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CORRIERE DELLO SPORT. E’ una Lazio insuperabile

Continua la serie positiva della compagine di Reja lontana dall’Olimpico. Anche al San Paolo nonostante l’emergenza i biancocelesti sno rimasti imbattuti

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CORRIERE DELLO SPORT. E’ una Lazio insuperabile

Continua la serie positiva della compagine di Reja lontana dall’Olimpico. Anche al San Paolo nonostante l’emergenza i biancocelesti sno rimasti imbattuti

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Una Lazio incerottata, priva di due giocatori fondamentali (Klose e Dias) blocca il Napoli. I ragazzi di Reja hanno fatto l’unica partita che potevano fare: prettamente difensiva dimostrando sin dall’inizio, con un assetto tattico molto coperto, di voler limitare al minimo i danni. E alla fine hanno ottenuto quel che cercavano, con determinazione e spirito di sacrificio. Il Napoli ha cercato di più la vittoria ma, anche nei momenti più critici, la Lazio non ha perso la testa e quando ha smarrito qualche coordinata ha provveduto Marchetti a evitare il peggio (prezioso il suo salvataggio su Lavezzi proprio all’ultimo minuto).

RITMI– Si sa che il Napoli ha bisogno di ritmi alti e di spazi per dare efficacia alla manovra offensiva. Reja che lo sa bene ha provveduto a evitare l’una e l’altra cosa. Rinunciando, ovviamente, a qualcosa dal punto di vista delle ripartenze. Ma privo di Klose e di Dias, da un lato la Lazio perdeva nel contropiede (soprattutto nella velocità del contropiede), dall’altro obbligava la squadra a dare maggiore copertura a una difesa che con Stankevicius centrale non è che fornisse una impressione di straordinaria solidità. Di qui un adattamento del modulo laziale con Lulic tenuto più largo per aggiungersi alla linea difensiva in fase di non possesso e andare a contrastare Maggio che si trasforma in una vera e propria ala quando il Napoli attacca. In questa maniera, Radu si poteva dedicare al controllo di Lavezzi o di Hamsik (in difficoltà nella ricerca della posizione giusta) quando l’uno o l’altro partivano dalla sinistra.
METAMORFOSI– Ma se la partita nel primo tempo è apparsa monotona, nel secondo si è accesa. I ritmi si sono impennati con la Lazio che per cinque minuti si sistemava con la difesa a tre dovendo isolare e proteggere Konko in difficoltà fisiche (e sostituito da Scaloni una volta accertata la sua menomazione; a quel punto Reja è tornato al modulo iniziale). In quei trecento secondi il Napoli è andato tre volte vicino al gol (uno lo ha pure fatto ma a gioco fermo, avendo il guardalinee Nicoletti segnalato il fuorigioco di Maggio che, al contrario, era in posizione regolare nel momento in cui riceveva la palla per il cross a favore di Cavani: questa volta a sbagliare provvedeva Nicoletti e non Maggiani). L’inserimento di Gargano al posto di Dzemaili, poi, aggiungeva al centrocampo del Napoli maggiore aggressività. E se da un lato Reja si copriva ulteriormente mettendo Matuzalem al posto di uno spento Hernanes e poi Gonzalez al posto di un affaticato (vittima di crampi) Sculli, dall’altro Mazzarri aumentava le potenzialità offensive spedendo in campo Pandev al posto di Dossena con Hamsik che andava a fare l’esterno a sinistra. Poi al di là delle tattiche per i risultati servono i giocatori e in certe situazioni anche i portieri perché se Marchetti non si fosse opposto miracolosamente due volte a Cavani e, soprattutto, a pochi secondi dalla fine, a Lavezzi, i piani di Reja non sarebbero stati probabilmente coronati da successo.
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