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MARCHETTI: “Siamo da posizioni alte ma per lo Scudetto serve uno scatto mentale, di squadra e di società”

Il portiere della Lazio sarà il protagonista della prossima puntata de “I signori del calcio”…

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MARCHETTI – Federico Marchetti, portiere della Lazio, sarà il protagonista della prossima puntata de “I signori del calcio” in onda sul Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD (una puntata che andrà in onda eccezionalmente già stasera alle ore 21.45 su Sky Sport 1 HD). Di seguito una breve anticipazione dell’intervista all’estermo difensore biancoceleste:

Il periodo di Cagliari:
Finisce il Mondiale, vado in vacanza, faccio un’intervista a Ibiza e mi chiedono se fosse vero che la Sampdoria mi aveva cercato. E io rispondo tranquillamente: “Sì, c’e stato un interessamento, non è andata a buon fine” – e ho aggiunto, ma più per ridere col giornalista – “Costavo troppo. Sono rimato a Cagliari, qui sto bene”. E aggiungo ancora: “Mi sarebbe comunque piaciuta l’avventura alla Sampdoria, giocare la Champions è il sogno di qualsiasi giocatore. Sarebbe stata una bella esperienza”. Sarebbe, non è. Da lì uscì che in un’intervista Marchetti aveva detto di voler andare via da Cagliari e niente, rimango fuori rosa, nessuno mi comunica nulla, dall’oggi al domani non faccio manco gli allenamenti con la squadra, faccio tutto il mese e mezzo fuori rosa e aspetto l’ultimo giorno di mercato sperando si sblocchi la situazione, magari con una chiamata. C’era la Roma che cercava un portiere e altre due situazioni all’estero, però rimane tutto fermo e a Cagliari la situazione non si sblocca. Tornando indietro, secondo me l’intervista non è stato il motivo di questa situazione, sotto c’era dell’altro, mi sono fatto delle idee però sono pareri che mi tengo personalmente, anche perché andrei a toccare cose forse che è meglio tenersi per se’. Facciamo vertenza, prepariamo la causa per mobbing e li portiamo all’arbitrato in Lega per decidere questa situazione, che andava chiarita. Poi da lì loro hanno cominciato a trattarmi nettamente meglio e parlo da metà ottobre fino a maggio, perché fino a quel momento lì, un pizzico di rispetto penso che l’avrebbero comunque potuto dare, ad un ragazzo che comunque aveva sempre dato tutto sia ai compagni che alla squadra e anche ai tifosi, portando un giocatore del Cagliari a vestire la maglia della Nazionale e poi a disputare un Mondiale. Ero diventato da protagonista a nessuno, tra virgolette, a momenti manco la roba per cambiarmi arrivava, per fare un esempio.

Sul Mondiale in Sudafrica
Era successo tutto insieme, l’esordio in Serie A l’anno prima, la Nazionale. Più che gustarmi il momento su cose che avevo ottenuto con le mie mani, perché nessuno mi ha mai regalato niente, l’ho vissuta come una cosa che non mi riguardava, a un certo punto mi sono sentito non all’altezza di quello che mi stava succedendo. Parlo della seconda annata a Cagliari da ottobre-novembre in poi. Infatti ho avuto degli infortuni, tutte cose che capitano quando mentalmente uno non è sereno. E poi sono arrivato al Mondiale non spensierato come sono io normalmente, ma mi portavo dietro questa situazione da 5-6 mesi. La mia famiglia sapeva quello che stavo vivendo e che non ero più contento di come affrontavo il quotidiano. Poi c’è stato il Mondiale e lì, forse vissuto con il Marchetti di adesso o il Marchetti normale, magari avrei potuto fare di più, ma è sempre con i se e con i ma, e quindi starne a parlare adesso è abbastanza banale.

Sulla Lazio
Siamo da posizioni alte e penso che ce la possiamo giocare con tutti, però per parlare di Scudetto o vittoria di competizioni importanti credo serva uno scatto importante sia mentale che di squadra e di società.

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