un problema. I primi otto mesi sono stati difficili, in quanto dovevo associare quella che era la mia professione con la vita di mio figlio. Mister Reja in quella circostanza mi ha ricaricato mentalmente“.
SUL GOL CHE GLI E’ RIMASTO PIù IMPRESSO – “Un gol importante è stato quello contro lo Zurigo in Europa League , innanzitutto perché è valso il passaggio al turno successivo e poi perché è stato il mio primo gol europeo dopo tante apparizioni, consentendomi di aggiungere una casellina nel mio curriculum“.
UN ANEDDOTO DELLA SUA CARRIERA – “Nella mia carriera sono stato sfortunato due volte, una delle quali proprio con la Lazio a Napoli , quando una palla dentro di un metro non è stata vista…“.
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