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CORRIERE DELLO SPORT. Reja: “E’ la partita chiave, dopo sapremo dove possiamo arrivare”

Il tecnico goriziano carica i suoi ragazzi in vista della sfida scudetto contro la Juventus in programma stasera all’Olimpico. Sarà una gara fondamnetale e l’allenatore biancoceleste ha detto che i suoi sono pronti, non teme Vucinic e punta su Lulic.

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CORRIERE DELLO SPORT. Reja: “E’ la partita chiave, dopo sapremo dove possiamo arrivare”

Il tecnico goriziano carica i suoi ragazzi in vista della sfida scudetto contro la Juventus in programma stasera all’Olimpico. Sarà una gara fondamnetale e l’allenatore biancoceleste ha detto che i suoi sono pronti, non teme Vucinic e punta su Lulic.

(getty images)

Sessantamila all’Olimpico e un duello da primato con la Juventus. Chissà da quanto tempo Reja sognava una notte così e allora ha abbandonato qualsiasi prudenza, almeno dialettica, per stimolare la Lazio. E’ la Partita, l’appuntamento con la storia per tornare grandi. Lassù, dove osano le aquile, la squadra biancoceleste deve trovare posto. «E’ importante per noi e per la Juve, perché ci darà la dimensione esatta delle nostre ambizioni. Il campionato è lungo, ma questa è la partita chiave per la Lazio. In casa abbiamo giocato buone partite, ma non c’è mai stata una grande prestazione. Sappiamo la forma e le qualità della Juve, l’intensità che mettono sul campo, ma vincere ci darebbe ulteriore consapevolezza» .

SORPRESA- Il tecnico friulano ha allontanato ancora il pensiero dello scudetto. «Il Milan resta favorito e anche la Juve è una candidata. Stiamo aspettando l’Inter. Noi possiamo essere la sorpresa, ma dipende da come affronteremo i confronti diretti. Con il Milan abbiamo retto bene, cercheremo di essere all’altezza anche con la Juve». Olimpico verso il pienone. «Verranno in tanti a vederci, almeno 55 mila tifosi della Lazio. Sarebbe bellissimo vincere per noi e per la gente, un motivo d’orgoglio per la forza che ci darebbe, non solo per i tre punti, anche perché non battiamo la Juve in campionato da otto anni» . Ha lavorato sulla difesa, che non incassa gol da quattro partite ma continua a concedersi qualche disattenzione. «Servirà la massima concentrazione su angoli e calci piazzati. Non possiamo permetterci, come è successo a Napoli, di far tirare Lavezzi da quattro metri. Per nostra fortuna quel pallone è andato fuori».

RITMI -Reja ha preparato una Lazio capace di giocare a petto in fuori. «La Juve esprime grande intensità e corre per cento minuti. I valori sono diversi, ma considero la mia squadra sullo stesso piano e qualcosa in settimana abbiamo provato. Conteranno i duelli individuali. Abbiamo i nostri ritmi, non siamo reattivi, ma possediamo esperienza, senso della posizione, capacità di gestire il pallone. E siamo in condizione. Anche la Juve si dovrà preoccupare, sarà dura per i bianconeri far fuori la Lazio». Il tecnico friulano ha giocato di pretattica, non ha sciolto il ballottaggio in attacco (Cisse-Rocchi) e il dubbio legato alla difesa. E ha individuato i pericoli principali. «Questa è la partita, metterò in campo i migliori. Conosco bene Pirlo, l’ho allenato a Brescia quando aveva 18 anni e non falliva mai un calcio piazzato. Non puoi marcarlo, perché ha l’intelligenza per liberarsi, si può solo tentare di limitarlo. Ma non credo che salterà questa partita e che sia stato un infortunio pesante, non è tipo da tirarsi indietro».

DUELLO -Ha un incubo il tecnico friulano. Si chiama Vucinic, che già gli ha mandato di traverso il derby con una doppietta. «Penso che il duello con Konko possa essere il più importante della partita. Ho parlato della qualità di Pirlo, ma Vucinic mi incute dei timori. Magari sta venti minuti senza toccare palla, poi ti castiga. Rientra, cerca il tiro, ha dei colpi importanti. Fa la differenza». Reja cercherà di attaccare la Juventus dalla parte di Lichtsteiner, ceduto in estate per 10 milioni. Insieme ai complimenti, il tecnico ha dato anche un pizzicotto allo svizzero. «Sta giocando un grandissimo campionato. E’ migliorato tanto, ora riesce a indovinare anche i cross. Si vede che Conte è migliore di me. Anch’io lo mettevo a destra, attaccava bene, ma non finalizzava e sbagliava la direzione dei cross. Ora sta andando fortissimo e dalla sua parte c’è anche Pepe che rientra» . La Lazio continuerà a puntare sul 4-3-1-2 e sulla progressione di Lulic. «Ha il passo per rientrare in difesa come è successo a Napoli e poi aiutare il centrocampo quando attacchiamo noi». Ecco l’uomo chiave, Reja non lo ha detto ma lo ha pensato: toccherà all’ex esterno dello Young Boys spostare gli equilibri.
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