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Nello stesso stadio in cui Kozak, poco più di un anno fa, si era rivelato all’Italia calcistica, Kozak ha guardato i compagni dalla tribuna. A firenze il giovane attaccante ceco non si è seduto nemmeno in panchina.
Durante l'estate il ceco chiede un colloquio con Reja, l’allenatore gli ribadisce la volontà di puntare su di lui. Floccari e Zarate vengono venduti e Kozak torna potenzialmente a essere la quarta punta in organico. Certo, ritagliarsi spazio con Cissé e Klose davanti non è così facile. La prima occasione arriva a Skopje, nel ritorno dei playoff di Europa League con il Rabotnicki. Gli arriva un lancio e lui tenta un improbabile colpo di tacco. Reja lo sgrida, riprendendolo duramente anche in altri momenti. Il ceco non fa i movimenti richiesti, appare svogliato. Da allora di lui si sono perse le tracce. Anche in Nazionale, dove non è stato convocatoper la gara di domani con la Spagna. Oggi la sua rincorsa ripartirà da Formello. Visti gli impegni internazionali dei compagni più titolati, cercherà di mettersi in mostra davanti a Reja. «Ci sono tanti giocatori, la squadra può vincere lo scudetto. Devo aspettare il mio momento, ma arriverà», ha confessato ieri ai microfoni di LazioStyleRadio. Poi il pensiero sulla gara col Vaslui: «Sono ancora arrabbiato per quel gol. Ma ci saranno altre occasioni». Libor è un esperto di rimonte. E stavolta la salita è solo un po’ più ripida.