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CAVANDA: “Non mi sento una seconda scelta, ma accetto le decisioni di Pioli”

Il terzino belga aggiunge: “Sono contento delle mie prestazioni, ma si può sempre migliorare. Da gente come Lucas Biglia e Miroslav Klose ho imparato moltissimo”…

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NOTIZIE LAZIO – Dopo la splendida prestazione contro l’Empoli, dove ha messo a referto due assist al bacio per i gol di Mauri e Klose, Luis Pedro Cavanda ne ha fatta un’altra delle sue: la settimana scorsa si è presentato tardi ad una seduta di allenamento facendo infuriare Pioli, che lo ha poi escluso per la gara col Chievo. Una “caso” immediatamente rientrato con il ritorno tra i convocati col Parma, col tecnico che lo considera ancora tranquillamente il vice Basta. “Il lavoro paga sempre, io ho risposto ogni volta che sono stato chiamato in causa, nonostante non sia facile fare bene senza avere continuità – dichiara il belga al portale dhnet.be -. Sono contento delle mie prestazioni, ma si può sempre migliorare, me ne rendo conto. Essere un titolare inamovibile o meno dipende dalle scelte del mister, io non mi sento affatto un sostituto. Quando sono sceso in campo ho dimostrato di essere all’altezza, ma è l’allenatore a scegliere e dobbiamo accettare le sue decisioni”. Di seguito il resto delle sue dichiarazioni:

Sugli obiettivi stagionali
“La società voleva tornare in Europa League, il mercato è stato fatto di conseguenza. Un acquisto come quello di de Vrij si è aggiunto ai tanti giocatori esperti e ai talenti presenti in rosa. Da gente come Lucas Biglia e Miroslav Klose ho imparato moltissimo. Finora abbiamo dimostrato di essere una buona squadra, ci meritiamo tutto ciò che di buono stiamo facendo in campionato”.

Sulla gara contro l’Empoli
“Da un punto di vista statistico quella con l’Empoli è stata forse la mia migliore partita, ma ricordo prove migliori”.

Sulla Nazionale
“Un obiettivo e anche un sogno. Giocare per il Belgio sarebbe meraviglioso, fianco a fianco con grandi giocatori che militano nei campionati più importanti, in un gruppo con un’età media bassissima”.

Sugli inizi
“Devi essere forte in certe occasioni, sei solo in un Paese nuovo, non conosci la lingua, non ci sono i tuoi amici né la tua famiglia. Non è semplice. Sono tanti quelli che non ce la fanno e tornano a casa, io ho fatto molti sacrifici e sono stato ripagato. I momenti difficili passano, si deve guardare sempre avanti. Le mie esclusioni disciplinari? Giudicare senza conoscere non va bene. Da giovane ho fatto degli errori e li ho pagati, adesso sono cresciuto e sono diventato più maturo (Pioli potrebbe intervenire da un momento all’altro, ndr)”.

Su Biglia
“Con lui parliamo molto del campionato belga. Lui mi racconta dell’Anderlecht, io gli parlo dello Standard Liegi (è cresciuto nelle loro giovanili, ndr). Lucas è un ottimo giocatore, la sua esperienza è preziosa. Viene sempre convocato con l’Argentina insieme a giocatori come Messi, quando sei in campo con campioni del genere capisci di non essere lì per caso”.

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