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L’EDITORIALE DI PAOLO CERICOLA. La Lazio ha perso l’ennesimo treno, colpa della mentalità?

Ieri i biancocelesti hanno impattato in casa contro il Lecce

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L’EDITORIALE DI PAOLO CERICOLA. La Lazio ha perso l’ennesimo treno, colpa della mentalità?

Ieri i biancocelesti hanno impattato in casa contro il Lecce

(getty images)

Esiste un detto che dice: quando il treno passa ti devi far trovare alla stazione… La Lazio ieri pomeriggio ha visto passare l’ennesimo Eurostar per la Champions League, uno di quelli diretti e con poche fermate. Una prestazione decisamente opaca contro la terzultima in classifica ha lasciato la classifica immutata, ad essere onesti i biancocelesti hanno allungato sulla Roma di un punto. La questione però è proprio qui. Premetto che mi alzo in piedi ed applaudo a questa squadra capace al 23 di Aprile di essere ancora terza in classifica vista l’ecatombe di infortuni patiti in questa stagione, ma vanno sottolineati anche con altrettanta correttezza ed obiettività alcuni passaggi determinanti.

La Lazio è terza, con 6 punti in meno dello scorso anno, anche per demeriti altrui. Dal 5 marzo giorno dopo del derby di ritorno si sono giocate 7 gare ed è stata una rincorsa a chi, fra le pretendenti al quarto posto, facesse meno punti; la Lazio 7, Roma ed Inter 12, Napoli 8, Udinese 6. I numeri sono abbastanza chiari nel spiegare perché la corsa al preliminare di Champions League sia ancora aperta ed oggi possibile per tutti. Nel fare un punto a partita la Lazio ha sostanzialmente permesso a tutte le dirette rivali di restare ancora attaccate al carro sperando in una corsa al fotofinish.

Ma i numeri danno anche un’altra lettura. Senza Klose la Lazio fatica maledettamente a fare goal con gli attaccanti. Da Lazio – Fiorentina, ultima marcatura del tedesco, i biancocelesti sono andati in rete 8 volte; un’autorete, poi 2 reti di due difensori (Diakite e Scaloni), e 5 di centrocampisti (2 Mauri, Ledesma, Candreva, Matuzalem) come a dire senza Klose si spegne la luce in avanti. Questo non per flagellare Rocchi e compagni di reparto ma solo per sottolineare come senza il tedesco la squadra non riesce a dare palloni di una certa importanza in avanti, tanto che Cosmi ieri nella pancia dell’Olimpico ha asserito che “senza Klose la lazio non avrebbe vinto la gara d’andata…” a confermare il famoso striscione in curva Nord…..”palla a Klose e s’abbracciamo”.

In questo contesto va però inserito anche il fatto infortuni. Anche ieri la sequela di problemi muscolari che in questa stagione affligge i biancocelesti, non hanno permesso a Reja di mettere in campo la formazione migliore. Lulic, Radu, Konko, Klose, Dias in panchina, Mauri squalificato, sono troppo per una squadra che in questo momento sta facendo uno sforzo incredibile ma proprio in questo contesto deve essere l’allenatore a metterci del suo. Reja ieri ha commesso degli errori lampanti. E’ un dato di fatto che le assenze erano pesantissime ma è altrettanto vero che si affrontava il Lecce, terzultimo in classifica con 20 punti meno dei biancocelesti.

La critica è legata alla mentalità visto che come dice Reja “ abbiamo trovato il goal...”. Ecco un goal non si trova come una sorpresa nell’uovo di Pasqua. Una squadra terza in classifica e che vuole chiudere il conto contro la terzultima gestisce la gara in maniera diversa. Incriminata è la sostituzione al 38 della ripresa: fuori Matuzalem e dentro Dias, quando già pochi minuti prima per l’uscita di Alfaro era stato messo in campo Cana…?! Traduzione: si alza il muro, si difende con i centimetri e la forza fisica un goal trovato. Perché non Rozzi? Perché non alzare il baricentro della squadra invece che farlo arretrare maledettamente di 30 metri ?! Risultato: la squadra si rintana, lancia via i palloni, Cosmi butta dentro tutti gli attaccanti che ha e su una palla sporca la Lazio subisce il pari… Appunto, questione di mentalità.

4 Comments

4 Comments

  1. mirko

    23 Aprile 2012 12:37 at 12:37

    Reja è un fallimento su tutta la linea.
    La squadra pur se migliorata rispetto a quella dell’anno scorso, ha raccimolato meno punti.
    Reja è un allenatore mediocre che non è in grado di traghettare una squadra verso obiettivi importanti ma solo di traghettare una squadra verso la salvezza.
    Se si trova dove si trova, è solo per demeriti delle altra squadra.
    Mi sono stancato di dirlo e vi sarete stancati di leggerlo ma è l’unico modo per farsi sentire.
    Basta Reja, Basta Reja.
    doveva andare via subito purtroppo Lotito non è in grado di guidare questa squadra come presidente o forse non ha interesse che la Lazio arrivi nei posti alti altrimenti lo avrebbe già cambiato perchè anche lui sa quanto è scarso questo allenatore, lo si vede dalle facce che fa quando Reja fa i suoi assurdi cambi.
    Per favore mandatelo via, cacciatelo.

  2. sergio brasil

    23 Aprile 2012 14:24 at 14:24

    Con un “padrone” come quello che abbiamo (lui le squadra la depotenzia,invece che rinforzarla…) e un Mister come Reja (carriera trentennale moserabile…), cosa volete aspettarvi….???

  3. Haris

    23 Aprile 2012 22:09 at 22:09

    Chi critica Reja merita un luigierrico qualsiasi . Onore allo Special One friulano!

  4. Franco

    23 Aprile 2012 22:26 at 22:26

    Fortunatamente il treno è ancora li’ che aspetta;saremo in grado di prenderlò?
    Difficile rispondere ma nel calcio esiste una legge particolare”gol sbagliato gol subito” Corvia insegna. La qualificazione ai preliminari ci è stata offerta su di un piatto d’argento, al momento è stata rifiutata.Non è detto che L’offertà sia ancora valida, ora dobbiamo conquistarlà con le nostre forze. Lazio se ci sei bussa per tre volte consecutive e quel treno non ci sfuggira.

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