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MARCHETTI, croce e delizia della LAZIO

LAZIONEWS.EU. Il portiere veneto sta vivendo un momento di fragilità ma REJA non lo molla: domenica sarà ancora a lui a difendere i pali biancocelesti…

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LAZIONEWS.EU – “Il portiere è un ruolo di responsabilità. Si preferisce un altro ruolo perché chi sta tra i pali ha un carico di responsabilità importante”. Una verità assoluta legata al ruolo più delicato all’interno di una squadra di calcio. E a dirla non è uno qualunque: Dino ZOFF, ex portiere della JUVENTUS e campione del Mondo nel 1982, nonché ex allenatore e presidente della LAZIO. Un’autentica istituzione per quanto riguarda la scuola calcistica italiana: “Il portiere avverte molto di più la pressione rispetto ai miei tempi – ammetteva il friulano non molto tempo fa – e questo va a discapito della tecnica, della qualità del portiere. Il materiale del pallone è più elastico, il piede di chi calcia affonda di più sulla palla e cambia la traiettoria del tiro, ma non è solo per questo che si respinge di più, che si prendono meno rischi. I portieri hanno paura di sbagliare.

DOV’E’ MARCHETTI? – Pressione e paura quindi, un mix “letale” per chi deve essere l’ultimo guardiano della squadra. Sono forse queste le cause che hanno reso “SupermanMARCHETTI un semplice essere umano? Da troppo tempo ormai l’estremo difensore di Bassano del Grappa si rende protagonista di episodi negativi: prima la doppia incertezza contro il LUDOGORETS che è costata la qualificazione agli ottavi di Europa League, poi la papera nell’ultimo match col PARMA che, fortunatamente, non ha avuto ripercussioni solamente grazie alla zampata a tempo scaduto di CANDREVA. E questi sono solo gli esempi più recenti: è da inizio anno che il portiere lombardo fa incetta di errori grossolani o clamorose sviste, vedi il gol del pareggio di FLORO FLORES nella gara di andato col SASSUOLO o anche il gol su punizione di ITURBE nella pesante sconfitta con l’HELLAS per 4-1. Tutte incertezze che, quasi certamente, gli sono costate il Mondiale…

QUALITA’ INDISCUSSE – Eppure le qualità di Federico MARCHETTI sono indiscutibili: agilità ed una mostruosa esplosività sulle gambe sono i suoi punti di forza. Valori che ha espresso in tutto il loro splendore anche ultimamente, come la parata a Firenze sul colpo di testa di AQUILANI oppure quella sul tiro ravvicinato di SCHELOTTO nell’ultima gara, tanto per restare nel recente. Ma il suo è un ruolo infame: le qualità fisiche contano fino ad un certo punto. La vera forza di un portiere è una e una soltanto: la testa, la sicurezza mentale, la consapevolezza dei propri mezzi tecnici. Insomma tutto quello in cui sembra essere carente ora MARCHETTI. Una situazione che ha un unico rimedio: giocare per recuperare la fiducia in sé stessi. REJA lo sa bene, conosce il valore del giocatore e lo ha sempre difeso a spada tratta: “Lui è il mio portiere titolare”. Una “battaglia” che l’esperto tecnico friulano non vuole perdere e domenica lo rilancerà senza se e senza ma tra i pali. Sarà lui a spuntarla alla fine?

Daniele Gargiulo

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