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Il destino chiama, Rossi e Cataldi rispondono: entrano e spingono la Lazio

LAZIONEWS.EU – Il tutto poche ore prima dello scoccare della mezzanotte…

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Pubblicato il 9/01

LAZIO CROTONE CATALDI ESORDIO ROSSI – La spinta dei laziali. A poche ore dallo scoccare della mezzanotte. A pochi istanti dal 9 gennaio, dal compleanno della Lazio. All’Olimpico fa freddo. C’è il gelo. I biancocelesti contro il Crotone non riescono a segnare, il tabellone è fisso sullo 0-0. Sbagliano anche un rigore con Biglia, sembra una giornata no, in cui tutto va male. È il 36′ della ripresa, Inzaghi chiama Cataldi e poi Rossi. Due giovani romani, provenienti dal settore giovanile di Formello. Due con una voglia matta di spaccare il mondo. Entrano in campo insieme a tutti i tifosi. Lo stadio capisce il momento e ricomincia a scaldarsi. È il 90esimo. Martella sbaglia e serve Immobile che fa 1-0. La Lazio ottiene i tre punti. Sudati e sofferti. Come tutta la sua storia, come accade da 117 anni a questa parte.

L’ESORDIENTE – Un sogno che si realizza. Rossi esordisce in Serie A. Lo fa in un momento difficile. La Lazio deve trovare il gol ed Inzaghi si affida al suo pupillo, devastante con la Primavera (17 gol su 11 gare). “Vai dentro, fai la guerra e sporca qualche pallone – gli dice il mister – e vedrai che vinciamo”. Detto, fatto. Lotta e propizia l’errore di Martella che spalanca la porta ad Immobile. Niente male come inizio per un predestinato. Nato nel 1997 quando in televisione passavano i gol di Signori e Casiraghi. Stagione in cui ritorna nella Capitale Boksic, un guerriero come lui. È cresciuto bene negli anni, osservando altri centravanti storici: da Vieri e Corradi, passando per Crespo e Salas. Ora sorride. Con quegli occhi innocenti da bambino. Alza le mani al cielo, lo ringrazia. Non ha ancora fatto nulla. Ne è consapevole. Umiltà e sacrifici, la strada è lunga.

INVERSIONE DI ROTTA – C’è un aria diversa. C’è profumo di lazialità e la freschezza della gioventù. “Dobbiamo puntare di più sui ragazzi – avvisa Rossi ma qualcosa sta cambiando”. Ha ragione. La Lazio ha deciso di puntare fortemente sui propri giovani. Il lavoro svolto negli ultimi anni sta dando i suoi frutti, soprattutto grazie ad Inzaghi. Il tecnico sta riuscendo a far germogliare il talento limpido di alcuni giocatori formati a Formello. Non è un lavoro facile. C’è il rischio di correre troppo e di bruciarli. Inzaghi lo sa bene, ha lavorato tanti anni nel settore giovanile. Sa come sono fatti e come approcciarci. Sa quando mandarli in campo. Finora non ha sbagliato una mossa. Dall’utilizzo di Lombardi a Bergamo (esordio con gol) fino all’ingresso di Rossi di ieri, passando dalle ottime prestazioni di Strakosha, Cataldi e Murgia. C’è stima e fiducia reciproca. Come un padre verso i suoi figli.

Riccardo Caponetti

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