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DE BIASI: “Cana? E’ un leader e può fare tranquillamente il difensore come in Nazionale”

Il commissario tecnico dell’Albania da anche il proprio giudizio su chi possa ricoprire il ruolo di vice Klose: “Credo sia impossibile trovare uno come il tedesco”…

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DE BIASI A RADIO SEI – Intervenuto sulle frequenze di Radio Sei, l’attuale commissario tecnico dell’Albania Gianni De Biasi parla di Lorik Cana e della Lazio:

Su Cana
“Lorik è un calciatore molto versatile e ritengo che possa giocare sicuramente da difensore, così come gioca in nazionale. Nell’ultima gara contro il Camerun, Cana ha fatto il primo tempo da difensore, mentre il secondo si è piazzato davanti alla difesa, un po’ come gioca Ledesma nella Lazio, proprio a conferma della sua duttilità. E’ un ragazzo di grande personalità, guida la difesa ed è fortissimo nel gioco aereo, avendo un ottimo tempismo e velocità di lettura. Oltretutto ha un buon piede in fase di impostazione ed è un calciatore molto intelligente. È normale che quando gioca davanti alla difesa deve un po’ abituarsi al cambio di ruolo, anche se tutto sommato interpreta alla grande il ruolo, facendo da frangiflutti molto bene. Si esalta contro formazioni che verticalizzano e giocano palle alte, grazie alla sua ottima dote di colpire di testa. In nazionale Lorik è l’uomo di maggiore esperienza e personalità, poi è chiaro che queste sono doti che riesci ad esprimere quando acquisisci considerazione da parte dei compagni, trovando continuità. Così ti imponi come leader e sicuramente lui lo è, perché sa quando parlare ed è molto intelligente”.

Sulla Lazio e Petkovic
“Non mi spiego neanche io completamente perché in Italia non riesce ad imporsi… C’è comunque da dire che la Lazio abbia già un organico collaudato e quindi quando un calciatore non si sente parte del progetto dall’inizio fa più difficoltà. Se non sei protagonista, ti manca anche quella motivazione e quella concentrazione in più per dare il meglio di te stesso. Mi ripeto, è normale che sia anche una questione di valori in campo, perché la Lazio ha valori straordinari, con un’identità ben precisa. Inoltre è guidata da un tecnico che sta dimostrando un’ottima preparazione. Credo che sia stato anche molto intelligente nel cambiare le sue idee iniziale e adeguarsi alle caratteristiche della rosa a disposizione”.

Sul suo rapporto con il tecnico biancoceleste
“Con Petkovic non ho nessun rapporto diretto, anche perché non amo mettere il naso in casa altrui, ma con Tare ho sicuramente un’amicizia di lunga data dal momento che era un mio calciatore e con lui mi sono scambiato qualche pensiero sul calcio”.

Su Strakosha e Bilali
“Se ho avuto modo di osservare Strakosha e Bilali? Strakosha sì… E’ un portiere con un buon futuro davanti e ha al di sopra un padre molto serio che sta dedicando al figlio molto tempo, sapendolo sicuramente consigliare. È giovanissimo dal momento che è un ’95 ma ha sicuramente le qualità per diventare un ottimo portiere. Mentre Bilali non ho avuto modo di conoscerlo”.

Sulle potenzialità della Lazio
“Credo che i biancocelesti negli ultimi anni si siano collocati al limite e per un motivo o per l’altro non sono mai riusciti ad arrivare terzi. Questo credo denoti la bontà di questa società che ha saputo lavorare bene e ha dato ad ogni tecnico la possibilità di lavorare bene e senza pressione. Se dovessi dare un voto alla strategia della Lazio sarebbe sicuramente altissimo… Non ci dimentichiamo da dove arrivava questa squadra, con tutti i debiti e il clima di austerity che portava in dote e nonostante tutto si è riusciti a costruire una squadra di grande valore. C’è anche da dire che il campionato italiano si è livellato verso il basso e questo ha sicuramente favorito le squadre medio-grandi come la Lazio che hanno trovato terreno fertile”.

Sulla Serie A
“Da anni siamo convinti che il nostro sia il campionato migliore del mondo, ma non è così. Dobbiamo crescere e aumentare la qualità del nostro gioco, nonostante non abbiamo più i grandi campioni di un tempo. Il nostro obiettivo deve essere quello di cambiare il nostro modo di giocare e per farlo bisogna dare agli allenatori la possibilità di lavorare e scegliere i calciatori, in caso contrario il tecnico è un ruolo esecutivo e di gestione di un qualcosa costruito da altri”.

Sul vice Klose
“E’ molto difficile dire qualcosa… Trovare qualcuno che sostituisca bene Klose, credo sia impossibile perché è il calciatore che fa fare il salto di qualità alla squadra. Non è neanche facile prendere qualcuno a gennaio, perché chi ha i buoni calciatori se li tiene e il mercato non è facile. L’ideale sarebbe trovare un’alternativa in casa, uno come Zarate per esempio, a patto che torni quello del primo anno, quando faceva vedere delle cose meravigliose”.

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