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Lotito: “Ripartiamo insieme. La società è forte, bisogna dare i giusti meriti”
CONFERENZA STAMPA – Il presidente ha commentato l’attuale situazione laziale…
CONFERENZA STAMPA – Insieme a Diaconale, anche il presidente Lotito è intervenuto davanti a giornalisti presenti:
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con A.B
LOTITO:
“Come dicevo, è in atto nella Lazio una ristrutturazione della società funzionale alla crescita del club. C’è bisogno di professionalità e autorevolezza. Voi non dovete dimenticare che questa società non aveva nulla quando sono arrivato io. Non aveva radio, televisione e neanche un giornale. Tutto questo si deve a Stefano De Martino. Quando uno cresce in una società, c’è bisogno di ampliare la struttura e ognuno deve ricoprire un preciso ruolo. La Lazio ha costruito qualcosa di importante, ma dal punto di vista della comunicazione non gli è mai stato riconosciuto. Questo è stato uno dei motivi per cui ho ritenuto giusto chiedere aiuto ad una figura precisa e riconosciuta. Abbiamo fatto tante cose e nessuno le ha mai elogiate. Qualcosa quindi non funziona nella comunicazione, che costruisce situazioni non rispondenti ai fatti. Se lo dico io diventa un problema, voglio creare una stagione nuova, con un interlocutore nuovo, una persona riconosciuta. Lui deve svelenire l’ambiente, far riconoscere i meriti. La polemica per la polemica non serve. Arturo Diaconale sarà il responsabile della comunicazione, De Martino si occuperà della radio, della televisione e del giornale. Si tratta di dare una linea editoria e di comunicazione, riconosciuta a tutti i livelli. Voglio vedere ora cosa succede e se queste persone hanno il coraggio di continuare a fare come stanno facendo”.
Come ha accolto il comunicato della Nord? Potrebbe essere un premio?
“Lo scopo è di riportare la normalità. Ho fatto un editoriale che Stefano potrebbe anche leggere. I risultati si ottengono con l’apporto di tutte le componenti: società, staff, giocatori e tifoseria. Quando c’è unione si ottengono risultati. I giocatori sono umani, anche su di loro l’ambiente ha un’influenza. Se devo scegliere tra la legalità ed in consenso, scelgo sempre la legalità. Voglio raggiungerle entrambe. Peruzzi è rimasto sbalordito dal centro sportivo, ha detto che con Cragnotti avevano problemi con l’acqua calda. Voglio essere giudicato per la realtà, per quello che faccio. Non mi vengono riconosciuti i meriti, io lavoro sempre. Ieri ho passato 7 ore qua, ma nessuno ne parla. Ci siamo sempre venduti male, siamo stati la prima squadra ad avere una radio. Stiamo lavorando per permettere a tutti di stare vicino alla squadra. Ho preso tutti i vostri suggerimenti: dalle scritte all’aquila. Abbiamo anche il pullman di società, sono 6 club lo hanno di proprietà. Oggi manca il pathos, il coinvolgimento emotivo. E’ cambiate la mentalità delle persone, non è colpa de presidente. Bisogna riportare l’essere, non l’avere”.
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