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Pasqui: “Il ritiro procede bene. Pedro ha grande entusiasmo”

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LAZIO PASQUI INTERVISTA – Al termine dell’allenamento pomeridiano di oggi, 22 luglio, Mattia Pasqui, collaboratore tecnico di Sarri, ha parlato ai microfoni ufficiali della Lazio della prima parte di questo ritiro.

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Lazio, le parole di Pasqui

“Il ritiro procede bene, abbiamo un pubblico caloroso che ci fa sentire a casa. Voglio sottolineare l’applicazione e la dedizione che hanno avuto i ragazzi, sembra aver riacceso un interruttore dopo Empoli. L’abbiamo trovati carichi, vogliosi di proseguire il percorso che abbiamo iniziato. Dal punto di vista fisico, hanno concordato dei lavori con lo staff, con i nostri collaboratori. Dal punto di vista tecnico, lavorando da due stagioni con il mister, gli automatismi sono immagazzinati, e dunque si riesce a tirar fuori il lavoro che è poi quello che ci ha permesso di raggiungere il secondo posto. In ritiro si ha la possibilità di lavorare, un percorso lineare di crescita dei reparti, cosa che non accade durante la stagione quando non si ha quasi mai la settimana tipo. È la soddisfazione più grande”.

“Abbiamo fatto una grande stagione, la voglia è di ripetersi ma è difficilissimo. E questo comporta maggior sforzo, è da stimolo per tutti. La difficoltà delle partite Champions è che ti porta via veramente tante energie mentali, che puoi pagare in campionato. Questo ovviamente vale per tutti. Pedro? Parliamo di un fuoriclasse, mi trovo in imbarazzo a parlare di un giocatore con questa mentalità. Ha entusiasmo, gli brillano gli occhi, come un ragazzino che è per la prima volta in prima squadra. È un trascinatore, un leader di questo gruppo, un esempio per tutti”. 

“Vivo il mister quotidianamente, non dà riferimenti. Gli è stato imputato il poco utilizzo del turnover, ma poi abbiamo visto che ruotava molti giocatori. La difficoltà è di approccio e tenuta mentale. Tenendoli pù in bilico possono avere un approccio ancora più aggressivo, ma quando vai a giocare una partita di Champions ti viene automatico. Il problema è giocare la gara pre e post Champions con lo stesso approccio, questo è quello che ti fa fare il salto di qualità. Variare interpretazione del 4-3-3? Questo dovreste chiederlo a mister Sarri (ride, ndr). Non vediamo movimenti sempre uguali o monotoni, in base agli avversari che andiamo ad affrontare abbiamo ingressi e uscite diverse”.

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