La sorpresa di un mondo con la testa sotto la sabbia

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Il bubbone delle scommesse e del calcio truccato non è qualcosa di sorprendente: nell’ambiente lo conoscono e ne parlano tutti, qualcuno coinvolto direttamente, ma di certo tutti condizionati da un’omertà che è parte integrante del sistema e ne favorisce lo sviluppo più sordido. Adesso fanno notizia i nomi di GATTUSO e di BROCCHI, ovviamente sgranando tutto il rosario della presunzione di innocenza: segnalo appena di sfuggita che “curiosamente” si tratta di due che hanno smesso, e che tutte le volte che le inchieste hanno toccato o sfiorato nomi davvero importanti perché di giocatori o allenatori in piena attività, come per magia le informazioni si sono rarefatte, il sistema si è chiuso a riccio, la giustizia sportiva che ne garantisce la cornice sbreccata ha emesso verdetti “compatibili” con la tolleranza del sistema stesso e mai, dico mai, c’è stata un’autentica volontà politica né politico- sportiva di prendere il toro per le corna. Con norme più severe e una credibilità ed efficienza della giustizia sportiva non subalterna al potere esecutivo della medesima Rotondocrazia di cui è “costretta” a occuparsi per “colpa” delle indagini della giustizia ordinaria. Sembra che questo calcio marcio, fatto di giocatori famosi che pensano “e che sono più stupido io, la carriera è così breve…” e di pedatori artigianali delle serie inferiori con club asfissiati economicamente che si arrangiano per sopravvivere, stia bene a tutti (opinione espressa dal Fatto Quotidiano). Quello di questi giorni appare essere l’ennesimo filone d’inchiesta (anche se costituito da nomi eclatanti, squadre importanti, una montagna di partite e una tempistica allucinante) destinato a dissolversi nell’aria.