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La moviola. Mazeika tra le nuvole: direzione incoerente, manca un rigore alla Lazio

LA MOVIOLA – Match dai ritmi lenti, falli invertiti e non visti, sfida a tratti noiosa e quindi non difficile: votazione insufficiente…

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La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Subito lavoro per la squadra di Mazeika, che per risparmia per due volte in pochi secondi Seleznyov per un fallo di mano volontario prima, per un intervento da dietro in zona inutile dopo. Al 4′ match che si sblocca grazie al bel taglio di Candreva che scappa alle spalle di un’allegra difesa ucraina e sull’assist di Parolo buca Boyko da posizione defilata. Pochi minuti dopo proteste di Kishna per un fallo subito in area di rigore: l’olandese viene agganciato da dietro in scivolata da Danilo. Il giudice d’area è praticamente a un passo ma lascia correre, anche se il penalty sembrava netto. Al 30′ Parolo prova ad andare via a centrocampo ma perde il tempo per il pressing di Chygrynskiy, che però abbraccia il centrocampista biancoceleste e tocca diverse volte il pallone con le mani. Ci stava sicuramente il fallo, forse anche il giallo. Non c’è niente invece in area laziale sul contatto lieve tra Konko e Seleznyov, entrambi a terra per trattenute reciproche su calcio piazzato. Al 39′ fallo concesso a Brumo Gama per un fallo di Konko, che è però praticamente inesistente perchè il giocatore del Dnipro inciampa da solo. Episodio a pochi centimetri dall’arbitro, decisamente distratto in questo caso. Dopo un minuto di extra-time finisce il primo tempo con la Lazio in vantaggio.

IL SECONDO TEMPO – Il primo cartellino del match arriva al 52′ ed è per Radu, che da dietro sgambetta Leo Matos. Sanzione corretta, ma decisamente poco coerente visti tutti gli altri ‘fischi’. Al 65′ pareggia il Dnipro con Bruno Gama dopo che la Lazio si era addormentata sugli allori: Mauricio perde palla sulla sinistra, forse con un fallo, poi la palla arriva al numero 20 degli ucraini dopo un’apertura ma probabilmente in offside. Anche il replay non chiarisce, forse Bruno Gama è qualche millimetro oltre l’ultimo difensore ma era davvero difficile da vedere. Un gol però davvero in bilico. Tempo fino al 70‘ quando la Lazio torna in vantaggio grazie alla rete di Parolo, dopo un’altra situazione dubbia in area ucraina con Gueye che tocca il pallone col bacino. Al 78′ giallo anche per Parolo, che ferma con le cattive Zozulya: sanzione qui ineccepibile. All’80’ arriva finalmente la prima ammonizione per il Dnipro, se la bella tardivamente Danilo. All’85’ giallo anche per Milinkovic-Savic, decisamente ingenuo per lui che era diffidato come Radu: entrambi salteranno il match in casa del Saint-Etienne. Nel finale di gara terzo gol biancoceleste con Djordjevic, pescato da Cataldi e in posizione regolare, tenuto in gioco da un difensore che si era attardato a salire. Qui ottima chiamata della terna. Finisce 3-1, Lazio qualificata ai sedicesimi di finale con il primo posto nel girone conquistato con un turno d’anticipo.

IL VOTO – Prestazione decisamente sottotono quella dell’arbitro Mazeika, che nel primo tempo fa davvero più di qualche pasticcio. Manca un rigore alla Lazio, ma in generale il direttore di gara appare sempre tra le nuvole, distratto e soprattutto senza personalità. Per vedere un’ammonizione per il Dnipro bisogna aspettare praticamente 80 minuti, quando sarebbero bastati una manciata di secondi. Direzione del tutto incoerente, con il solo acuto da parte dell’assistente di linea sul gol convalidato a Djordjevic. Resta in bilico il gol del pareggio ucraino. Match dai ritmi lenti, falli invertiti e non visti, sfida a tratti noiosa e quindi non difficile: voto 5.

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca

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