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Calori spiega la crisi biancoceleste: “La qualità c’è, manca la convinzione nei propri mezzi”

L’ex Perugia consiglia Pioli: “La Lazio non deve perdere l’idea iniziale di gioco, costituita da esterni in grado di fare le due fasi ed un riferimento centrale”…

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NOTIZIE LAZIO – Momento delicato in casa Lazio: dopo la “scoppola” di Napoli, il patron Lotito ha comandato il ritiro a Formello per potersi preparare al meglio per l’insidioso match col Genoa. Per dire la sua sulla situazione che si sta vivendo in casa laziale e non solo, Alessandro Calori, ex calciatore del Perugia che è entrato nella storia biancoceleste in maniera “collaterale”, ha preso la parola ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3: “Una società, un allenatore e i giocatori sono consapevoli che prima o poi ci saranno momenti di difficoltà. L’importante è cercare le parole e le idee giuste per ritrovarsi come gruppo e proseguire l’annata nelle migliori condizioni possibili. È possibile imparare dagli errori, specie in un momento così delicato. Probabilmente, il fatto che sia capitato subito, può essere un vantaggio, permettendo di avere tempo per recuperare. Da fuori, posso affermare che c’è la qualità, ma non la convinzione dei propri mezzi. Sicuramente anche le assenze possono aver influito: nonostante infatti la presenza di alternative valide, in occasioni specifiche può mancare l’esperienza di determinati giocatori”.

Sui diversi moduli schierati da Pioli
“Se le cose fossero andate bene, Pioli non avrebbe avuto il bisogno di cambiare. In realtà non sono molti gli allenatori che hanno un’idea di gioco del tutto immutabile. Un esempio è Zeman, ma sono sempre meno: anche Allegri ha apportato delle modifiche al proprio sistema di gioco. È inevitabile, specie quando vengono a mancare degli elementi cardine. Cambiare può consentire di ritrovare equilibrio, ma certamente vanno messi in preventivo dei pericoli legati ad una mancanza di certezze. In linea generale comunque, serve un lavoro a lungo termine al fine di trovare un assetto definito. Anche i risultati della passata stagione, sono stati il frutto di un percorso”.

Sul Genoa
“Le squadre di Gasperini sono molto aggressive e giocano in funzione dell’avversario. Vanno a prendere alto l’avversario e, se in condizioni fisiche ottimali, possono rivelarsi molto difficili da affrontare. I rossoblù hanno una precisa idea di gioco, agiscono collettivamente. Non c’è un vero centravanti di ruolo, ma giocatori di movimento e imprevedibili come Perotti, dotato di grandi qualità tecniche o Pandev, che si è un po’ perso negli ultimi anni, ma che resta un buon calciatore. In questo modo non vengono offerti punti di riferimento alla difesa avversaria. In questo schieramento inoltre, risulta fondamentale avere esterni propositivi che partecipino alla manovra offensiva. Tuttavia, viste le novità del calciomercato estivo, c’è bisogno di tempo per trovare un’identità precisa”.

Su Matri
“La Lazio non deve perdere l’idea iniziale di gioco, costituita da esterni in grado di fare le due fasi ed un riferimento centrale. In quest’ottica Matri, il cui arrivo non rientrava inizialmente nel progetto societario, può dare un grande contributo. L’ha dimostrato contro l’Udinese, finalizzando il lavoro svolto dai tre trequartisti. Certamente ha bisogno di ritrovarsi non avendo giocato negli ultimi anni con grande continuità, ma rappresenta una vera prima punta. Al di là dei singoli, la Lazio comunque deve ritrovare lo spirito che l’ha resa grande”.

Sui tifosi
“È normale che ci sia delusione quando ci sono grandi aspettative. Anche a Napoli sembrava tutto da buttare, ora invece… A Roma c’è un ambiente simile, l’importante è non perdere la linea guida. Sono convinto che Pioli ha le capacità per ripartire”. 

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