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Riccardo MANCINI: “Tra la LAZIO e DJORDJEVIC c’è una bozza d’accordo, ma è presto per dire che è fatta”
L’esperto di calcio francese aggiunge: “Filip è un’attaccante a cui piace stare in area di rigore, fa del fisico la sua arma migliore”…
NOTIZIE SS LAZIO – Le voci che vedono la LAZIO interessata all’attaccante serbo Filip DJORDJEVIC, si fanno sempre più insistenti. La redazione de Lalaziosiamonoi.it, dopo aver contattato Stefano BORGHI, commentatore ed esperto di calcio estero di Fox Sports, ha intervistato in esclusiva anche Riccardo MANCINI, esperto di calcio francese. Queste le sue parole riguardo il giocatore del Nantes:
Sui giornali si legge di un accordo per giugno tra la Lazio e Djordjevic, ci sono sviluppi?
“Sappiamo che c’è un principio di accordo tra la Lazio e il giocatore, però con il suo entourage ne continueranno a parlare nelle prossime settimane, è presto per dire che è fatta. Una bozza di accordo c’è ma bisogna sistemare ancora un po’ di dettagli. La cosa certa è che la Lazio è avanti e si è mossa in anticipo rispetto alle altre squadre interessate al calciatore. L’obiettivo per giugno è sicuramente lui“.
Il giocatore a breve potrebbe diventare comunitario: c’è la possibilità di vederlo in biancoceleste già a partire da gennaio?
“Entro due mesi è difficile ipotizzare che ottenga il passaporto da comunitario, i tempi burocratici da questo punto di vista sono abbastanza lunghi, dubito quindi che possa arrivare a gennaio da comunitario. La Lazio poi dovrebbe mettere mano al portafogli per assicurarsi il giocatore già nella finestra di mercato invernale e trattare con il presidente del Nantes non è facile, è un osso duro, come Lotito. Secondo me è quasi impossibile per gennaio, per giugno invece ci stanno lavorando ormai da diverso tempo e i dialoghi tra le parti sono ben avviati“.
Ci puoi dire che tipo di giocatore è? Possiamo considerarlo il rinforzo ideale per sostituire Klose?
“Secondo me è un giocatore diverso dal tedesco, le sue caratteristiche fisiche lo dimostrano. E’ un attaccante a cui piace stare molto in area di rigore, mentre il numero 11 laziale ama svariare su tutto il fronte offensivo. E’ molto forte di testa e fa del fisico la sua arma migliore. Mancino naturale, è bravo tecnicamente ma non ha la classe di Klose, lo supera forse nel gioco aereo. Proporlo come suo rimpiazzo è un azzardo, o quasi. Un avvicendamento tra i due sarebbe una grande scommessa per la Lazio, forse rischiosa. Acquistarlo a parametro zero significherebbe fare un ottimo colpo ma bisogna valutare molte cose. Innanzitutto bisogna vedere se sarà in grado di ripetere la stagione che sta facendo quest’anno“.
Questa è la sua prima stagione ad alti livelli?
“L’anno scorso stava in Ligue 2 ed ha trascinato il Nantes con 20 gol, è stato il vero protagonista della promozione. In passato ha già giocato nella massima serie francese, non riuscendo però ad incidere. Totalizzò 20 presenze ma mise a segno appena due gol. Su di lui ci sono ancora dei dubbi, ha 26 anni e tutto sommato dovrebbe essere già un giocatore pronto. Un fattore a suo favore è quello che i serbi solitamente maturano più tardi, verso i 26-27 anni. Un esempio su tutti è quello di Stankovic: arrivò a Roma a 20 anni e non entusiasmò subito, vuoi per la posizione vuoi per tanti altri fattori ma ci mise un po’ per ambientarsi. Un altro esempio è Ljaijc, che sta facendo bene con la Roma e ha fatto benino con la Fiorentina però dovrà ancora passare qualche anno perché possa dimostrare tutto il suo valore. Ripeto, sarebbe una grande scommessa dovesse arrivare come rimpiazzo di Klose. Se invece arrivasse a Roma come alternativa di una punta ancora più forte sarebbe il massimo. La sensazione purtroppo è che il tedesco abbia già scelto il suo futuro, mi sembra voglia chiudere la carriera da un’altra parte, la sua partenza è ormai abbastanza pronosticabile. Viste le premesse, la Lazio fa bene a concentrarsi su altri attaccanti già da oggi“.
Prendendo Djordjevic la squadra dovrebbe cambiare modo di giocare?
“Credo di sì, con una punta del genere devi avere degli esterni propositivi e bravi nel cross. Il Nantes ne ha di molto bravi: i francesi hanno sulle fasce Cissokho, Gakpè e Nicolita, giocatori che vanno spesso sul fondo e che spesso trovano Djordjevic, quindi magari il mercato della Lazio deve essere orientato in questa direzione. Ad oggi nella rosa biancoceleste non ci sono grossi crossatori, soprattutto tra i terzini. L’unico che fa questo tipo di lavoro è Candreva“.
Nelle scorse settimane si è parlato di un interessamento della Lazio anche per Gomis, altro giocatore in scadenza a giugno 2014, ci puoi dire di più?
“Non mi risulta nessun interesse da parte dei capitolini e, in tutta sincerità, non mi fa impazzire come tipo di giocatore. Anche lui è un attaccante molto fisico e forte di testa, però tecnicamente è un gradino sotto a Djordjevic. Potrebbe sembrare più pronto della punta del Nantes ma quest’ultimo in prospettiva è un molto più interessante. Gomis è una prima punta ma non ha mai segnato tantissimo, in carriera non ha mai superato i 16 gol stagionali, non è un bomber di razza. Tra i due, fossi in Lotito, non avrei nessun dubbio su chi portare a Roma“.
Ci sono dei talenti in Francia che consiglieresti alla Lazio?
“Ce ne sono diversi. Tralasciando i soliti noti delle regine del mercato transalpino – Psg e Monaco – posso dire che ci sono giovani molto bravi. Nelle fila del Saint-Etienne c’è Hamouma, che può giocare sia da esterno di centrocampo o di attacco, sia da prima punta. Bisogna monitorare anche Bruls del Nizza, un trequartista molto forte. Non si tratta però di vere e proprie occasioni perché sono giocatori affermati che le rispettive squadre valutano tanto. Parlando dei giovanissimi, invece, mi vengono in mente un paio di nomi: uno è quello di Rafael Dias, centrocampista molto tecnico del Sochaux, l’altro è Honorat, attaccante diciottenne del Nizza che ha già le movenze da grande giocatore. Mentre dietro un altro nome molto interessante – accostato la scorsa estate alla Juventus – è Zouma, classe ’94 e anche lui gioca nel Saint-Etienne. Difensore centrale, è molto forte fisicamente e secondo me sarebbe già pronto per il campionato italiano. C’è da dire però, ricollegandosi anche al discorso su Djordjevic, che il livello delle retroguardie francesi è abbastanza basso, non sono certamente paragonabili a quelle delle formazioni italiane. Un altro prospetto molto importante è Cvitanich del Nizza, attaccante che Rudi Garcia voleva portare in giallorosso, che ha già fatto sette gol in campionato e anche nella passata stagione ha fatto molto bene. Giocatori del genere vanno però giudicati in test più importanti, sono calciatori che hanno iniziato alla grande ma bisogna vedere chi avevano di fronte. Quest’ultimo per esempio, nel primo vero test contro il Psg non l’ha mai presa. E’ difficile giudicare un calciatore per quanto dimostra in Ligue 1, segnare in Francia può non essere sufficiente, la Serie A è un campionato di un altro spessore, molto più competitivo”.
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