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Il coming out di Jankto: la notizia è che faccia notizia

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JANKTO COMING OUT- Tutto il mondo sportivo si è ritrovato a raccontare la notizia del coming out di Jankto. Il ragazzo 27enne, vecchia conoscenza del calcio italiano, ha affidato ai social un messaggio in cui “spiega” la sua realtà. Sarebbe opportuno riflettere sul valore della notizia: lo è in sé o dovrebbe esserlo che, nel 2023, ancora un diritto personale come l’orientamento sessuale debba fare scandalo?


SOCIAL, Jankto: “Sono omossessuale e non voglio più nascondermi”

Calciatori e coming out: ancora un tabù

Un gesto tutt’altro che scontato. Faticoso, difficile. Già perché nel mondo del calcio (e non solo) l’omosessualità resta, a tutt’oggi, un tabù. A confermarlo sono le statistiche: in Italia, nel mondo del calcio, non ci sono giocatori professionisti ad aver ammesso la propria omosessualità: il famoso coming out.

L’incredibile, per quanto riguarda chi scrive, di quanto accaduto con la vicenda Jankto, che sta letteralmente facendo esplodere il web, non è il coraggio del giocatore ceco nel gesto. Pur coraggio enorme, smisurato. No, l’incredibile è il modo in cui questa notizia venga trattata. Un qualcosa di inaspettato: un gesto che non dovrebbe neanche esistere (il diritto di ciascuno alla scelta delle proprie preferenze sessuali dovrebbe essere tra gli inalienabili) che si erge a speranza e modello per dare coraggio.

Coraggio. Una parola nobile che non dovrebbe essere accostata al dover sentire il bisogno di spiegare i propri desideri. Già, perché l’omosessualità di Jankto non ne cambierà la caratura di uomo o le capacità in campo. Non ne farà un centrocampista migliore o peggiore. Non cambierà la giornata di tifosi, supporter e addetti ai lavori.

Zero calciatori dichiarati omosessuali in Italia: come se fosse qualcosa da nascondere. E allora diciamolo: bravo Jacub! Bravo a chiunque, ogni giorno, cerca di far capire che questa dovrebbe essere la normalità. Che amare un uomo o una donna dovrebbe essere messaggio foriero di amore, e non di odio.

Bravo Jacub! Io sono con te. Nella speranza che, al più presto, il mondo si accorga di essere nel 2023. Per liberare ciascun individuo e ciascun sportivo dal peso di dover essere un esempio di rivalsa per chi, a oggi, vede i propri diritti ancora calpestati.

Martino Cardani

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